Legislatura: 19Seduta di annuncio: 56 del 22/02/2023
Primo firmatario: PICCOLOTTI ELISABETTA
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 22/02/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 22/02/2023 GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 22/02/2023 ZARATTI FILIBERTO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 22/02/2023 BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 22/02/2023 BORRELLI FRANCESCO EMILIO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 22/02/2023 DORI DEVIS ALLEANZA VERDI E SINISTRA 22/02/2023 EVI ELEONORA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 22/02/2023 FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 22/02/2023 GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 22/02/2023 MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 22/02/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 23/02/2023 SIRACUSANO MATILDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 22/02/2023
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/02/2023
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 23/02/2023
ACCOLTO IL 23/02/2023
PARERE GOVERNO IL 23/02/2023
APPROVATO IL 23/02/2023
CONCLUSO IL 23/02/2023
La Camera,
premesso che:
l'articolo 1 del disegno di legge in esame titola: Proroga di termini in materia di pubbliche amministrazioni;
gli asili nido, istituiti in Italia nel 1971 come «servizi sociali di interesse pubblico» (legge n. 1044 del 1971) e i servizi integrativi per la prima infanzia, introdotti alla fine degli anni '90 e caratterizzati da una maggiore flessibilità organizzativa, nascono come servizi assistenziali, con la finalità principale di supportare i genitori, le donne in particolare, nella cura dei bambini e nella partecipazione al mondo del lavoro;
con la legge n. 107 del 2015 e il successivo decreto legislativo n. 65 del 2017 i nidi e i servizi integrativi per la prima infanzia vengono ricondotti alla sfera educativa piuttosto che al comparto assistenziale, con l'obiettivo di garantire la continuità del percorso educativo e scolastico dalla nascita fino ai sei anni di età;
la Commissione europea, all'interno del Quadro Strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione per il 2020, riconosce alla filiera dell'istruzione un ruolo centrale nella promozione di programmi educativi specifici per dotare i bambini, sin dai primissimi anni di vita, delle competenze necessarie per affrontare e superare gli ostacoli nel loro percorso di vita;
gli investimenti nei servizi educativi per la prima infanzia, nelle scuole dell'infanzia e nel sostegno alle competenze dei genitori vanno considerati a pieno titolo come investimenti nell'istruzione, perché sono la base solida su cui bambine e bambini trovano garantita l'opportunità di sviluppare appieno le proprie capacità, contrastando le disuguaglianze e la povertà educativa. Per questo sono strategici sia dal punto di vista sociale che economico;
nel 2019 la spesa impegnata dai Comuni per i servizi educativi per la prima infanzia comunali o in convenzione e per i contributi alle famiglie ammonta a 1 miliardo e 496 milioni di euro. Il 18,7 per cento di questo importo (19,5 per cento nel 2018) viene rimborsato dalle rette pagate dalle famiglie, di conseguenza la parte di spesa a carico dei Comuni ammonta a circa un 1 miliardo e 216 milioni di euro. La spesa media annua per bambino residente passa da 542 euro del 2004 a 906 euro nel 2019, nonostante una lieve contrazione nel biennio 2013-2014. Nel 2019 la scuola d'infanzia conta 1 milione 415mila bambini iscritti, di cui il 72,4 per cento frequenta scuole gestite dal settore pubblico e il 27,6 per cento frequenta scuole private;
l'articolo 48-bis. Servizi educativi e scolastici gestiti direttamente dai comuni del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia prevede che fino all'anno scolastico 2021/2022, in considerazione delle eccezionali esigenze organizzative necessarie ad assicurare il regolare svolgimento dei servizi educativi e scolastici gestiti direttamente dai comuni, anche in forma associata, nonché per l'attuazione delle misure finalizzate alla prevenzione e al contenimento dell'epidemia da COVID-19, la maggiore spesa di personale rispetto a quella sostenuta nell'anno 2019 per contratti di lavoro diversi da quello subordinato a tempo indeterminato del personale educativo, scolastico e ausiliario impiegato dai comuni e dalle unioni di comuni, fermi restando la sostenibilità finanziaria della stessa e il rispetto dell'equilibrio di bilancio degli enti asseverato dai revisori dei conti, non si computi ai fini delle limitazioni finanziarie stabilite dall'articolo 9, comma 28, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122;
poiché permangono da parte dei comuni difficoltà connesse alle eccezionali esigenze organizzative necessarie ad assicurare il regolare svolgimento dei servizi educativi e scolastici gestiti direttamente dai comuni,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prorogare, nel primo provvedimento utile, fino al l'anno scolastico 2022/2023 i termini entro cui è permesso ai comuni non computare nei limiti di spesa dei contratti flessibili la maggiore spesa di personale rispetto a quella sostenuta nell'anno 2019 per i contratti di lavoro, diversi da quello subordinato a tempo indeterminato, del personale educativo, scolastico e ausiliario impiegato dai comuni e dalle unioni di comuni, fermo restando la sostenibilità finanziaria della stessa e il rispetto dell'equilibrio di bilancio degli enti asseverato dai revisori dei conti.
9/888/54. (Testo modificato nel corso della seduta)
Piccolotti, Zanella, Grimaldi, Zaratti, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Ghirra, Mari.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):custodia dei bambini
contratto di lavoro
prevenzione delle malattie