ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/00888/028

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 56 del 22/02/2023
Firmatari
Primo firmatario: DEIDDA SALVATORE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 22/02/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRIJIA MARIA GRAZIA FRATELLI D'ITALIA 22/02/2023


Stato iter:
23/02/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 22/02/2023
SIRACUSANO MATILDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 22/02/2023

PARERE GOVERNO IL 22/02/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/02/2023

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 23/02/2023

CONCLUSO IL 23/02/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/00888/028
presentato da
DEIDDA Salvatore
testo presentato
Mercoledì 22 febbraio 2023
modificato
Giovedì 23 febbraio 2023, seduta n. 57

   La Camera,

   premesso che:

    il disegno di legge di conversione, all'esame dell'Assemblea, reca disposizioni che intervengono su numerosi ambiti con la finalità di prorogare o differire termini previsti da disposizioni legislative vigenti ovvero di operare, comunque, interventi regolatori di natura temporale per risolvere questioni urgenti o di prossima scadenza, anche in ambito fiscale e trasportistico;

    al riguardo, l'articolo 4 del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, convertito con modificazioni dalla legge 4 dicembre 1993, n. 494, prevede misure relative ai canoni delle concessioni demaniali marittime, determinati in misura unitaria (a mq) su importi base relativi all'anno 1998, annualmente aggiornati con decreto del Ministero dei trasporti, nella misura della media degli indici determinati dall'ISTAT per i prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (oggi, indice FOI) e per i corrispondenti valori degli indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali;

    tale indice di adeguamento, risulta ad avviso del sottoscrittore del presente atto, sicuramente improprio poiché assimila i servizi delle imprese portuali e terminalistiche, alle attività proprie di produzione di prodotti industriali, ed è in contrasto con gli obiettivi di politica economica e fiscale del Governo, poiché l'aumento dei canoni rischia di alimentare il fenomeno inflazionistico;

    a tal fine si evidenzia inoltre come, (fermo restando l'obbligo di non scendere al di sotto delle misure minime come sopra determinate, per espressa previsione di legge) ciascuna Autorità di Sistema Portuale (AdSP) può fissare autonomamente la misura dei canoni di concessione per i porti e le aree che essa amministra in misura superiore a quel minimo;

    in conseguenza della predetta facoltà, (a fronte di un canone unitario minimo che per il 2022 era poco meno di 2 euro al mq) in più porti detti canoni hanno raggiunto per i Terminal Operators misure unitarie anche di 12 euro al metro quadro, peraltro, con differenze significative tra un porto e un altro;

    nel 2022 le modalità di indicizzazione sopra illustrate in sintesi hanno determinato un aumento dei medesimi canoni del 7,95 per cento e per il 2023 l'aumento dei canoni risulta del +25,15 per cento: per l'anno 2022, infatti, l'indice FOI è stato pari all'11,3 per cento e quello alla produzione dei prodotti industriali del 39,2 per cento;

    in considerazione delle suesposte osservazioni, l'incremento dei canoni di concessione, (per effetto degli attuali impropri criteri di indicizzazione, per coloro che esercitano attività sul demanio marittimo) rischia di produrre se non si interverrà tempestivamente, un aumento insostenibile, comportando in alcuni casi il repentaglio degli equilibri aziendali;

    l'aumento previsto inoltre, risulta tale da incidere negativamente sulle capacità competitive di un settore, (in particolare con riguardo alla concorrenza europea) che svolge un'attività essenziale per il sistema-Paese essendo i porti, la principale porta di accesso delle importazioni e di partenza dell'export destinato a mercati strategici per il sistema economico italiano; le infrastrutture risultano essenziali per i collegamenti marittimi interni ivi compresi i collegamenti con le isole, sostenendo tra l'altro l'eccellenza del turismo crocieristico nazionale;

    il sottoscrittore del presente atto, evidenzia inoltre come le aziende che operano nei porti italiani negli ultimi due anni hanno subito un aumento del 33 per cento dei costi concessori; aumenti del 40 per cento dei costi di combustibile per i mezzi operativi che movimentano la merce; aumenti del 130 per cento dei costi legati ai consumi energetici,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di bilancio e le risorse finanziarie disponibili, in coerenza con l'ordinamento comunitario in materia, di prevedere nei prossimi provvedimenti, l'introduzione di misure finalizzate alla disapplicazione, per l'anno 2023, dell'adeguamento dei canoni di concessione demaniale marittima, nonché a riconsiderare a partire dall'anno 2024 i criteri e le modalità di adeguamento annuale dei canoni di concessione demaniali marittime prevedendo incrementi pari al 75 per cento dell'indice FOI.
9/888/28. Deidda, Frijia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

produzione industriale

trasporto marittimo

prodotto industriale