ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/00338/009

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 43 del 25/01/2023
Firmatari
Primo firmatario: GRIBAUDO CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 25/01/2023


Stato iter:
25/01/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/01/2023
SISTO FRANCESCO PAOLO VICE MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 25/01/2023

ACCOLTO IL 25/01/2023

PARERE GOVERNO IL 25/01/2023

APPROVATO IL 25/01/2023

CONCLUSO IL 25/01/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/00338/009
presentato da
GRIBAUDO Chiara
testo di
Mercoledì 25 gennaio 2023, seduta n. 43

   La Camera,

   in sede di esame dell'A.C. 338, «disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali»,

   il principio dell'equo compenso è presente nell'articolo 36 della Costituzione, che recita: «Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa», e la sua disciplina è stata introdotta, nella XVII legislatura, con la finalità di porre rimedio a situazioni di squilibrio nei rapporti contrattuali tra professionisti e clienti «forti», individuati nelle imprese bancarie e assicurative nonché nelle imprese diverse dalle piccole e medie imprese (PMI);

   sono stati infatti approvati in rapida successione l'articolo 19-quaterdecies del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172, (cd. decreto fiscale), e l'articolo 1, commi 487 e 488, della legge n. 205 del 2017 (legge di bilancio 2018), che hanno disciplinato l'equo compenso per le prestazioni professionali degli avvocati, poi esteso anche alle altre professioni regolamentate e nell'ambito del lavoro autonomo: il tema dell'equo compenso per i professionisti rimane, comunque, particolarmente sentito, importante e delicato, poiché riguarda la vita di centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici italiani, che rappresentano un settore altamente specializzato e di grandissimo valore per la nostra economia;

   in un particolare contesto economico come quello in cui ci muoviamo, esasperato dagli effetti della pandemia di COVID-19, delle guerre, della crisi economica, appare, ad oggi, sempre più attuale e urgente completare al meglio la disciplina che lo regola. I professionisti, infatti, sono l'ingranaggio che fa muovere i rapporti fra i privati, le imprese e la pubblica amministrazione, possiedono competenze, frutto di anni di studio, indispensabili per il progresso organizzativo, tecnologico ed economico delle imprese italiane;

   eppure, purtroppo, migliaia di giovani professionisti hanno ancora difficoltà ad arrivare alla fine del mese, perché sono sottopagati, soggetti alla concorrenza delle grandi strutture e al potere contrattuale dei grandi committenti;

   il comma 5 dell'articolo 5 del testo in esame demanda agli ordini e collegi professionali il compito di introdurre norme deontologiche per sanzionare il professionista che viola le disposizioni sull'equo compenso e che, nel predisporre il contenuto della convenzione, omette di esplicitare alla controparte che il compenso dovrà comunque rispettare tale disciplina,

impegna il Governo

a considerare gli effetti applicativi della disposizione richiamata in premessa, al fine di rivalutare, nell'ambito delle proprie prerogative, l'opportunità di rivedere la disciplina relativa alle sanzioni deontologiche ex lege nei confronti del professionista che accetta un compenso equo e che, nel predisporre il contenuto della convenzione, omette di esplicitare alla controparte il compenso.
9/338/9. (Testo modificato nel corso della seduta) Gribaudo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

piccole e medie imprese

retribuzione del lavoro

accesso alla professione