Legislatura: 19Seduta di annuncio: 220 del 29/12/2023
Primo firmatario: BENZONI FABRIZIO
Gruppo: AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE
Data firma: 29/12/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma RICHETTI MATTEO AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/12/2023 BONETTI ELENA AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/12/2023 SOTTANELLI GIULIO CESARE AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/12/2023 D'ALESSIO ANTONIO AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/12/2023 GRIPPO VALENTINA AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/12/2023 CARFAGNA MARIA ROSARIA AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/12/2023 CASTIGLIONE GIUSEPPE AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/12/2023 COSTA ENRICO AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/12/2023 PASTORELLA GIULIA AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/12/2023 RUFFINO DANIELA AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/12/2023 ROSATO ETTORE AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/12/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 29/12/2023 ALBANO LUCIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) DICHIARAZIONE VOTO 29/12/2023 Resoconto FENU EMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 29/12/2023
ACCOLTO IL 29/12/2023
PARERE GOVERNO IL 29/12/2023
DISCUSSIONE IL 29/12/2023
VOTATO PER PARTI IL 29/12/2023
APPROVATO IL 29/12/2023
CONCLUSO IL 29/12/2023
La Camera,
premesso che:
il nostro Paese si è impegnato nell'ambito del PNRR ad attivare misure per sostenere la transizione ecologica dell'economia;
il 1° marzo 2023 è entrato in vigore il Regolamento n. 435 del 2023 recante dispositivo per la ripresa e resilienza – Inserimento nel regolamento 2021/241/UE dei capitoli dedicati al piano RepowerEU nei Piani per la ripresa e la resilienza – Modifiche ai regolamenti 1303/2013/UE, 2021/1060/UE e 2021/1755/UE, e alla direttiva 2003/87/CE;
le misure Industria 4.0, formazione 4.0, e gli ulteriori meccanismi di riduzione dell'onere fiscale connesse alla realizzazione degli investimenti previste dall'articolo 1, comma 9, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, hanno contribuito in modo decisivo a favorire la transizione anche digitale ed ecologica del sistema produttivo nazionale;
a partire dal 2018, però, il programma Industria 4.0, ora sostituito da Transizione 4.0, è stata costantemente depotenziata, diminuendo le percentuali del costo del bene – attraverso il meccanismo del credito d'imposta – e inserendo dei massimali di investimenti che hanno ridotto gli incentivi per quei grandi investimenti di cui il Paese continua ad avere enorme bisogno;
rispetto all'assetto originario del 2017, oggi per uno stesso investimento di 50 milioni di euro, ad esempio, il beneficio dell'impresa si è ridotto di ben 9 volte (14,5 milioni di euro contro gli attuali 1,6 milioni di euro);
questo nonostante i risultati estremamente positivi del piano nella sua forma originaria, il quale ha contribuito ad aumentare gli investimenti produttivi di oltre il 10 per cento e che, nel 2022, con soglie e percentuali del credito d'imposta superiori a quelle attuali, si sia segnato il record per i costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione in vista della sostituzione di macchinari obsoleti e della digitalizzazione degli impianti produttivi;
il comma 256 del disegno di legge in esame rifinanzia di 100 milioni di euro, limitatamente al 2024, la misura cosiddetta «Nuova Sabatini» di sostegno agli investimenti in beni strumentali per le micro, piccole e medie imprese;
per quanto importante per le imprese di dimensioni ridotte e nel panorama delle politiche industriali, si tratta chiaramente di una misura che non potrà contribuire ai grandi investimenti necessari per accompagnare la transizione, soprattutto ecologica e digitale, dei grandi sistemi produttivi nazionali; il piano Transizione 4.0 è stato finanziato nell'ambito della Missione 1 – Componente 2 «Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo» del PNRR, con una dotazione finanziaria di 13,381 miliardi di euro, a cui si aggiungono 5,08 miliardi di euro del Fondo complementare;
la massima priorità andrebbe data ai beni immateriali 4.0, alla ricerca e sviluppo e alla formazione 4.0., ma ciononostante a partire dal 2023 sul primo si è abbattuta una riduzione del 60 per cento, il secondo è stato dimezzato, il terzo addirittura azzerato;
la revisione del PNRR delle scorse settimane ha, peraltro, portato con sé l'aggiornamento del piano Transizione 4.0 in Transizione 5.0, maggiormente legato a obiettivi di efficientamento energetico nei processi produttivi;
il piano Transizione 5.0 conta una dotazione pari a 6,36 miliardi di euro, di cui però 1,5 miliardi di euro destinati ai beni necessari per l'autoproduzione e l'autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili;
in ogni caso, si tratta di una dotazione molto lontana dalle risorse destinate a Industria 4.0, che in alcuni anni hanno superato i 10 miliardi di euro;
i vincoli superiori rispetto al passato, indotti ulteriormente dall'ancoraggio dei fondi alla transizione ecologica, rischiano di fatto di ridurre significativamente, anche rispetto ai più magri tempi recenti, i flussi verso la transizione digitale in primis, molto prima che quest'ultima abbia raggiunto un grado sufficiente di sviluppo in tutto il Paese,
impegna il Governo
compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a valutare l'opportunità di potenziare i meccanismi di incentivazione fiscale per l'acquisto dei beni strumentali necessari alla duplice transizione, in prosecuzione del Piano transizione 4.0.
9/1627/48. (Testo modificato nel corso della seduta)
Benzoni, Richetti, Bonetti, Sottanelli, D'Alessio, Grippo, Carfagna, Castiglione, Enrico Costa, Pastorella, Ruffino, Rosato.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):politica di sostegno
aiuto agli investimenti
finanziamento dell'industria