ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/00705/069

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 29 del 28/12/2022
Firmatari
Primo firmatario: DE LUCA PIERO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 28/12/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GNASSI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 28/12/2022
CIANI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 28/12/2022
PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 28/12/2022


Stato iter:
28/12/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/12/2022
Resoconto DE LUCA PIERO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 28/12/2022
Resoconto DE LUCA PIERO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
 
PARERE GOVERNO 28/12/2022
OSTELLARI ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/12/2022

NON ACCOLTO IL 28/12/2022

PARERE GOVERNO IL 28/12/2022

RESPINTO IL 28/12/2022

CONCLUSO IL 28/12/2022

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/00705/069
presentato da
DE LUCA Piero
testo di
Mercoledì 28 dicembre 2022, seduta n. 29

   La Camera,

   premesso che:

    il decreto-legge in esame prevede il venir meno dell'obbligo vaccinale contro il COVID-19 per i lavoratori che operano nei settori sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale dal 2 novembre 2022 nonché la sospensione dell'entrata in vigore fino al 30 giugno 2023 delle attività e dei procedimenti di irrogazione della sanzione amministrativa pecuniaria, pari a 100 euro, prevista per l'inadempimento dell'obbligo vaccinale per alcune categorie lavorative nonché per le persone con più di cinquanta anni indipendentemente dal lavoro svolto;

    nonostante il calo dei contagi, il COVID-19 circola ancora in modo preponderante tra la popolazione mettendo a rischio la vita di anziani e fragili e una sua eventuale mutazione o recrudescenza rimane imprevedibile;

    per tale motivo mantenere in vita, in alcune situazioni più di altre, misure di sanità pubblica dalle mascherine al distanziamento interpersonale in ragione dell'evolversi dell'andamento pandemico è fondamentale per la salute personale e dell'intera comunità;

    le misure introdotte invece con questo provvedimento come la fine dell'obbligo vaccinale e il reintegro dei lavoratori, in particolare di coloro che lavorano in ambito sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale, l'abolizione dell'utilizzo del green pass (ossia la certificazione verde COVID-19) quale requisito per l'accesso o per l'uscita temporanea da strutture quali Rsa, hospice, strutture riabilitative e residenziali per anziani, anche non autosufficienti e altro, abolizione del tampone di fine quarantena, vanno tutte nella direzione opposta come se il virus SARS-CoV-2 non circolasse più nonostante i bollettini settimanali del Ministero della salute sull'incidenza del Covid indicano ancora un numero di contagi elevato, un tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale in aumento, il numero delle vittime in crescita del 4,8 per cento (686 morti la prima settima di dicembre, 719 la seconda), una regione classificata a rischio alto per molteplici allerte di resilienza ai sensi del decreto ministeriale del 30 aprile 2020 e dieci sono a rischio moderato;

    visti i dati del bollettino settimanale sul monitoraggio Covid è necessario continuare ad adottare misure comportamentali individuali e collettive previste e/o raccomandate come l'uso della mascherina, aerazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento;

    l'elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l'impatto clinico dell'epidemia;

    nonostante tale indicazione, al 16 dicembre, solo il 28,4 per cento della platea degli aventi diritto, pari a 5.436.818 ha ricevuto la quarta dose a fronte dell'84,7 per cento della platea degli aventi diritto pari a 40.400.721 che ha ricevuto la terza dose; dati allarmanti che indicano l'importanza di predisporre nuove ed incisive campagne d'informazione sulla necessità di effettuare anche la quarta dose, in particolare ora che andando verso l'inverno c'è il rischio del sovrapporsi del virus SARS-CoV-2 con quelli influenzali propri della stagione,

impegna il Governo

a predisporre azioni volte a non allentare in modo irragionevole le misure di contrasto al COVID-19, in particolare escludendo che i medici e il personale sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale non vaccinato contro il virus della SARS-CoV-2, che sia reintegrato nel proprio posto di lavoro, possa svolgere mansioni a contatto con persone fragili e immunodepresse.
9/705/69. De Luca, Gnassi, Ciani, Peluffo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mortalita'

professione sanitaria

malattia infettiva