ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01364/014

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 160 del 12/09/2023
Firmatari
Primo firmatario: AURIEMMA CARMELA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/09/2023


Stato iter:
12/09/2023
Fasi iter:

DICHIARATO INAMMISSIBILE IL 12/09/2023

CONCLUSO IL 12/09/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01364/014
presentato da
AURIEMMA Carmela
testo di
Martedì 12 settembre 2023, seduta n. 160

   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame interviene in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica ovverosia buona parte di quelle fasce più povere del nostro Paese la cui condizione, durante il periodo estivo, è altresì peggiorata a causa della mancanza di un sostegno di garanzia contro la soglia di povertà e per condizioni di vita più dignitose come era il Reddito di cittadinanza (RdC);

   considerato che:

    con la legge 29 dicembre 2022, n. 197 (legge di bilancio 2023), sono state introdotte radicali modifiche alla disciplina del RdC e Pensione di cittadinanza (Pdc), introdotto nel 2019 dal Governo Conte I, quali misure di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale;

    il Governo ha così di fatto abrogato il RdC, una misura di sostegno alle fasce più povere del nostro Paese che ha garantito, a coloro che vivono al di sotto della soglia di povertà, condizioni di vita più dignitose;

    in previsione dell'abrogazione a decorrere dal 1° gennaio 2024, per l'anno 2023 sono state previste molteplici restrizioni alle originarie condizioni di accesso, tra cui l'introduzione del limite massimo di sette mensilità e il termine ultimo di erogazione al 31 dicembre 2023;

    con il decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85 (cosiddetto «decreto Lavoro»), è stato definito il regime transitorio fino al 31 dicembre 2023, attraverso cui viene ridotta drasticamente la platea dei beneficiari delle misure con strumenti inefficaci per importo e durata nel sostenere la totalità delle persone in povertà assoluta;

    la nuova misura di contrasto alla povertà, denominata Assegno di inclusione, è destinata ai soli nuclei familiari con individui in condizioni di fragilità al proprio interno (minorenni, persone con disabilità, persone di almeno 60 anni di età); chi è in condizione di povertà, ma non ha nel suo nucleo soggetti con tali caratteristiche, è escluso dalla misura; non è quindi una misura di contrasto alla povertà, ma un sostegno ad alcune categorie di fragili;

    la misura appare inoltre discriminatoria nei confronti dei cittadini stranieri, nonostante le raccomandazioni europee e della giurisprudenza in senso contrario, con la previsione del requisito della residenza in Italia da almeno 5 anni di cui almeno gli ultimi 2 continuativi;

    la misura è infine erogata ad intermittenza, con la sospensione di un mese dopo i primi 18 mesi, quindi ogni 12 mesi;

    rilevato che secondo le ultime stime di Eurostat, in Italia il rischio di povertà è crescente e di particolare gravità: attualmente ci sono circa 14.9 milioni di individui che si trovano in una situazione di esclusione sociale, ovvero che hanno difficoltà ad accedere all'acquisto di beni primari, tra cui un'abitazione adeguatamente riscaldata e una dieta bilanciata, e tra questi sono 5.6 milioni i poveri assoluti;

    la povertà è un fenomeno complesso che necessita di un approccio adeguato e non ideologico, tenendo in debita considerazione tutti gli elementi che concorrono a determinare la situazione sociale in cui una persona o un nucleo familiare si trovano;

    il 14esimo principio del Pilastro europeo dei diritti sociali stabilisce che «chiunque non disponga di risorse sufficienti ha diritto a un adeguato reddito minimo che garantisca una vita dignitosa in tutte le fasi della vita»;

    quest'anno il Consiglio (30 gennaio 2023) e il Parlamento (15 marzo 2023) dell'Unione europea hanno adottato delle raccomandazioni con cui sollecitano gli Stati membri ad istituire tale strumento come «parte integrante di sistemi nazionali di protezione sociale completi e basati sui diritti», prevedendo, tra gli altri: i) che il reddito minimo sia adeguato sia nel suo ammontare che nella platea di beneficiari raggiunta; ii) che i criteri di ammissibilità siano trasparenti e non discriminatori; iii) che sia garantita la continuità dell'accesso al reddito minimo (intanto che sussiste la condizione di necessità che ha dato diritto al beneficio;

    il RdC ha rappresentato un cruciale strumento per la lotta contro la povertà nelle sue diverse forme, senza il quale, come attestato da ISTAT, in Italia ci sarebbero stati circa 1 milione di poveri in più;

    nondimeno il RdC si è posta quale aiuto per il contrasto al lavoro nero, ma anche strumento sociale di contrasto alla criminalità – che agisce e opera dove trova manovalanza a basso costo per effettuare le operazioni di spaccio, e non solo, posto che le mafie trovano sostegno nel degrado e nella povertà – nonché misura sanitaria ovverosia un investimento (anziché un costo) in termini di salute,

impegna il Governo

a rivedere il proprio orientamento in merito al RdC al fine di ripristinarne l'erogazione.
9/1364/14. Auriemma.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoro nero

situazione sociale

diritto del lavoro