ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00066

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 50 del 13/02/2023
Abbinamenti
Atto 1/00051 abbinato in data 08/03/2023
Atto 1/00061 abbinato in data 08/03/2023
Atto 1/00067 abbinato in data 08/03/2023
Atto 1/00069 abbinato in data 08/03/2023
Firmatari
Primo firmatario: CIOCCHETTI LUCIANO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 13/02/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PANIZZUT MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER 13/02/2023
BENIGNI STEFANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 13/02/2023
SEMENZATO MARTINA NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE 13/02/2023
VIETRI IMMA FRATELLI D'ITALIA 13/02/2023
LAZZARINI ARIANNA LEGA - SALVINI PREMIER 13/02/2023
CAPPELLACCI UGO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 13/02/2023
CIANCITTO FRANCESCO MARIA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 13/02/2023
LOIZZO SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER 13/02/2023
PATRIARCA ANNARITA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 13/02/2023
COLOSIMO CHIARA FRATELLI D'ITALIA 13/02/2023
LANCELLOTTA ELISABETTA CHRISTIANA FRATELLI D'ITALIA 13/02/2023
MACCARI CARLO FRATELLI D'ITALIA 13/02/2023
MORGANTE MADDALENA FRATELLI D'ITALIA 13/02/2023
ROSSO MATTEO FRATELLI D'ITALIA 13/02/2023
SCHIFONE MARTA FRATELLI D'ITALIA 13/02/2023
GIAGONI DARIO LEGA - SALVINI PREMIER 08/03/2023


Stato iter:
08/03/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE VOTO 08/03/2023
Resoconto SEMENZATO MARTINA NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto BONETTI ELENA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Resoconto QUARTINI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto LOIZZO SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto GIRELLI GIAN ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto MACCARI CARLO FRATELLI D'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 08/03/2023
Resoconto GEMMATO MARCELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 14/02/2023

ATTO MODIFICATO IL 22/02/2023

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 08/03/2023

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/03/2023

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 08/03/2023

ACCOLTO IL 08/03/2023

PARERE GOVERNO IL 08/03/2023

DISCUSSIONE IL 08/03/2023

VOTATO PER PARTI IL 08/03/2023

APPROVATO IL 08/03/2023

CONCLUSO IL 08/03/2023

Atto Camera

Mozione 1-00066
presentato da
CIOCCHETTI Luciano
testo presentato
Lunedì 13 febbraio 2023
modificato
Mercoledì 8 marzo 2023, seduta n. 65

   La Camera,

   premesso che:

    la difesa del diritto alla salute, obiettivo prioritario delle Nazioni più evolute, mette ancora oggi in evidenza un sistema sanitario nazionale caratterizzato da profonde criticità, amplificate per effetto della pandemia ancora non completamente debellata;

    per questo motivo, considerata la necessità di iniziative concrete correlate a specifici e ulteriori finanziamenti, l'attuale manovra ha destinato alla sanità 2 miliardi e 150 milioni in più per il 2023, 2 miliardi e 300 milioni in più per il 2024, e ben 2 miliardi e 600 milioni in più per il 2025 rispetto a quanto previsto in precedenza, realizzando una chiara inversione di tendenza, considerando che dal 2013 al 2019 il Fondo sanitario è sempre stato definanziato da tutti i Governi che si sono succeduti in quegli anni, mentre nel 2020 l'incremento è stato dovuto alla pandemia da Covid-19;

    l'ultimo rapporto della Fondazione Gimbe dedicato al Servizio sanitario nazionale ha evidenziato che nel periodo 2010-2019 sono stati sottratti al Servizio sanitario nazionale circa 37 miliardi, mentre l'aumento nominale del fabbisogno sanitario è stato di soli 8,8 miliardi, con un incremento medio annuo dello 0,9 per cento inferiore a quello dell'inflazione (+ 1,07 per cento; la pandemia da Covid-19 ha poi aggravato ulteriormente l'emergenza sanitaria, aumentando le fragilità del nostro Servizio sanitario nazionale ed evidenziando la carenza di strutture, di personale e le disomogeneità regionali;

    come evidenziato dal report Osservatorio Gimbe 2 del 2022, relativo a «Livelli Essenziali di Assistenza: le disuguaglianze regionali in sanità», rispetto al mantenimento dell'erogazione dei Lea il nostro Paese presenta inaccettabili disuguaglianze regionali: gli adempimenti Lea 2018, valutati tramite il questionario Lea, infatti, documentano che, solo cinque regioni (Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Marche e Toscana) sono adempienti per almeno l'80 per cento delle 43 valutazioni;

    il taglio delle risorse destinate alla sanità, ovviamente, ha prodotto degli effetti anche in relazione al deterioramento delle strutture ospedaliere; nel nostro Paese, dopo il 2009, il calo del numero dei posti letto generici è stato più forte che all'estero: i dati del Ministero della salute indicano che tra il 2010 e il 2018 i posti letto fra strutture pubbliche e private convenzionate con il Servizio sanitario nazionale sono scesi del 13,7 per cento in termini assoluti e del 15,5 per cento in rapporto alla popolazione;

    nello specifico in Italia hanno chiuso i battenti 11 aziende ospedaliere, 100 ospedali a gestione diretta, 113 pronto soccorso (di cui 10 pediatrici) e sono state disattivate 85 unità mobili di rianimazione: chiusure che hanno implicato la perdita di quasi 37 mila posti letto, dei quali 28 mila ordinari e quasi 10 mila di day hospital;

    è opportuno evidenziare che già prima dell'emergenza sanitaria, nel 2018, del resto, i dati nazionali rivelavano che solo il 2,9 per cento della popolazione anziana avesse ricevuto interventi, con una media di 18 ore di trattamento all'anno invece delle 240 ore circa che i riferimenti internazionali stimano necessarie, nonché le marcate disparità regionali nell'offerta dell'assistenza domiciliare integrata;

    recenti rilevazioni Istat prevedono che tra il 2015 e il 2065 la popolazione di età superiore ai 65 anni crescerà dal 21,7 per cento al 32,6 per cento, con il 10 per cento di età superiore agli 85 anni, in modo che l'indice di vecchiaia della popolazione, cioè il rapporto di composizione tra la popolazione anziana (65 anni e oltre) e la popolazione più giovane (0-14 anni), si incrementerà da 157,7 a 257,9;

    sia a livello internazionale che nazionale è stata riconosciuta la necessità di una visione olistica One Health – basata sul riconoscimento del fatto che la salute umana è fortemente legata alla salute degli animali e dell'ecosistema – che tenga conto delle interconnessioni tra diverse discipline e alla quale ispirare gli interventi in materia di salute umana;

    la pandemia di Covid-19 ha evidenziato che crisi sanitarie innescate da singoli agenti coinvolgono, in realtà, molteplici fattori – socio economici, ambientali e culturali – che influiscono sulle comunità in misura ben più ampia di quanto strettamente connesso alle conseguenze biologiche del menzionato singolo agente, tanto da aver portato numerosi studiosi a definire la pandemia di Covid-19 una sindemia proprio per le interazioni aggregate o sinergiche con altre condizioni sanitarie, socio-economiche e ambientali avverse;

    si rileva la necessità della definizione di un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale basato non esclusivamente sulla creazione di nuove strutture, ma anche sulla valorizzazione e riqualificazione di quelle già esistenti nonché su un congruo investimento sulle figure professionali;

    in particolare, a livello strutturale, appare opportuno recuperare e ammodernare strutture esistenti ed eventualmente dismesse nonché, in una visione ospedalocentrica, valorizzare il ruolo del farmacista e delle farmacie dei servizi, pubbliche e convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, uniformando a livello nazionale le modalità di erogazione dei farmaci e superando gli attuali sistemi di distribuzione per conto regionali verso un modello a tariffa unica che consenta, di conseguenza, il superamento della logica dei silos per la spesa farmaceutica; queste, infatti, possono costituire un ottimo supporto all'interno del sistema sanitario territoriale, ponendosi quali «unità elementari sanitarie» in grado di intercettare e assistere direttamente i bisogni di salute di bacini di utenza e fungendo così da «demoltiplicatore» rispetto alle attività assicurate dalle cosiddette «Case della Salute» e dai poli ospedalieri di riferimento e garantire la presa in carico dei pazienti cronici;

    altro grande tema della riorganizzazione e dei processi di gestione inerenti la sanità è quello riguardante le liste d'attesa dei ricoveri programmati, il Servizio sanitario paga ancora oggi le conseguenze della pandemia e della difficoltà nel recupero delle liste di attesa, a tal proposito si ritiene improcrastinabile attivare gli strumenti che consentano di potenziare i processi burocratici del percorso del paziente, dal momento della presa in carico della domanda, all'inserimento nella lista d'attesa, all'accesso al ricovero fino alla sua dimissione, attraverso il miglioramento della governance aziendale e regionale;

    si rileva la necessità, al fine di potenziare l'offerta complessiva del fabbisogno sanitario, di focalizzare l'attenzione sulla costruzione di una efficace rete territoriale di assistenza sanitaria basata anche sullo sviluppo della telemedicina, che supporta l'interazione dei diversi professionisti sanitari con l'assistito nelle diverse fasi di valutazione del bisogno assistenziale, di erogazione delle prestazioni e di monitoraggio delle cure;

    il sostegno allo sviluppo della telemedicina si rende necessario anche per venire incontro ai responsabili dell'assistenza sanitaria ai diversi livelli che si trovano sempre a dover bilanciare i vantaggi dell'innovazione della tecnologia medica con gli aspetti pratici del controllo della spesa sanitaria. I progressi nella scienza medica sono determinati da investimenti e ricerche significativi nei settori pubblico e privato, portando nuove innovazioni alle popolazioni e guidando una medicina più predittiva, preventiva, personalizzata e partecipativa;

    risulta inoltre fondamentale creare sistemi di lettura integrata dei dati, sanitari e amministrativi, attraverso strumenti di intelligenza artificiale, al fine di dare reale attuazione alle scelte strategiche, in sanità basate sui dati, che spostino gli investimenti a monte del processo di cura superando così la logica dei silos in sanità;

    l'utilizzo della real word evidence deve garantire l'evoluzione dell'attuale sistema di prezzo e rimborso dei farmaci verso un processo trasparente, rapido, riproducibile, che valorizzi l'innovazione attraverso un sistema di premium pricing e che supporti l'utilizzo di strumenti di rimborso condizionato alla reale efficacia del farmaco nella pratica clinica;

    l'accesso precoce all'innovazione farmacologica deve essere garantito attraverso un nuovo modello di early access che superi gli attuali strumenti parziali verso un sistema che supporti l'innovatività potenziale, in particolare per patologie senza alternative terapeutiche dal forte impatto sociale come l'Alzheimer. Si stima infatti che in Italia oltre un milione di persone sia affetto da demenze e circa settecentomila da malattia di Alzheimer, con costi associati alla presa in carico di oltre 15 miliardi di euro e in gran parte a carico delle famiglie;

    rispetto al tema dell'innovazione si ritiene fondamentale essere coscienti che il futuro della ricerca è ormai un elemento che si è concretizzato nell'arrivo imminente delle terapie digitali (DTx), che sono state sviluppate nell'ambito del sistema nervoso centrale, dei disturbi mentali, Alzheimer, demenze e disturbi motori. A tal proposito si rinforza la necessità di un early access e di un fast track, fondamentali data la natura di velocità innovativa di queste terapie;

    è inoltre necessario, soprattutto per patologie ad alta complessità clinica ed assistenziale come la malattia di Alzheimer, il rafforzamento delle strutture diagnostico-terapeutiche tramite investimenti mirati sui centri per i disturbi cognitivi e le demenze (Cdcd) e il potenziamento delle risorse umane dedicate;

    come ha evidenziato il Ministro della salute intervenendo in audizione alla Camera sulle linee programmatiche del suo Dicastero, è necessario attuare quanto contenuto nel decreto ministeriale n. 77 del 23 maggio 2022, inerente il regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale, ma soprattutto e in via prioritaria è necessario intervenire per garantire alle regioni le risorse necessarie ad assicurare la piena attuazione e funzionalità della riforma, soprattutto in riferimento agli anni successivi al periodo di programmazione del Pnrr. È di tutta evidenza, infatti, la non congruità delle risorse sugli standard dell'assistenza territoriale, perché da un lato il Pnrr non risolve la questione della carenza del personale, non rappresentando lo strumento idoneo al finanziamento di spese correnti continuative, dall'altro si pone uno specifico problema di sostenibilità economica della realizzazione delle Case della comunità e degli ospedali di comunità con il rischio che diventino cattedrali nel deserto in assenza del personale sufficiente per renderli operativi;

    tuttavia, il reiterarsi negli ultimi anni delle manovre finanziarie di contenimento della spesa ed in particolare dei vincoli assunzionali, soprattutto nelle regioni in piano di rientro sanitario, ha finito per determinare nel tempo una grave carenza di personale in ambito sanitario che, unita ad un crescente innalzamento della relativa età media, ha portato ad un forte deterioramento delle condizioni di lavoro, rendendo sempre più difficile assicurare la qualità dell'assistenza e la sicurezza delle cure. Inoltre, le limitazioni al turnover, dettate da esigenze di contenimento della spesa sanitaria, hanno finito per avere importanti ricadute in termini di qualità del sistema, ostacolando il passaggio di quella conoscenza esperienziale tra generazioni che dovrebbe caratterizzare il rapporto lavorativo tra i professionisti più anziani;

    in questo quadro, la contrazione di risorse disponibili ha finito per generare nel medio periodo una grave carenza di professionisti sanitari nelle strutture, che, soprattutto in riferimento ad alcuni settori maggiormente critici, ha comportato difficoltà nell'organizzazione e nella gestione dei servizi;

    a livello organico, invece, di fronte alla carenza di medici che la pandemia ha messo in evidenza occorre investire sulla formazione, formazione coerente con l'innovazione, e sull'assunzione di personale medico e di altri professionisti sanitari; si ritiene che le professioni dovranno essere disciplinate con riforme apposite e di sistema, intese, tra le altre cose, a restituire centralità ai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta che, conoscendo la storia sanitaria della famiglia del paziente, fungono da trait d'union tra il cittadino e la sanità;

    questa condizione di carenza di personale si registra anche nell'ambito della medicina di urgenza: oltre ai pensionamenti, la medicina d'urgenza sembra essere in crisi per il mancato cambio generazionale: i concorsi vanno deserti in tutte le regioni italiane e nell'anno accademico 2021/2022 circa la metà delle borse di studio della specialità di emergenza-urgenza non sono state assegnate per disinteresse dei neolaureati, un dato confermato anche dalla Società italiana della medicina di emergenza-urgenza, che ha rilevato come la scarsa attrattiva che la disciplina ha sui giovani laureati è stata evidenziata da una scuola di specialità che registra abbandoni, di anno in anno superiori, e borse di studio non assegnate;

    si evidenzia a tal proposito e in merito ad alcuni specifici corsi di specializzazione che, negli ultimi anni, nonostante l'incremento progressivo delle risorse per i contratti di formazione medico specialistica, si è registrata una vera e propria fuga da alcune specialità, che sono diventate sempre meno attrattive a discapito dell'evoluzione scientifica e tecnica del sistema sanitario nazionale che deve rispondere ad esigenze sempre più complesse;

    a ciò si aggiunge che la pandemia ha probabilmente contribuito a determinare l'accentuazione del fenomeno delle dimissioni per cause diverse dai pensionamenti, e tutto ciò ha fatto sì che sempre più professionisti sanitari preferiscono non legarsi a un'organizzazione con il classico contratto di lavoro a tempo indeterminato, prediligendo forme d'ingaggio atipiche, anche in ragione delle remunerazioni proporzionalmente più elevate;

    è necessario evidenziare inoltre la situazione, aggravata con la pandemia, in cui sono costretti ad operare all'interno dei dipartimenti di salute mentale, sottoposti a condizioni drammatiche acuite da problematiche sociali ed economiche che rendono sempre più difficile l'erogazione delle prestazioni necessarie; occorrono iniziative concrete e immediate sul territorio per ricucire la rete pubblica dei DSM, sempre più sfilacciata, al fine di poter realizzare una salute mentale comunitaria, in grado di dare risposte integrate ai diversi aspetti biologici, psicologici e sociali;

    occorre, infine, superare il meccanismo di payback per i dispositivi medici introdotto con la manovra finanziaria 2015, e le problematiche ad esso correlate, che potrebbero ostacolare l'attività di centinaia di imprese che distribuiscono a tutti gli ospedali del Paese dispositivi salvavita, oltre che il meccanismo di payback per i farmaci introdotto dalla manovra finanziaria 2007, causa ogni anno di contenziosi e controversie,

impegna il Governo:

1) a mettere in campo ogni iniziativa volta ad assicurare l'adeguata ripartizione e le risorse finanziarie necessarie atte a sostenere il finanziamento dei costi di funzionamento dell'offerta sanitaria e nello specifico: il potenziamento degli ospedali, l'assistenza domiciliare estesa, le case e gli ospedali della comunità, le spese per il personale, gli eventuali risparmi legati alla riorganizzazione e al miglioramento dell'efficienza e dell'appropriatezza, il costo dell'assistenza domiciliare;

2) ad adottare le opportune iniziative, anche normative, necessarie a garantire lo sviluppo di una migliore assistenza territoriale con promozione della telemedicina e del telemonitoraggio domiciliare per decongestionare gli ospedali, anche collocando la televisita all'interno di un percorso clinico che preveda l'alternanza di prestazioni in presenza e prestazioni a distanza;

3) ad assicurare le iniziative necessarie atte a introdurre modelli per il monitoraggio sistemico e strutturato a livello nazionale del percorso del paziente, dal momento della presa in carico della domanda, all'inserimento nella lista d'attesa, all'accesso al ricovero fino alla sua dimissione, potenziando gli strumenti funzionali al miglioramento della governance aziendale e regionale delle liste d'attesa;

4) a promuovere, nel rispetto dei vincoli di bilancio, per quanto di competenza, lo sviluppo di modelli predittivi e proattivi che consentano la stratificazione della popolazione, il monitoraggio dei fattori di rischio e la gestione integrata di patologie croniche o altre situazioni complesse derivanti anche da condizioni di fragilità e disabilità, anche mediante lo stanziamento di nuove risorse economiche e/o di incentivi a supporto dei farmaci innovativi con l'eventuale prolungamento dello stato d'innovatività di uno o due anni aggiuntivi;

5) a sostenere e promuovere protocolli di accoglienza, presa in carico e cura avanzata per le persone con disabilità intellettiva e relazionale all'interno dei percorsi sanitari e sociosanitari affrontando altresì in modo determinato i problemi della salute mentale, anche attraverso una riorganizzazione sul territorio e per le emergenze, e avviando un percorso concreto che consenta alle regioni di attuare fin dal 2023 un piano straordinario di assunzioni, secondo gli standard per l'assistenza territoriale dei servizi di salute mentale;

6) nell'ambito della progressiva definizione di un sistema di prevenzione e diagnosi precoce, ad adottare iniziative, nel rispetto delle competenze regionali e nel rispetto dei vincoli di bilancio, per predisporre o incrementare sul territorio nazionale il numero di centri di screening per la diagnosi di patologie e disturbi;

7) nel rispetto dei vincoli di bilancio, realizzare un programma pluriennale di screening su base nazionale nella popolazione pediatrica per l'individuazione degli anticorpi del diabete di tipo 1 e della celiachia;

8) ad adottare le iniziative di competenza volte a superare lo stallo nell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, i quali, oggi più che mai, hanno il ruolo di garanzia dell'unitarietà del sistema e di tutela del diritto costituzionale alla salute;

9) nel rispetto dei vincoli di bilancio, ad adottare iniziative per prevedere la deducibilità delle spese sostenute da soggetti esercenti attività d'impresa, arti e professioni, dalle piccole e medie imprese o dai titolari di partita Iva operanti nell'ambito sanitario nel territorio dello Stato per l'attivazione o il potenziamento dei sistemi di teleassistenza o telemedicina;

10) ad adottare le iniziative necessarie a garantire la piena operatività del Fascicolo sanitario elettronico e la digitalizzazione dei dati sanitari, corredandolo del cosiddetto «dossier farmaceutico», che ripercorre la storia farmaceutica di ogni paziente e la rende fruibile a tutto il sistema sanitario, garantendo l'integrazione di dati sanitari e amministrativi a livello nazionale;

11) a prevedere un piano nazionale di formazione tecnologica per il personale sanitario al fine di promuovere le competenze tecniche, di massimizzare le potenzialità dell'utilizzo di tecnologie digitali, di migliorare l'efficienza e l'accessibilità ai servizi sanitari;

12) a prevedere, per quanto di competenza, interventi volti a garantire ai cittadini, la connettività adeguata e il setting appropriato allo sviluppo della telemedicina;

13) a promuovere e sostenere piani strategici nazionali volti all'adozione di un approccio olistico One Health – come riconosciuto anche dalla Commissione europea e da tutte le organizzazioni internazionali che operano in materia di salute umana – al fine di acquisire nuovi strumenti e nuove metodologie per confrontarsi con le sfide sanitarie complesse anche alla luce di quanto successo con la pandemia da Covid-19 e delle sue ripercussioni sull'aspetto anche socio-economico del Paese;

14) ad adottare iniziative volte a predisporre in Italia l'ingresso delle terapie digitali (DTx), affinché vengano messe a disposizione dei pazienti in bisogno, definendo, per quanto di competenza, un iter normativo nazionale che stabilisca le competenze necessarie per la valutazione delle terapie digitali e gli standard da considerare come requisiti minimi per la rimborsabilità da parte del Servizio sanitario nazionale, nonché il canale distributivo e le modalità di accesso alle stesse, istituendo altresì un tavolo nazionale con la partecipazione delle regioni al fine di pianificare un fondo contenuto per le regioni pilota che per prime registreranno le DTx disponibili;

15) ad assumere iniziative, per quanto di competenza, per il potenziamento dei servizi di cura in termini di risorse umane con particolare attenzione riguardo ai professionisti del territorio (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, e altro) anche valorizzando la funzione del cosiddetto case manager, figura di riferimento in ambito sanitario che si occupa della predisposizione di un piano di trattamento individualizzato e coordinato di cure e servizi sanitari e socio-assistenziali;

16) a valutare la possibilità di adottare iniziative per rivedere i criteri di accesso alla facoltà di medicina e agli altri corsi di istruzione universitaria per le professioni sanitarie, privilegiando il merito, e rivedere i criteri di accesso alle scuole di specializzazione, valorizzando i curricula, degli aspiranti e le loro inclinazioni;

17) a proseguire le iniziative di competenza volte ad implementare una corretta previsione e pianificazione del personale sanitario, assicurando le risorse necessarie atte a superare il blocco del turnover del personale sanitario anche sollecitando i rinnovi contrattuali scaduti da tempo e forme di incentivazione economica partendo dalle attività svolte nel pronto soccorso e per chi è impiegato in attività di emergenza;

18) a valutare la possibilità di procedere al fine di adattare iniziative per ampliare la possibilità per le regioni di distribuire farmaci destinati a patologie croniche agli assistiti per il tramite delle farmacie pubbliche e private convenzionate, attraverso un nuovo modello di distribuzione e di remunerazione della filiera che superi l'attuale variabilità regionale causata dalla distribuzione per conto (Distribuzione per Conto);

19) a valutare, nel rispetto della riforma in corso, di adottare le opportune iniziative per inserire le farmacie pubbliche e private convenzionate tra i pilastri della rete di assistenza territoriale sanitaria e socio-sanitaria ampliando il ruolo del farmacista anche nel rinnovo delle prescrizioni per le patologie croniche in accordo con il medico;

20) ad adottare le opportune iniziative per potenziare la rete di emergenza urgenza, anche attraverso la valorizzazione del ruolo dei medici ivi operanti nonché, in collaborazione con il Ministero dell'università e della ricerca dei relativi percorsi di specializzazione;

21) a valutare la possibilità, nel rispetto dei vincoli di bilancio, di adottare iniziative per garantire interventi definitivi di rettifica e superamento della norma sul payback dei dispositivi medici, la cui applicazione mette in difficoltà imprese e lavoratori impegnati ogni giorno a far funzionare gli ospedali italiani rifornendo medici, tecnici ed infermieri del materiale necessario alla diagnosi ed alla cura degli italiani e, analogamente, a provvedere al superamento della norma sul payback farmaceutico;

22) a mettere in campo politiche mirate a contrastare i principali fattori di rischio di sviluppo di patologie croniche e oncologiche quali fumo, alcool e obesità, mettendo a disposizione dei clinici le terapie più innovative disponibili sul mercato;

23) a definire un piano strategico di incentivi per raddoppiare entro il 2030 l'attuale numero di studi clinici attivi sul territorio nazionale, al fine di garantire ai pazienti accesso precoce alle terapie più avanzate e a mettere a disposizione degli specialisti le migliori tecnologie farmaceutiche e sanitarie disponibili a livello globale;

24) a definire un piano di formazione a disposizione della classe medica e della categoria degli infermieri sulle terapie innovative, avanzate e digitali, al fine di poter affrontare in modo competente e omogeneo su tutto il territorio nazionale l'accesso e la disponibilità delle stesse a tutti i pazienti e al fine di poter aumentare il patrimonio e le competenze globali del Servizio sanitario nazionale;

25) a promuovere un piano di supporto alla produzione farmaceutica in Italia, per assicurare la costante disponibilità di farmaci sul territorio nazionale e generare valore economico e occupazione per i territori in cui vengono disposti gli insediamenti;

26) a prepararsi all'arrivo di nuove soluzioni terapeutiche per il trattamento di patologie attualmente senza cura e ad alta prevalenza e disagio sociale come l'Alzheimer, attuando nuovi modelli di identificazione precoce dei pazienti e presa in carico da parte delle strutture specializzate e creando strumenti di fast track per l'accesso ai farmaci innovativi;

27) a prevedere iniziative volte al rafforzamento della rete dei centri per i disturbi cognitivi e le demenze (Cdcd), considerando l'impiego delle risorse non ancora utilizzate dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano a valere sugli stanziamenti per l'edilizia sanitaria e l'ammodernamento tecnologico di cui all'articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67;

28) ad affrontare in modo razionale e fattivo l'aggiornamento del sistema tariffario Drg e dei Lea, ricomprendendo e individuando strumenti di fast track per le terapie innovative, Atmp e le terapie digitali (DTx), coerentemente con le esigenze di innovazione del Servizio sanitario nazionale.
(1-00066) (Ulteriore nuova formulazione) «Ciocchetti, Panizzut, Benigni, Semenzato, Vietri, Lazzarini, Cappellacci, Ciancitto, Loizzo, Patriarca, Colosimo, Lancellotta, Maccari, Morgante, Rosso, Schifone, Giagoni».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

professione sanitaria

prodotto farmaceutico