Legislatura: 19Seduta di annuncio: 45 del 30/01/2023
Primo firmatario: CATTANEO ALESSANDRO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Data firma: 30/01/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MULE' GIORGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 30/01/2023 CORTELAZZO PIERGIORGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 30/01/2023 MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 30/01/2023 BATTISTONI FRANCESCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 30/01/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 03/02/2023 Resoconto MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE INTERVENTO PARLAMENTARE 03/02/2023 Resoconto OTTAVIANI NICOLA LEGA - SALVINI PREMIER Resoconto AMBROSI ALESSIA FRATELLI D'ITALIA Resoconto BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/02/2023
DISCUSSIONE IL 03/02/2023
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/02/2023
RITIRATO IL 27/02/2023
CONCLUSO IL 27/02/2023
La Camera,
premesso che:
in sede europea è in corso l'esame di un progetto di direttiva sull'efficienza energetica nell'edilizia (Com (2021) 802 final), proposta dalla Commissione europea il 15 dicembre 2021, che fa parte delle misure da adottare nell'ambito del «Fit for 55», al fine di raggiungere gli obiettivi di efficientamento energetico e decarbonizzazione fissati a livello europeo;
l'elemento centrale della direttiva è l'introduzione di standard minimi di prestazione energetica per gli edifici, con l'introduzione di obblighi di riqualificazione per migliorarne il rendimento energetico. Ogni Stato membro dovrà stabilire la propria strategia a lungo termine nell'ambito di un Piano nazionale di ristrutturazione degli edifici, per sostenere la modernizzazione del parco nazionale di edifici residenziali e non residenziali, sia pubblici che privati, in vista dell'obiettivo della neutralità climatica al 2050;
per quanto riguarda l'esame del Consiglio europeo, la Presidenza ceca ha promosso un testo di compromesso su cui, il 25 ottobre 2022, il Consiglio dei ministri UE dell'energia ha definito un orientamento generale;
l'azione italiana, portata avanti dal precedente esecutivo per tutto il 2022, si è concentrata principalmente intorno agli standard minimi di prestazione energetica degli edifici (articolo 9). In merito alle posizioni negoziali, da un lato, Italia, Cipro, Grecia, Malta, Spagna e altri avevano chiesto un timing di adeguamento flessibile per avere un parco immobiliare compatibile con la neutralità climatica nel 2050. Dall'altro lato, Germania, Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo avevano chiesto target e tempistiche più stringenti;
il compromesso finale raggiunto ha consentito, in primis, di rivedere le tempistiche di adeguamento delle prestazioni energetiche degli edifici, in modo da renderle più graduali e meno stringenti, e di garantire, inoltre, la possibilità di esenzione per alcune categorie;
rispetto al testo iniziale proposto dalla Commissione, che stabiliva target unici per tutte le tipologie di immobili al 2030, il testo avallato dal Consiglio europeo prevede che solo gli edifici residenziali di nuova costruzione dovranno essere ad emissioni zero entro il 2030. Per gli edifici residenziali esistenti la deadline per il raggiungimento del target è il 2050, inoltre sono previste delle esenzioni per alcune tipologie di edifici, tra cui gli edifici storici, i luoghi di culto e gli edifici utilizzati a scopi di difesa;
il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica ha annunciato una serie di osservazioni critiche a nome del Governo italiano, in vista delle successive valutazioni che si faranno in sede europea e collegando la posizione finale dell'Italia al confronto sulle propose che l'Italia farà a tutela della casa degli italiani e degli europei;
il Parlamento europeo dovrebbe approvare la sua posizione negoziale sulla direttiva in oggetto nella plenaria di metà marzo, dopo l'esame della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (Itre) che dovrebbe concludersi il 9 febbraio 2023; successivamente all'adozione della posizione del Parlamento, potranno partire i negoziati interistituzionali fra Parlamento e Consiglio europeo al fine di raggiungere un compromesso su un testo condiviso;
il contenuto della proposta di direttiva avrebbe un notevole impatto sul parco immobiliare italiano che consta di oltre 9 milioni di edifici residenziali. L'Italia è un Paese a proprietà immobiliare diffusa, sia per la tradizionale predisposizione ad abitare in una casa di proprietà, sia per la forte spinta ad investire nel settore immobiliare i risparmi; inoltre, il patrimonio edilizio italiano è molto risalente nel tempo ed è in grande parte dislocato in contesti peculiari, sia dal punto di vista della conformazione orografica, come i piccoli borghi montani, sia dal punto di vista dei vincoli paesaggistici ed ambientali, come i centri storici. Infine, nel nostro territorio, la maggior parte dei complessi edilizi è costituita da condomìni, la cui complessa gestione potrebbe comportare ritardi nel raggiungimento dei target della direttiva,
impegna il Governo
1) a rappresentare, in sede europea, nel corso dei negoziati, le peculiarità dell'Italia, di modo che si consenta al nostro Paese di avere la necessaria flessibilità per raggiungere obiettivi di risparmio energetico più confacenti alle proprie caratteristiche rispetto a quelli prospettati.
(1-00055) «Cattaneo, Mulè, Cortelazzo, Mazzetti, Battistoni».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):studio d'impatto
rendimento energetico
normativa energetica