ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01322/005

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 152 del 02/08/2023
Firmatari
Primo firmatario: BRUNO RAFFAELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/08/2023


Stato iter:
02/08/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 02/08/2023
FITTO RAFFAELE MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI, IL SUD, LE POLITICHE DI COESIONE E IL PNRR)
 
DICHIARAZIONE VOTO 02/08/2023
Resoconto BRUNO RAFFAELE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 02/08/2023

PARERE GOVERNO IL 02/08/2023

DISCUSSIONE IL 02/08/2023

RESPINTO IL 02/08/2023

CONCLUSO IL 02/08/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01322/005
presentato da
BRUNO Raffaele
testo di
Mercoledì 2 agosto 2023, seduta n. 152

   La Camera,

   premesso che:

    la Commissione europea ha ritenuto non compatibili con il diritto eurounitario – e in particolare, con l'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, nonché con i principi generali di parità di trattamento e di non discriminazione – alcune disposizioni normative ritenute discriminanti e contrarie al diritto dell'Ue, a danno di diverse categorie di lavoratori a tempo determinato del settore pubblico in Italia, con condizioni di lavoro meno favorevoli rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato;

    a tal proposito, la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia, già allo stadio di parere motivato (procedura INFR(2O14)4231) per il non corretto recepimento nell'ordinamento nazionale della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, che vieta discriminazioni a danno dei lavoratori a tempo determinato e obbliga gli Stati membri a disporre di misure atte a prevenire e sanzionare l'utilizzo abusivo di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato;

    secondo le valutazioni della Commissione europea, la normativa italiana infatti «non previene né sanziona in misura sufficiente l'utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato per diverse categorie di lavoratori del settore pubblico», inclusi «insegnanti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario delle scuole pubbliche, operatori sanitari, lavoratori del settore dell'educazione artistica, musicale e coreutica superiore, personale dell'opera, personale degli istituti pubblici di ricerca, operatori forestali e personale volontario del corpo nazionale dei vigili del fuoco brigata»;

    nell'ambito di tale procedura di infrazione, la Commissione UE ha inoltre evidenziato che l'Italia ha violato le clausole 405 dell'«Accordo quadro» allegato alla direttiva 1999/70/CE, in base al quale il contratto di lavoro «a tempo determinato» può essere utilizzato – in quanto meno vantaggioso per il lavoratore di quello «a tempo indeterminato» – solo al fine di fronteggiare esigenze straordinarie ed occasionali, chiedendo, pertanto, che si ponga fine alla prassi di perpetuare forme contrattuali destinate a situazioni del tutto eccezionali, in violazione della normativa nazionale e di quella europea;

    l'abuso dei contratti a tempo determinato, sta peraltro mettendo a rischio l'esecuzione nei tempi previsti dei progetti del PNRR;

    sono ormai giunti a scadenza i 2 mesi di tempo per rimediare alle carenze individuate dalla Commissione, trascorsi i quali la stessa Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell'Ue,

impegna il Governo

ad adottare con urgenza ogni misura volta a contrastare il lavoro precario, limitando proroghe e rinnovi di contratti a termine e incentivando economicamente le stabilizzazioni con investimenti in capitale umano, soprattutto per le assunzioni di giovani.
9/1322/5. Bruno.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

procedura CE d'infrazione

contratto di lavoro

diritto del lavoro