ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01238/042

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 128 del 28/06/2023
Firmatari
Primo firmatario: STEFANAZZI CLAUDIO MICHELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 28/06/2023


Stato iter:
28/06/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 28/06/2023
BELLUCCI MARIA TERESA VICE MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 28/06/2023

PARERE GOVERNO IL 28/06/2023

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 28/06/2023

CONCLUSO IL 28/06/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01238/042
presentato da
STEFANAZZI Claudio Michele
testo di
Mercoledì 28 giugno 2023, seduta n. 128

   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in oggetto presenta una pluralità di misure, non sempre coordinate tra loro e con un impianto di fondo che tende a diminuire le tutele per i lavoratori, soprattutto per le categorie più fragili come i giovani e le donne e in settori dove le condizioni economiche e normative già offrono meno garanzie;

    i dati rilevati dall'Istat evidenziano ad aprile una crescita dell'occupazione che riguarda l'intero primo quadrimestre del 2023, di pari passo con la crescita economica;

    tuttavia, come evidenziato dal governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nelle ultime Considerazioni finali del suo mandato, presentate il 31 maggio «Troppi, non solo tra i giovani, non hanno un'occupazione regolare o, pur avendola, non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate. In molti casi il lavoro a termine si associa a condizioni di precarietà molto prolungate: la quota di giovani ancora precaria dopo cinque anni resta al 20 per cento»;

    con riferimento ai dati del mese di aprile, gli occupati crescono di 48 mila unità, con un aumento dei contratti a tempo indeterminato pari a 74 mila unità e una diminuzione dei contratti a termine pari a 31 mila unità;

    tali valori che evidenziano un parziale consolidamento della buona e stabile occupazione si sono registrati in un contesto normativo precedente l'entrata in vigore del presente provvedimento che, invece, ha reintrodotto norme che ampliano gli spazi della precarietà, sia per quanto concerne la disciplina dei contratti a termine, sia per quanto riguarda l'ulteriore estensione dell'utilizzo dei voucher, dopo quelle già previste nell'ultima legge di bilancio;

    inoltre, se in base ai suddetti rilevamenti dell'Istat emerge che il tasso di occupazione ha raggiunto il 61 per cento, corrispondente a 23 milioni e 446 mila lavoratori occupati, non può non essere denunciato il dato che vede il tasso dell'occupazione maschile raggiungere il 69,8 per cento, mentre quello delle donne si attesta ad appena il 52,3 per cento;

    è di tutta evidenza come, anche prima dell'adozione delle nuove misure del presente provvedimento, fosse necessario un progetto complessivo per rafforzare la buona e stabile occupazione e la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro;

    al contrario, le nuove norme sui contratti a termine e sull'ulteriore estensione dei voucher vanno nella direzione opposta, dequalificando i rapporti di lavoro, ampliando la precarietà e condannando alla marginalità il nostro sistema economico. Una ricetta che peggiora la condizione dei lavoratori e condanna alla arretratezza il nostro sistema delle imprese,

impegna il Governo

a monitorare costantemente gli effetti derivanti dall'introduzione delle nuove disposizioni in materia di contratti a tempo determinato al fine di verificarne la diffusione nei diversi settori economici, con particolare riferimento alla condizione nelle aree territoriali della regione Puglia.
9/1238/42. Stefanazzi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contratto di lavoro

diritto del lavoro

donna