Legislatura: 19Seduta di annuncio: 56 del 22/02/2023
Primo firmatario: SOUMAHORO ABOUBAKAR
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 22/02/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 23/02/2023 SIRACUSANO MATILDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 22/02/2023
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/02/2023
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 23/02/2023
ACCOLTO IL 23/02/2023
PARERE GOVERNO IL 23/02/2023
APPROVATO IL 23/02/2023
CONCLUSO IL 23/02/2023
La Camera,
premesso che:
l'articolo 15, comma 3-bis, estende da quarantacinque a sessanta giorni il termine di presentazione delle domande di interventi per la ripresa dell'attività produttiva che possono essere presentate dalle imprese agricole che hanno subito danni in conseguenza della siccità;
nel dettaglio, il comma 3-bis, introdotto nel corso dell'esame al Senato, interviene – attraverso un rinvio all'articolo 5, comma 5, del decreto legislativo n. 102 del 29 marzo 2004 – sul comma 1 dell'articolo 13 del decreto-legge n. 115 del 2022 (decreto Aiuti bis), convertito con modificazioni dalla legge n. 142 del 2022, estendendo da quarantacinque a sessanta a giorni, il termine di presentazione della domanda per accedere agli interventi in favore della ripresa dell'attività produttiva previsto dal comma 5, articolo 5 del sopra richiamato decreto legislativo n. 102 del 2004, in favore delle imprese agricole danneggiate a seguito degli eventi di siccità verificatisi a partire dallo scorso mese di maggio 2022;
la crisi idrica, causata da livelli di siccità senza precedenti e in costante peggioramento (l'estate del 2022 ha registrato il 60 per cento di precipitazioni in meno rispetto alla media storica e 2 gradi di temperatura in più rispetto agli ultimi anni), sta impattando in maniera irreversibile sul settore agricolo e sul suo indotto – dalle risaie del Nord agli uliveti del Sud – (Coldiretti stima circa 6 miliardi di euro di perdite, pari al 10 per cento del valore della produzione agricola nazionale);
in particolare, i dati settimanalmente diffusi dall'Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche dimostrano che la perdurante crisi idrica del Nord Italia non è una transitoria stagione siccitosa, ma la conseguenza di un ciclo idrico ormai incapace di rigenerarsi naturalmente a causa di cambiamenti climatici sorprendentemente veloci, e cui si può rispondere solo con la realizzazione di nuove infrastrutture e l'efficientamento di quelle esistenti, per trattenere l'acqua di eventi meteo sempre più rari,
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di intervenire al fine di definire una strategia idrica nazionale che abbia un approccio circolare, con interventi di breve, medio e lungo periodo che favoriscano da una parte l'adattamento ai cambiamenti climatici e, dall'altro, permettano di investire in prevenzione riducendo, da subito, i prelievi di acqua, evitandone anche gli sprechi;
a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, più risorse per il settore idrico, a partire da un utilizzo più mirato di quelle del PNRR;
a valutare l'opportunità di favorire, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, con contributi o sgravi fiscali, le aziende agricole, che, con comportamento virtuoso, si impegnano a rendere più efficiente l'uso dell'acqua in agricoltura tramite interventi che riguardano ad esempio il sistema di accumulo dell'acqua e gli impianti di irrigazione.
9/888/33. (Testo modificato nel corso della seduta)
Soumahoro.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):irrigazione
cambiamento climatico
azienda agricola