ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01601/034

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 213 del 13/12/2023
Firmatari
Primo firmatario: GRIMALDI MARCO
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 13/12/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/12/2023


Stato iter:
13/12/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 13/12/2023
FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 13/12/2023

PARERE GOVERNO IL 13/12/2023

RESPINTO IL 13/12/2023

CONCLUSO IL 13/12/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01601/034
presentato da
GRIMALDI Marco
testo di
Mercoledì 13 dicembre 2023, seduta n. 213

   La Camera,

   premesso che:

    il comma 5 dell'articolo 21 del provvedimento all'esame dell'aula incrementa di 7 milioni di euro per l'anno 2023 l'autorizzazione di spesa finalizzata all'ampliamento sul territorio nazionale della rete dei Centri di permanenza per rimpatri (Cpr) al fine di assicurare una più efficace esecuzione dei provvedimenti di espulsione dello straniero attraverso una capillare distribuzione degli stessi sull'intero territorio nazionale;

    la suddetta autorizzazione di spesa avrebbe dovuto provvedere anche alla realizzazione di interventi di adeguamento e/o ristrutturazione, tenendo conto della necessità di realizzare strutture di capienza limitata idonee a garantire condizioni di trattenimento che assicurino l'assoluto rispetto della dignità della persona ospitata;

    nonostante i Cpr esistano già da 25 anni, emerge vistosamente l'inefficacia del modello detentivo poiché appena la metà dei trattenuti viene rimpatriata, a fronte di enormi costi in termini economici (circa 56 milioni di euro solo per la gestione dell'ultimo triennio 2021-2023) e di rispetto dei diritti umani;

    le misure di contrasto all'immigrazione irregolare del Governo si stanno concentrando non sui trafficanti ma sui migranti, accomunati e confusi nella categoria dell'irregolarità, anche quando sono persone in fuga da guerre, crisi climatiche e gravi violazioni dei diritti umani. Dubbi emergono anche in relazione all'efficacia e alla sostenibilità di altre misure a partire dalla detenzione amministrativa, ampiamente estesa, con modalità inedite, anche ai richiedenti asilo e condotta in appositi centri, i Cpr appunto, luoghi di diritti negati, come da anni illustrano i rapporti del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, ma anche poco utili allo scopo che si prefiggono: nel 2022 vi sono transitati 6.383 migranti, il 68,7 per cento in più rispetto al 2021, ma solo la metà dei trattenuti ne è uscita per rientrare nel Paese d'origine, un'incidenza in linea con quella degli anni precedenti atta ad evidenziare che la scarsa efficacia non è contingente ma intrinseca al sistema;

    è anche ampiamente dimostrato che il tasso di efficacia non migliora prolungando i tempi del trattenimento, periodicamente oscillati, dal 1998 ad oggi, tra i 30 giorni e i 18 mesi, stesso ragionamento che vale per la moltiplicazione delle strutture: tra il 2016 ed il 2017 se ne contavano 14 per 1.400 posti, senza per questo ridurre le sacche di irregolarità;

    le ultime modifiche normative, introdotte dai due decreti-legge n. 20 del 2023 (cosiddetto decreto Cutro) e n. 124 del 2023 (cosiddetto decreto Sud) si prospettano come una politica di reclusione generalizzata: nuovi Cpr, tempi di trattenimento più lunghi e, soprattutto, un allargamento delle casistiche e dei luoghi in cui mettere in atto la detenzione amministrativa, estesa su vasta scala perfino ai richiedenti asilo, attraverso l'ampliamento della platea di quelli sottoposti alla procedura accelerata di frontiera, e quindi al trattenimento, a coloro che richiedono protezione dopo aver eluso (o tentato di eludere) i controlli o che provengono da un Paese designato come «sicuro», qualora non abbiano passaporto o non versino «idonea» garanzia finanziaria fissata a 4.938 euro;

    tutte le suddette misure suggeriscono il passaggio da un modello di accoglienza basato sulla protezione e l'inclusione dei richiedenti asilo a un sistema che ne produce l'isolamento, li considera irregolari e li tratta come un pericolo sociale. Insomma, invece di incentivare canali sicuri di ingresso per scongiurare ulteriori tragedie in mare e lungo le rotte terrestri, si sta realizzando uno smantellamento del diritto d'asilo e del relativo sistema di accoglienza;

    all'interno dei Cpr, non essendo il fine ultimo il reinserimento in società ma l'espulsione, non viene avviato nessun percorso lavorativo o formativo, né viene realizzata alcuna attività ricreativa, con la conseguenza che le persone detenute concludono la loro permanenza in una situazione di rinnovata illegalità;

    da numerose indagini giudiziarie è emerso che i cittadini stranieri vengono trattenuti nei Cpr in condizioni lesive della loro dignità, disumane, degradanti ed in contrasto con le norme di legge che presiedono al funzionamento di tali strutture,

impegna il Governo

a sospendere, per il futuro, qualsiasi forma di finanziamento verso un modello detentivo inefficace, quali sono i Cpr, anche alla luce dell'evidente e incontrovertibile scarsa efficacia dimostrata dagli stessi.
9/1601/34. Grimaldi, Zanella.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

diritto d'asilo

diritti umani