ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01436/017

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 171 del 04/10/2023
Firmatari
Primo firmatario: CARAMIELLO ALESSANDRO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/10/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MORFINO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 04/10/2023


Stato iter:
04/10/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 04/10/2023
RIXI EDOARDO VICE MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 04/10/2023
Resoconto CARAMIELLO ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 04/10/2023

PARERE GOVERNO IL 04/10/2023

DISCUSSIONE IL 04/10/2023

RESPINTO IL 04/10/2023

CONCLUSO IL 04/10/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01436/017
presentato da
CARAMIELLO Alessandro
testo di
Mercoledì 4 ottobre 2023, seduta n. 171

   La Camera,

   esaminato il provvedimento in titolo recante disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici;

   valutato che all'interno del decreto sono presenti alcuni interventi specifici per settore agricolo, in particolare l'articolo 11 che reca misure urgenti in favore delle produzioni viticole in special modo utili a sostenere le imprese agricole che hanno subito danni da attacchi di peronospora alle produzioni viticole e che non beneficiano di risarcimenti derivanti da polizze assicurative o da fondi mutualistici;

   durante l'esame in Senato sono state introdotte diverse misure, allo stesso articolo, sia relative all'indicazione del periodo vendemmiale sia in relazione all'indicazione della varietà, e sono state incrementate in maniera significativa le risorse destinate al comparto;

   ritenuto che tali misure sono state accolte con favore dal comparto vitivinicolo, duramente provato dalla diffusione della peronospora, ma valutato allo stesso tempo che le produzioni vitivinicole italiane, specialmente alcuni segmenti, si trovano a far fronte a una crisi nelle vendite tradizionali oltre alla gestione di grandi quantità di giacenza che, al di là della possibilità di distillazione di crisi, rischia di restare invenduta nei magazzini;

   considerato inoltre che la recente riforma della PAC ha introdotto tra le produzioni vitivinicole europee i cosiddetti vini dealcolati - prodotti vitivinicoli ottenuti da processi di dealcolizzazione, parziale o totale - già disciplinati in Europa dal Regolamento n. 2117 del 2021;

   circa la metà della popolazione mondiale non consuma bevande alcoliche per motivi religiosi o alimentari, ma in ogni caso, la tendenza ai prodotti low alcohol si sta affermando anche nei paesi considerati grandi consumatori di vino, come Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Cina;

   le associazioni italiane del mondo vitivinicolo ritengono importante la possibilità di entrare in questo nuovo mercato, specie considerando che altri principali produttori di vino europei, Francia, Spagna e Germania, hanno adeguato la loro normativa e sono sul mercato con diversi brand di vini «no alcol», mentre i produttori italiani sono bloccati a causa di una legislazione che è necessario allineare;

   i vini dealcolizzati potrebbero, infatti, costituire uno sbocco per diverse importanti quantità di «vini generici», le cui giacenze destano preoccupazione sugli equilibri di mercato;

   aprire alla produzione di vino dealcolato, con giusta regolamentazione, corrette limitazioni e necessaria tutela per DOP e IGP, significherebbe garantire alle aziende una fetta di mercato ormai ampia, senza compromettete una delle eccellenze più importanti del nostro made in Italy,

   ritenuto infine che è fondamentale soprattutto mantenere questa fetta di mercato nelle mani dei vitivinicoltori scongiurando che altre industrie si impadroniscano di un prodotto che ha un legame innegabile con l'uva e con la produzione vinicola (parte dal vino e segue le tegole sui controlli del vino) e potrebbe garantire un futuro al settore;

   per concretizzare tale opportunità, appare necessario, al di là della regolamentazione europea al momento alle prese con la discussione sulle pratiche enologiche e sulle tegole di etichettatura un intervento sulla norma riva italiana, in quanto la legge quadro del settore, il «Testo unico del vino» (legge n. 238 del 2016), non contempla l'elaborazione di questi prodotti all'interno degli stabilimenti vitivinicoli,

impegna il Governo

a intervenire sulla normativa nazionale del settore, anche in accordo con le principali associazioni e rappresentanti del comparto vitivinicolo nazionale, al fine di chiarire le modalità di gestione della produzione di vini dealcolizzati o parzialmente dealcolizzati anche in Italia, facendo fronte al problema delle crescenti giacenze, garantendo alle imprese di operare con regolarità all'interno di una normativa nazionale armonizzata con quella europea ed evitando di porre le aziende vitivinicole italiane in uno svantaggio competitivo rispetto agli altri competitor europei, senza compromettere una delle eccellenze più importanti del nostro made in Italy agroalimentare.
9/1436/17. Caramiello, Morfino.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

viticoltura

consumo alimentare

denominazione di origine