ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01752-A/111

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 280 del 16/04/2024
Firmatari
Primo firmatario: PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 16/04/2024


Stato iter:
17/04/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 17/04/2024
SIRACUSANO MATILDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 17/04/2024
Resoconto PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/04/2024

NON ACCOLTO IL 17/04/2024

PARERE GOVERNO IL 17/04/2024

DISCUSSIONE IL 17/04/2024

RESPINTO IL 17/04/2024

CONCLUSO IL 17/04/2024

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01752-A/111
presentato da
PELUFFO Vinicio Giuseppe Guido
testo di
Martedì 16 aprile 2024, seduta n. 280

   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento all'esame dell'Assemblea reca «misure volte a garantire la tempestiva attuazione degli interventi relativi al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) coerentemente con il relativo cronoprogramma», interventi volti a «un'ulteriore semplificazione e accelerazione delle procedure, incluse quelle di spesa, strumentali all'attuazione del PNRR», nonché «misure per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni titolari degli interventi»;

    il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin durante il question time alla Camera rispondendo a un'interrogazione sulle grandi concessioni idroelettriche e sulla posizione dell'Italia in sede europea all'interno del PNRR, ha chiarito che è stato assunto uno specifico impegno a «rendere obbligatorio lo svolgimento di gare per i contratti di concessione per l'energia idroelettrica, definire il quadro normativo per le concessioni idroelettriche ed eliminare gradualmente la possibilità di prorogare i [predetti] contratti», come recita testualmente la milestone M1C2-6 del PNRR, cui si è dato attuazione mediante l'articolo 7 della legge sulla concorrenza relativa al 2021, oggetto di valutazione positiva da parte della Commissione europea nell'ambito del pagamento della terza rata del PNRR stesso;

    l'idroelettrico rappresenta la prima FER in Italia, producendo il 41 per cento dell'energia complessiva rinnovabile con quasi 4.300 impianti che ogni anno producono 46 TWh. Una risorsa energetica che impiega quasi 15.300 addetti e che necessita costante manutenzione e continui investimenti. Sono state più volte segnalate capacità non sfruttate del sistema idroelettrico «storico»: la potenza lorda degli impianti idroelettrici operativi è quasi raddoppiata dal 1963 ad oggi, eppure, la produzione idroelettrica si è mantenuta sostanzialmente costante, segno evidente della carenza di investimenti del settore che ne penalizza la produzione. Le 532 dighe maggiori, tra cui 309 a prevalente uso idroelettrico gestite da 28 concessionari, hanno in media addirittura 80 anni. Per rimetterle a nuovo, dotarle di tecnologie evolute e drenare i bacini, in modo da gestire il calo delle piogge per la crisi climatica, secondo uno studio di The European House – Ambrosetti e A2A, servono investimenti per 48 miliardi in dieci anni;

    nel 2021 è stata disposta l'archiviazione delle procedure di infrazione in precedenza avviate nei confronti di diversi Stati membri, tra cui l'Italia in relazione alle modalità di affidamento senza gara delle Grandi concessioni idroelettriche: tra le ragioni dell'archiviazione, la Commissione ha preso atto che le analisi svolte hanno mostrato una situazione stagnante nel settore idroelettrico negli ultimi 15 anni e anche nel prossimo futuro, il che rivelerebbe la mancanza di un interesse economico a realizzare i nuovi impianti anche in ragione degli investimenti necessari per adempiere agli obblighi ambientali derivanti dalla normativa unionale;

    con l'articolo 25, comma 1, lettera 0a) del decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 maggio 2022, n. 51, si è estesa la disciplina del golden power anche alle concessioni di grande derivazione idroelettrica;

    con la legge sulla concorrenza n. 118 del 2022 si è stabilito che procedure di assegnazione delle concessioni sono effettuate tenendo conto degli interventi di miglioramento delle infrastrutture esistenti e di recupero della capacità di invaso, e si prevede la competenza normativa, sulla materia, delle singole regioni e l'avvio non oltre il 31 dicembre 2023 delle gare per l'assegnazione delle concessioni di derivazione d'acqua per uso idroelettrico scadute o in scadenza: nel frattempo i Tar sono stati investiti da una serie di ricorsi, tra le regioni che hanno l'obbligo di bandire le gare (e che vogliono incassare quanto più possibile dalle concessioni) e gli operatori che per investire chiedono la riassegnazione dei contratti e l'estensione delle durate. Tra dicembre 2023 e gennaio 2024 le regioni Lombardia e Abruzzo hanno avviato le procedure per la riassegnazione delle prime concessioni scadute. Tali azioni, pur compiute nell'alveo delle rispettive competenze e deliberazioni regionali in materia, hanno evidenziato importanti profili di disomogeneità inerenti non solo alle condizioni di gara ma anche alle leggi regionali stesse, ostacolando già in partenza lo sviluppo di investimenti nel settore;

    quindi il tema è che le imprese, gli operatori, temendo di perdere la gestione degli impianti, non investono e in questo momento sono «paralizzati» in attesa di sapere cosa riserva il futuro e purtroppo, questo pone con urgenza il tema degli investimenti e dell'ammodernamento tecnologico del settore come riscontrato con tragica contingenza in relazione all'incidente occorso alla diga di Bargi, dove Enel Green Power, nell'ambito di un programma di efficientamento, a inizio 2022 ha avviato un progetto per l'aggiornamento tecnologico di alcune parti dell'impianto emiliano: secondo la Filctem Cgil, «Senza garanzie sui loro investimenti, le aziende concessionarie dell'idroelettrico fanno la manutenzione straordinaria, ma non quella ordinaria che nei fatti è legata a professionalità interne. Occorrono conoscenze specifiche dei singoli impianti, che sono uno diverso dall'altro, e della loro storia. Quelle professionalità non sono più presenti nelle aziende: nessuno conosce più gli impianti»;

    è evidente come sia assolutamente attuale l'esigenza di introdurre misure atte a valorizzare le potenzialità dell'idroelettrico, considerata il suo essere asset strategico per la sicurezza energetica del Paese,

impegna il Governo

ad intervenire, con il primo provvedimento utile, sulla disciplina delle concessioni idroelettriche prevedendo che, pur salvaguardando le condizioni economiche di mercato, le regioni e le province autonome possano, in alternativa a quanto previsto e fermo restando il passaggio in proprietà delle opere, riassegnare direttamente al concessionario scaduto o uscente le concessioni per l'uso dei beni acquisiti alla proprietà pubblica, delle acque e della relativa forza idraulica.
9/1752-A/111. Peluffo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

norme giuridiche sulla concorrenza

investimento

cambiamento climatico