ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/00908/018

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 60 del 01/03/2023
Firmatari
Primo firmatario: ZUCCONI RICCARDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 01/03/2023


Stato iter:
02/03/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 01/03/2023
Resoconto BERGAMOTTO FAUSTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (IMPRESE E MADE IN ITALY)
Fasi iter:

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 01/03/2023

PARERE GOVERNO IL 01/03/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/03/2023

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 02/03/2023

CONCLUSO IL 02/03/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/00908/018
presentato da
ZUCCONI Riccardo
testo presentato
Mercoledì 1 marzo 2023
modificato
Giovedì 2 marzo 2023, seduta n. 61

   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame risponde alla ratio unitaria di adottare misure per l'ex-Ilva e misure, anche di carattere processuale e procedimentale, per la continuità produttiva degli stabilimenti industriali di carattere strategico nazionale;

    l'idroelettrico è la fonte di energia rinnovabile utilizzata da più tempo in Italia e per molti anni l'Italia è stata l'avanguardia mondiale nello sviluppo di sistemi idraulici capaci di ricavare energia pulita e ancora oggi è leader nell'industria manifatturiera dell'idroelettrico: nell'anno 2020 il parco idroelettrico italiano ha prodotto 48 TWh di energia, che rappresenta il 18 per cento della generazione nazionale di elettricità e oltre il 40 per cento della produzione rinnovabile, contribuendo in maniera fondamentale al buon posizionamento dell'Italia rispetto ai target climatici europei;

    l'idroelettrico è una risorsa pregiata in grado di fornire servizi essenziali alla stabilità della rete oltre che una importante produzione considerando che a fine dicembre 2022 la potenza idroelettrica in Italia ammontava a 21.816 MW per un totale di 4.783 impianti e che attualmente sono 339 gli impianti sopra i 10 MW a dare 1'83 per cento della potenza installata (18.129 MW);

    pur rappresentando una risorsa essenziale del sistema Paese per la caratteristica di facilitatore degli usi plurimi della risorsa acqua, in Italia le concessioni statali idroelettriche sono ad oggi incredibilmente «a scadenza» o addirittura già scadute;

    il ruolo strategico dell'idroelettrico per il settore energetico, oltre ad essere stato evidenziato dal PNIEC, che ne ha sottolineato il contributo centrale per il raggiungimento dei target energetici al 2030, è stato confermato dal Copasir che ha definito il settore idroelettrico «uno degli ambiti nei quali il nostro Paese presenta un notevole vantaggio competitivo»;

    Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, infatti, nella «Relazione sulla sicurezza energetica nell'attuale fase di transizione ecologica» presentata durante la scorsa legislatura, ha definito il settore idroelettrico «uno degli ambiti nei quali il nostro Paese presenta un notevole vantaggio competitivo». Il Comitato ha inoltre ha avanzato una critica per aver aperto le gare per le concessioni idroelettriche a «operatori esteri ma in un regime di non reciprocità poiché gli altri Paesi europei applicano un regime protezionistico in questo ambito»;

    in alcuni Stati membri dell'Unione europea o dello Spazio Economico Europeo, infatti, i diritti di utilizzo della risorsa idroelettrica non hanno scadenza (ad esempio Svezia, Norvegia e Regno Unito); secondo il Copasir, l'attuale disciplina legislativa italiana nel settore idroelettrico metterebbe a rischio il controllo di asset strategici per la sicurezza del sistema energetico e per l'autonomia energetica nazionale, consentendo la partecipazione alle nuove gare di società estere con un conseguente indebolimento della posizione competitiva del sistema industriale italiano;

    in sede di elaborazione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, approvato il 13 luglio 2021, il precedente Governo, tra le riforme da includere nel disegno di legge sulla concorrenza 2021, ha previsto la revisione del quadro normativo sulle concessioni idroelettriche e con la legge per la concorrenza n. 118 del 2022, ha previsto che le procedure di assegnazione delle concessioni siano effettuate secondo parametri competitivi, equi e trasparenti, tenendo conto della valorizzazione economica dei canoni concessori e degli interventi di miglioramento della sicurezza delle infrastrutture esistenti e di recupero della capacità di invaso; inoltre si dispone che le procedure di assegnazione debbano essere avviate comunque non oltre il 31 dicembre 2023, in difetto, lo Stato interviene in via sostitutiva; infine si è introdotta una disciplina speciale o temporanea che consente, per le concessioni di grandi derivazioni idroelettriche che prevedono un termine di scadenza anteriore al 31 dicembre 2024, incluse quelle già scadute, la prosecuzione dell'esercizio da parte del concessionario uscente, per il tempo strettamente necessario al completamento delle procedure di assegnazione e comunque non oltre tre anni dalla data di entrata in vigore della legge;

    l'opportunità di giungere alla definizione di una disciplina armonizzata a livello europeo riguardo all'assegnazione delle concessioni è, in questo momento, oggetto di un dibattito molto complesso, non solo nel nostro Paese ma anche in Europa ed è particolarmente avvertito, dal momento che questa fonte di energia, oltre a essere rinnovabile, è anche un asset strategico almeno dei Paesi più grandi, con grandi sorgenti d'acqua;

    anche il pacchetto europeo del «Fit for 55» prevede che gli Stati membri possano perseguire gli obiettivi di tutela e sviluppo del settore idroelettrico in quanto strategico per la transizione e l'indipendenza energetica,

impegna il Governo

in considerazione del ruolo strategico dell'idroelettrico per il settore energetico, a riconoscere ai concessionari di grandi derivazioni idroelettriche, anche nel caso in cui la concessione sia scaduta, il diritto ad una rideterminazione in aumento della durata della concessione per un numero di anni proporzionato all'entità degli investimenti previsti, qualora tali concessionari diano vita con oneri a proprio carico ad un rilevante piano di investimenti avente ad oggetto, secondo un programma sottoposto alla preventiva autorizzazione dell'amministrazione concedente, interventi di manutenzione straordinaria, nonché di miglioramento tecnologico e strutturale, necessari per assicurare la maggiore efficienza dei beni costituenti il ramo d'azienda e interventi necessari per assicurare la maggiore efficienza dei volumi di invaso e ottimizzare la funzionalità degli organi di servizio e di manovra o di miglioramento e risanamento ambientale.
9/908/18. Zucconi, Caretta.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

indipendenza energetica

norme giuridiche sulla concorrenza

energia rinnovabile