ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/00888/072

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 56 del 22/02/2023
Firmatari
Primo firmatario: CASO ANTONIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/02/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PAVANELLI EMMA MOVIMENTO 5 STELLE 22/02/2023
MORFINO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 22/02/2023


Stato iter:
23/02/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/02/2023
Resoconto CASO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 22/02/2023
SIRACUSANO MATILDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 23/02/2023
Resoconto CASO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BAGNASCO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/02/2023

NON ACCOLTO IL 22/02/2023

PARERE GOVERNO IL 22/02/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/02/2023

DISCUSSIONE IL 23/02/2023

RESPINTO IL 23/02/2023

CONCLUSO IL 23/02/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/00888/072
presentato da
CASO Antonio
testo presentato
Mercoledì 22 febbraio 2023
modificato
Giovedì 23 febbraio 2023, seduta n. 57

   La Camera,

   premesso che:

    l'applicazione in Italia della Direttiva europea CE 123/2006 (cosiddetto Bolkestein) ha generato nel corso dell'ultimo decennio un acceso dibattito, che per quanto riguarda le concessioni balneari ha riguardato quasi esclusivamente lo sfruttamento economico e commerciale delle nostre coste, focalizzando l'attenzione solo sulle regole del mercato e la concorrenza. Aspetto quest'ultimo sicuramente importante, visto il contributo del settore balneare alla nostra economia, ed inderogabile, così come stabilito dal Consiglio di Stato con la definitiva pronuncia numero 18 del 2021;

    questa visione del bene demaniale come esclusivo strumento di creazione di valore economico ha però spianato la strada alla progressiva trasformazione dei litorali in superfici da sfruttare economicamente, a tutto vantaggio dei concessionari privati, i quali, anche per gli importi irrisori dei canoni demaniali (sono circa 100 i milioni incamerati dallo Stato), in gran parte traggono dalle loro attività profitti sproporzionati (il giro d'affari annuale è stato stimato intorno ai 15 miliardi di euro);

    le numerose proroghe dei titoli concessori, inoltre, hanno lasciato per decenni la gestione degli arenili sempre agli stessi soggetti privati, con il risultato di una silenziosa ma costante «privatizzazione» di fatto delle spiagge in concessione, i cui confini vengono spesso delimitati con muri, siepi, inferriate e cancelli;

    la peculiarità del bene in questione coinvolge anche altri aspetti, altrettanto importanti se non di più, legati alla pubblica fruizione collettiva delle spiagge e ai diritti costituzionali del cittadino: la tutela della salute, dell'ambiente e del paesaggio;

    le aree costiere dovrebbero pertanto essere al centro di un ampio e approfondito confronto sul futuro del Paese che dovrebbe portare ad un grande progetto di innovazione e riqualificazione ambientale per tutelare e valorizzare i nostri litorali, tenendo conto dei cambiamenti climatici e dei fenomeni di erosione che mettono seriamente in pericolo il nostro patrimonio;

    come emerge dal Rapporto Spiagge 2021 di Legambiente, in Italia continua a crescere il numero di spiagge in concessione, tanto che in molti Comuni è oramai impossibile trovare uno spazio dove poter liberamente e gratuitamente sdraiarsi a prendere il sole. Le concessioni balneari sono 12.166 dai dati dell'ultimo monitoraggio del Sistema informativo demanio marittimo (S.I.D.) (erano 10.812 in quello precedente del 2018) con un aumento del 12,5 per cento in 3 anni;

    complessivamente si può stimare che meno di metà delle spiagge del Paese sia liberamente accessibile e fruibile per fare un bagno anche perché non di rado le aree libere sono ubicate vicino a foci di alvei, canali e scarichi. In alcune regioni troviamo dei veri e propri record, come in Liguria, Emilia-Romagna e Campania, dove quasi il 70 per cento delle spiagge è occupato da stabilimenti balneari;

    in nessun Paese europeo esiste una situazione di questo tipo. Ossia una condizione per cui diventa sempre più difficile accedere e sdraiarsi su una spiaggia per l'assenza di indicazioni nazionali di occupazione massima di spiagge in concessione, ma anche di criteri per come devono essere garantiti negli stabilimenti il diritto all'accessibilità anche per le persone disabili, per come vengono incentivati progetti attenti alla qualità ambientale, alla tutela della duna e della spiaggia, all'utilizzo di materiali naturali e di fonti rinnovabili;

    esistono esempi virtuosi di imprenditori balneari che nella loro attività puntano sulla qualità dell'offerta, in una logica ambientale sempre più integrata e ambiziosa che guarda sia alle strutture che al rapporto con il territorio, utilizzando strutture leggere e facilmente amovibili che non intralciano la libera visuale del mare, garantendo possibilità di accesso alla spiaggia in qualunque periodo dell'anno e generando buona occupazione. Tali imprenditori, purtroppo ancora una minoranza, vanno premiati e incoraggiati:

    la direttiva Bolkestein prevede (articolo 12, comma 3) che gli Stati membri possono tener conto, nello stabilire le regole della procedura di selezione, di considerazioni di salute pubblica, di obiettivi di politica sociale, della salute e della sicurezza dei lavoratori dipendenti ed autonomi, della protezione dell'ambiente, della salvaguardia del patrimonio culturale e di altri motivi imperativi d'interesse generale conformi al diritto comunitario;

    con la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 (legge 5 agosto 2022, n. 118) il Parlamento ha delegato il Governo ad intervenire per assicurare un più razionale e sostenibile utilizzo del demanio marittimo, lacuale e fluviale, favorirne la pubblica fruizione e promuovere, in coerenza con la normativa europea in materia di affidamento delle concessioni demaniali marittime, dando alcuni precisi indirizzi, tra cui: «determinazione di criteri omogenei per l'individuazione delle aree suscettibili di affidamento in concessione, assicurando l'adeguato equilibrio tra le aree demaniali in concessione e le aree libere o libere attrezzate, nonché la costante presenza di varchi per il libero e gratuito accesso e transito per il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione, con la previsione, in caso di ostacoli da parte del titolare della concessione al libero e gratuito accesso e transito alla battigia, delle conseguenze delle relative violazioni»,

impegna il Governo:

   alla luce delle disposizioni di proroga di termini relative alla legge 5 agosto 2022, n. 118:

    a stabilire un limite massimo del 50 per cento per le spiagge in concessione in ogni comune, con regole chiare e certe per garantire la completa e libera accessibilità al mare 24 ore al giorno in tutti i giorni dell'anno;

    a concedere maggiori premialità, nella definizione della disciplina delle procedure selettive di affidamento delle concessioni, ai progetti attenti alla qualità ambientale, alla tutela della duna e della spiaggia, all'utilizzo di materiali naturali e di fonti rinnovabili e all'utilizzo di strutture totalmente amovibili;

    ad aggiornare i canoni di concessione, ampliando le differenze in funzione delle caratteristiche delle località, introducendo premialità e penalità legate alle modalità di gestione e agli interventi di riqualificazione ambientale messi in atto dal concessionario;

    riservare parte dei suddetti canoni ai comuni e creare un fondo nazionale per interventi di riqualificazione e valorizzazione ambientale dell'area costiera (ripascimenti delle spiagge per combattere l'erosione costiera, demolizione di edifici abusivi, rinaturalizzazione, accessibilità pedonale e ciclabile, eccetera).
9/888/72. Caso, Pavanelli, Morfino, Fede.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

regione costiera

protezione del patrimonio

protezione dell'ambiente