Legislatura: 19Seduta di annuncio: 60 del 01/03/2023
Primo firmatario: ZANELLA LUANA
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 01/03/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma EVI ELEONORA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/03/2023 BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/03/2023 FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/03/2023 BORRELLI FRANCESCO EMILIO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/03/2023 DORI DEVIS ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/03/2023 GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/03/2023 GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/03/2023 MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/03/2023 PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/03/2023 ZARATTI FILIBERTO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/03/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 01/03/2023 BERGAMOTTO FAUSTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (IMPRESE E MADE IN ITALY) DICHIARAZIONE VOTO 02/03/2023 Resoconto ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
NON ACCOLTO IL 01/03/2023
PARERE GOVERNO IL 01/03/2023
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/03/2023
DISCUSSIONE IL 02/03/2023
RESPINTO IL 02/03/2023
CONCLUSO IL 02/03/2023
La Camera,
premesso che:
il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 2 del 2023 in esame, è l'ultimo provvedimento d'urgenza in ordine di tempo che interviene da oltre undici anni sulla perdurante grave crisi industriale e ambientale dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto;
l'area di Taranto è stata dichiarata «ad elevato rischio di crisi ambientale» con la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata il 30 novembre 1990. Successivamente è stata inserita tra i siti di bonifica di interesse nazionale (Sin) dalla legge n. 426 del 1998;
la Commissione europea ha più volte chiesto all'Italia di dare soluzione alla grave situazione di inquinamento dell'aria, del suolo, delle acque di superficie e delle falde acquifere, che interessa il sito dell'ex Ilva, la città di Taranto e tutto il territorio limitrofo allo stabilimento siderurgico; l'emergenza ambientale nell'area dell'ex Ilva di Taranto è stata affrontata inizialmente con l'emanazione del decreto-legge n. 129 del 2012, che ha dettato norme concernenti la realizzazione degli interventi di riqualificazione e ambientalizzazione della suddetta area di Taranto e, per assicurarne l'attuazione, ha nominato un Commissario straordinario. A questo decreto ne sono succeduti, senza soluzione di continuità, numerosi altri;
il provvedimento in esame, interviene tra l'altro, sulle misure di rafforzamento patrimoniale per assicurare la continuità del funzionamento dell'impianto siderurgico. Si interviene inoltre sulla procedura speciale di ammissione immediata all'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, e sui criteri per la liquidazione del compenso spettante ai commissari straordinari delle grandi imprese in stato di insolvenza;
viene inoltre riproposto ancora una volta lo «scudo penale» per coloro che agiscono per dare esecuzione ad un provvedimento che autorizza la prosecuzione dell'attività di uno stabilimento industriale dichiarato di interesse strategico nazionale;
gli ultimi dati epidemiologici dello Studio Sentieri, pubblicati dall'istituto Superiore della Sanità, confermano che non vi è stato alcun miglioramento della salute e che è continuato, anche dopo il 2013, l'eccesso di mortalità e di ospedalizzazioni a Taranto, colpendo in modo intollerabile anche i bambini. Recentemente, a Taranto si sono registrati picchi di benzene e l'Arpa li ha attribuiti agli impianti dell'ex Ilva,
impegna il Governo:
in conseguenza delle interazioni nell'area di Taranto tra inquinamento ambientale ed effetti sulla salute dei suoi cittadini, e al fine di rafforzare le misure a tutela della salute dei cittadini, ad adottare iniziative per stanziare opportune risorse al fine di garantire anche per i prossimi anni, la prosecuzione e l'implementazione del piano di sorveglianza della salute della popolazione residente nei comuni di Taranto e di Statte, previsto dall'articolo 2, comma 4-quinquies, del decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136.
a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa al fine di adottare gli opportuni interventi normativi al fine di prevedere perlomeno la non applicabilità delle norme in materia di non punibilità di cui in premessa, qualora a seguito dell'attività dell'impianto siderurgico, vengano superati i limiti dell'OMS sul benzene, i limiti delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) di diossina, nonché i limiti in materia di polveri sottili.
9/908/24. Zanella, Evi, Bonelli, Fratoianni, Borrelli, Dori, Ghirra, Grimaldi, Mari, Piccolotti, Zaratti.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):impresa in difficolta'
politica sanitaria
grande impresa