ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/00705/003

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 29 del 28/12/2022
Firmatari
Primo firmatario: PICCOLOTTI ELISABETTA
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 28/12/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DORI DEVIS ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/12/2022
BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/12/2022
BORRELLI FRANCESCO EMILIO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/12/2022
EVI ELEONORA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/12/2022
FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/12/2022
GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/12/2022
GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/12/2022
MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/12/2022
ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/12/2022
ZARATTI FILIBERTO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/12/2022


Stato iter:
28/12/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/12/2022
Resoconto PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
 
PARERE GOVERNO 28/12/2022
OSTELLARI ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/12/2022

NON ACCOLTO IL 28/12/2022

PARERE GOVERNO IL 28/12/2022

RESPINTO IL 28/12/2022

CONCLUSO IL 28/12/2022

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/00705/003
presentato da
PICCOLOTTI Elisabetta
testo di
Mercoledì 28 dicembre 2022, seduta n. 29

   La Camera,

   premesso che:

    in sede di conversione del decreto-legge 31 ottobre 2022, n. 162, recante «Misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di obblighi di vaccinazione anti SARS-COV-2 e di prevenzione e contrasto dei raduni illegali», è emerso con evidenza, durante il dibattito in commissione Giustizia, la volontà di reprimere e colpire alcune manifestazioni culturali giovanili che, come i free party o rave party, travalicano il confine della legalità formale per dare vita ad eventi musicali aperti a tutti e completamente gratuiti in spazi abbandonati o in disuso;

    l'articolo 5, come modificato nel corso dell'esame da parte del Senato, introduce nel codice penale, all'articolo 633-bis, il nuovo delitto di «Invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l'incolumità pubblica», in base al quale è punito, con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000;

    il nuovo reato sui «raduni pericolosi», introdotto con un decreto-legge, ha sollevato numerosi dubbi di costituzionalità da parte di molti studiosi del diritto costituzionale;

    tra gli elementi evidenziati vi è quello dell'entità della pena per colui che viene condannato per le condotte di cui al nuovo articolo 633-bis, che appare del tutto sproporzionata rispetto ad altri reati;

    inoltre è utile ricordare che l'articolo 17 della Costituzione non prevede eccezioni per gli eventi musicali quando stabilisce il diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi, esplicitando che «Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica». Con il termine «comprovati» la Costituzione indica chiaramente la necessità che i pericoli derivanti dalle riunioni in luogo pubblico non siano semplicemente «presunti», ma inerenti concretamente la tutela di beni fondamentali come la vita o come la salute;

    è evidente anche che non vi siano ragioni né tantomeno emergenze di nessun tipo per una decretazione d'urgenza anti-rave, essendo ben altre sono le emergenze ed essendo ridotto a poche unità il numero degli eventi di questo tipo di cui c'è stata notizia in Italia nell'anno in corso;

    molte organizzazioni della società civile impegnate per un cambio delle politiche sulle droghe e nella lotta a ogni forma di discriminazione delle persone che fanno uso di droghe, hanno espresso una forte preoccupazione per le gravi conseguenze che determinerebbe la conversione in legge dell'attuale decreto, in riferimento all'articolo 633-bis del codice penale, sulla convivenza sociale, sui processi di stigmatizzazione dei giovani e delle loro espressioni culturali nel nostro Paese. Tale articolato infatti intende chiaramente criminalizzare eventi musicali come i rave, definendoli pericolosi per la salute e l'incolumità pubblica;

    riteniamo gravi e infondate le motivazioni poste alla base di un tale provvedimento di legge: non si ravvisano infatti i necessari presupposti di pericolosità dei rave e degli eventi di pubblico spettacolo per la sicurezza e la salute pubblica/con l'aggravamento di seri rischi di incostituzionalità anche perché la normativa relativa all'occupazione di suolo o edifici pubblici è già presente nel nostro ordinamento e richiede che il proprietario dello stabile o del luogo presenti una denuncia per l'eventuale sgombero;

    si ravvisa inoltre il rischio che tale provvedimento, una volta convertito, possa provocare l'aggravarsi del sovraffollamento delle carceri e degli stigmi e pregiudizi nei confronti delle persone che assumono droghe, oltre all'effetto paradossale di ricacciare sempre più nel sommerso i diversi contesti del consumo di sostanze illegali rendendo ancora più difficile garantire la tutela della salute pubblica e incrementando i costi umani ed economici per la collettività;

    da tempo denunciamo come la legge penale attuale sulle droghe abbia riempito per un terzo le carceri italiane di persone che dovrebbero seguire percorsi di cura ed inclusione sociale. Per questo di fronte ai fallimenti del modello repressivo, penale e proibizionista è necessario perseguire strategie alternative, rilevatesi più efficaci e che mirano a regolare socialmente il fenomeno, così come sta avvenendo in diversi Paesi nel mondo e come suggeriscono le conclusioni della VI Conferenza Nazionale delle Dipendenze svoltasi a Genova il 27 e 28 novembre 2021, organizzata dal Dipartimento per le politiche anti-droga della Presidenza del Consiglio dei ministri;

impegna il Governo:

   a valutare gli effetti applicativi delle norme richiamate in premessa, al fine di prevedere, anche con successivi interventi di natura normativa, una consistente riduzione della pena prevista per il nuovo reato di «Invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l'incolumità pubblica»;

   a promuovere una nuova strategia nel settore delle politiche giovanili e culturali fondata sul protagonismo giovanile, favorendo l'individuazione da parte dei Comuni e degli Enti Locali di aree e strumenti che facilitino, sburocratizzino e rendano economicamente sostenibile l'organizzazione, da parte di associazioni e gruppi informali giovanili, di eventi musicali gratuiti e senza scopo di lucro;

   ad accrescere i finanziamenti per l'implementazione dei servizi di «Riduzione del Danno e Limitazione dei Rischi» a livello nazionale, prevista dai LEA, e ad adottare la strategia di riduzione del danno per gestire e rendere sicuri, sia sul piano della salute che su quello della gestione di eventuali situazioni critiche, i contesti nei quali si svolgono gli eventi, dai rave, alle feste legali, alle realtà del divertimento cittadine;

   a dare seguito con atti normativi e scelte di bilancio a quanto emerso dal dibattito e registrato agli atti della VI Conferenza Nazionale delle Dipendenze svoltasi a Genova il 27 e 28 novembre 2021 organizzata dalla Presidenza del Consiglio - Dipartimento per le politiche anti-droga.
9/705/3. Piccolotti, Dori, Bonelli, Borrelli, Evi, Fratoianni, Ghirra, Grimaldi, Mari, Zanella, Zaratti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

societa' senza fini di lucro

politica sanitaria

sanita' pubblica