ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01135/005

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 158 del 07/09/2023
Firmatari
Primo firmatario: FURFARO MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 07/09/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 07/09/2023


Stato iter:
07/09/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 07/09/2023
Resoconto FERRANTE TULLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 07/09/2023
Resoconto FURFARO MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Fasi iter:

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 07/09/2023

NON ACCOLTO IL 07/09/2023

PARERE GOVERNO IL 07/09/2023

DISCUSSIONE IL 07/09/2023

RESPINTO IL 07/09/2023

CONCLUSO IL 07/09/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01135/005
presentato da
FURFARO Marco
testo di
Giovedì 7 settembre 2023, seduta n. 158

   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame interviene su uno degli aspetti caratterizzanti la procedura da seguire nei procedimenti per delitti di violenza domestica e di genere (c.d. «codice rosso»), ovvero l'obbligo per il pubblico ministero di assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato;

    i dati e le cronache continuano a dimostrarlo quotidianamente che la violenza di genere è un problema ancora enorme nella nostra società, che costa la vita e il benessere a tantissime donne e bambini ogni anno;

    secondo i dati del report settimanale del Viminale, al 13 agosto sono stati registrati 205 omicidi, con 74 vittime donne, di cui 59 uccise in ambito familiare/affettivo (erano 68 un anno fa). Di queste, 36 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner, su un totale di 40 persone uccise dal partner o ex;

    accanto alla violenza alle donne vi è anche la violenza assistita che riguarda i minori spettatori degli episodi di maltrattamento perpetrati nei confronti di una persona cara, per lo più in ambiente intrafamiliare;

    secondo le stime Istat, nelle famiglie in cui sono presenti pratiche di maltrattamento, circa il 50 per cento dei minori assiste alla violenza, mentre il 10 per cento la subisce;

    il fenomeno, aggravatosi durante la pandemia di Covid-19, ha un impatto devastante sulla crescita della vittima comportando, nella maggioranza dei casi, ritardi nello sviluppo psicofisico, ansia, perdita di autostima, depressione, sensi di colpa, incapacità di socializzare, aggressività, autolesionismo;

    la violenza sui minori è molto diffusa – gli ultimi dati disponibili ci dicono che più del 90 per cento degli abusi su minori avvengono tra le mura domestiche – ma, al contempo, è difficilmente rilevabile sia per meccanismi culturali di minimizzazione e negazione del fenomeno, sia perché si caratterizza per verificarsi prevalentemente all'interno della famiglia, col forte rischio di restare inespressa e invisibile, ampliando e cronicizzando i danni sul piano fisico e psicologico delle vittime;

    i bambini maltrattati infatti corrono il rischio di diventare adulti che vivono con un pesante fardello di dolore generando un circuito vizioso di trasmissione intergenerazionale della violenza;

    è necessario, in generale, che vi sta una maggiore consapevolezza sull'utilizzo della violenza come modello educativo e sulla violenza di genere nello specifico, con un cambio di paradigma sociale e culturale profondo, che coinvolga tutti quanti affinché si instaurino modelli educativi e relazionali basati sul rispetto reciproco della identità personale di ciascuna persona indipendentemente dall'età e dal genere di questa;

    per educare alla non violenza è necessario lavorare fin dall'infanzia sulla creazione di relazioni positive e paritarie. La condivisione, l'ascolto, l'empatia, il rispetto, se promossi sin dalla tenera età, incentivano lo sviluppo di un clima di accoglienza, prevengono fenomeni di discriminazione ed esclusione e favoriscono la capacità di stare in una relazione in cui la forza personale non si traduce e non si esprime nel dominio sull'altro;

    il lavoro di sensibilizzazione e prevenzione necessario per il contrasto alla violenza maschile sulle donne e l'educazione a relazioni non violente passa per la possibilità di offrire alle nuove generazioni, di riflettere su sé stessi e sul rapporto con gli altri;

    l'educazione dei bambini e delle bambine al rispetto di genere e il contrasto alla violenza domestica non può essere efficace a meno che non si operi soprattutto sui modelli culturali che sottendono, promuovono, e riproducono parità di genere nella società e il divieto assoluto di usare violenza nelle relazioni,

impegna il Governo

a predisporre e sostenere campagne di comunicazione per sensibilizzare l'opinione pubblica contro l'uso della violenza – maltrattamenti fisici (aggressioni, punizioni corporali o gravi attentati all'integrità fisica) o psicologici che siano – come modello educativo all'interno delle famiglie, anche al fine di promuovere una corretta cultura della relazione tra persone e in particolare tra uomo-donna in ogni età e in ogni contesto sociale con l'obiettivo di lanciare e rafforzare il messaggio che una società libera dalla violenza e dagli stereotipi di genere sia una società migliore in cui far crescere i minori.
9/1135/5. Furfaro, Boldrini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

violenza sessuale

delitto contro la persona

mortalita'