ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01436/050

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 171 del 04/10/2023
Firmatari
Primo firmatario: GRIMALDI MARCO
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 04/10/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 04/10/2023
BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 04/10/2023
BORRELLI FRANCESCO EMILIO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 04/10/2023
DORI DEVIS ALLEANZA VERDI E SINISTRA 04/10/2023
EVI ELEONORA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 04/10/2023
FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 04/10/2023
GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 04/10/2023
MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 04/10/2023
PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 04/10/2023
ZARATTI FILIBERTO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 04/10/2023


Stato iter:
05/10/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 04/10/2023
RIXI EDOARDO VICE MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 05/10/2023
Resoconto GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 04/10/2023

PARERE GOVERNO IL 04/10/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 04/10/2023

DISCUSSIONE IL 05/10/2023

RESPINTO IL 05/10/2023

CONCLUSO IL 05/10/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01436/050
presentato da
GRIMALDI Marco
testo di
Mercoledì 4 ottobre 2023, seduta n. 171

   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 26 del provvedimento istituisce, in dipendenza dell'andamento dei tassi di interesse e del costo del credito, per l'anno 2023, una imposta straordinaria a carico delle banche ovvero delle imprese autorizzate all'esercizio dell'attività bancaria, con aliquota del 40 per cento la cui base imponibile viene configurata confrontando il margine degli interessi dell'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022 e quello del solo periodo d'imposta antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024;

    nelle originarie previsioni del governo la disposizione prevedeva che le maggiori entrate derivanti dalla stessa affluissero in un apposito capitolo dell'entrata del bilancio dello Stato, per essere destinate, anche mediante riassegnazione in un apposito fondo da istituire nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per essere assegnate al finanziamento delle misure di cui all'articolo 1, comma 48, lettera c) della legge 27 dicembre 2013, n. 147, e per interventi volti alla riduzione della pressione fiscale di famiglie e imprese;

    nel corso dell'esame parlamentare la disposizione ha subito rilevanti modifiche che ne hanno radicalmente mutato la funzione e attenuato gli effetti. È stato introdotto il divieto di traslare gli oneri derivanti dalla tassa sugli extraprofitti sui costi dei servizi erogati nei confronti di imprese e clienti finali, divieto sulla cui osservanza è chiamata a vigilare l'AGCM mediante accertamenti a campione e ad apposita relazione annuale al Parlamento;

    il tetto massimo dell'imposta straordinaria sugli extra profitti delle banche è fissato allo 0,26 per cento dell'importo complessivo dell'esposizione al rischio su base individuale ovvero delle attività ponderate per il rischio (precisazione che quindi esclude i titoli di Stato);

    è stata, inoltre, introdotta una alternativa al previsto versamento fiscale: in luogo dell'effettuazione del versamento, le banche possono destinare un determinato importo, non inferiore a due volte e mezzo l'imposta – calcolata ex lege – a una riserva non distribuibile che verrà inclusa tra gli elementi del capitale primario di classe 1, contribuendo così a rafforzare il patrimonio delle banche;

    il settore bancario, che durante la pandemia ha potuto contare su una forte crescita della liquidità pari a +256 miliardi di euro tra il 2020 e il 2021 solo in termini di depositi sui conti correnti, sta registrando, grazie al miglioramento del margine di interesse, un aumento della redditività (pari a circa 6 miliardi di euro di utili netti nel solo periodo gennaio-marzo 2023) anche per effetto di un rapido adeguamento alle decisioni di politica monetaria della Bce degli interessi sul credito erogato alla clientela, che non sta trovando un altrettanto solerte adeguamento degli interessi riconosciuti sulla raccolta alla clientela costretta a sopportare l'onere sotto forma di minori interessi sui depositi e/o di maggiori costi sui rapporti bancari;

    dopo lo scoppio della guerra in Ucraina si è assistiti ad uno scenario simile che ha riguardato il business realizzato dai market players del settore energetico. Dal giugno del 2021, infatti, le compagnie energetiche hanno iniziato ad approfittare del rialzo di petrolio e gas, successivamente, nel febbraio 2022, l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e le sanzioni scattate a causa dell'offensiva hanno fatto schizzare la domanda di idrocarburi facendo impennare il prezzo del gas da 94 euro/MWh a 349 euro/MWh (agosto 2022) e conseguire alle compagnie energetiche extraprofitti stimabili in 43,6 miliardi di euro. Per questo il precedente governo ha provveduto a tassare i relativi extraprofitti con un contributo straordinario solidaristico ad hoc;

    anche l'industria bellica ha conseguito utili da record grazie all'intervenuta crisi ucraina. L'invasione russa ha, infatti, da subito scatenato una corsa alle armi in tutta l'Unione europea, che porterà la spesa militare complessiva dei Paesi membri ad aumentare di 200 miliardi di euro in pochi anni;

    ancora una volta l'onda lunga della crisi economica che ha portato, come si è visto, ad una eccezionale instabilità del sistema economico statale, in particolar modo a causa delle fluttuazioni del mercato energetico nazionale derivante dall'impennata del costo del gas e dei prodotti energetici, per effetto della guerra in Ucraina e delle sanzioni economiche internazionali disposte nei confronti della federazione Russa, viene fronteggiata dal Governo con una misura redistributiva, quella di cui all'articolo 26 del provvedimento, tiepida ed inadeguata;

    il prelievo degli extraprofitti guadagnati nell'attuale contesto di crisi, dalle grandi aziende di particolari settori, come quello bancario, farmaceutico, energetico e bellico, a discapito dei piccoli consumatori, normato attraverso versamenti fiscali e attingendo anche solo in parte al totale delle somme accumulate negli ultimi anni e dei consistenti aumenti di redditività legati a circostanze a volte di congiuntura politica a volte di congiuntura economica, come nel caso dell'impennata della quotazione dell'energia avvenuta a prescindere dai costi di produzione della stessa, e come tali andrebbero tassati distintamente, attraverso meccanismo di equa ridistribuzione, contribuirebbe ad alleviare gli effetti della crisi sulla fasce di popolazione più sofferenti e condurrebbe il Paese a positivi effetti di crescita nel medio periodo,

impegna il Governo

a introdurre a regime misure di prelievo fiscale sugli extraprofitti realizzati nei settori bancario, energetico, farmaceutico e bellico al fine di una più equa distribuzione delle risorse in funzione di una auspicabile riduzione delle disuguaglianze e della povertà.
9/1436/50. Grimaldi, Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Ghirra, Mari, Piccolotti, Zaratti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria energetica

prezzo dell'energia

distribuzione delle risorse