ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01419-A/001

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 237 del 31/01/2024
Firmatari
Primo firmatario: LA SALANDRA GIANDONATO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 31/01/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CERRETO MARCO FRATELLI D'ITALIA 31/01/2024
MATTIA ALDO FRATELLI D'ITALIA 31/01/2024
MARCHETTO ALIPRANDI MARINA FRATELLI D'ITALIA 31/01/2024
ALMICI CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 31/01/2024
LA PORTA CHIARA FRATELLI D'ITALIA 31/01/2024
MALAGUTI MAURO FRATELLI D'ITALIA 31/01/2024
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 31/01/2024


Stato iter:
31/01/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 31/01/2024
Resoconto LA PIETRA PATRIZIO GIACOMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AGRICOLTURA, SOVRANITÀ ALIMENTARE E FORESTE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 31/01/2024
Resoconto LA SALANDRA GIANDONATO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 31/01/2024

ACCOLTO IL 31/01/2024

PARERE GOVERNO IL 31/01/2024

DISCUSSIONE IL 31/01/2024

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 31/01/2024

CONCLUSO IL 31/01/2024

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01419-A/001
presentato da
LA SALANDRA Giandonato
testo di
Mercoledì 31 gennaio 2024, seduta n. 237

   La Camera,

   premesso che:

    La cucina italiana è non semplicemente l'espressione dell'arte culinaria sviluppatasi in Italia, bensì, propriamente e prioritariamente, l'arte con cui si traducono in espressioni culinarie tradizioni fortemente radicate e comuni a tutto il paese, ricomprendendo essa, anche e soprattutto, finanche nella loro eterogeneità, l'insieme di tutte le gastronomie regionali, finanche in uno scambio continuo, tanto che molti piatti italiani, che una volta erano conosciuti solo nelle regioni di provenienza, col tempo si sono diffusi in tutto il Paese;

    in particolare, la cosiddetta cucina povera, nata per soddisfare le esigenze dei ceti sociali più bassi, è notoriamente e spesso a base di materie prime un tempo economiche, poco pregiate e facili da reperire (The Genius of Cucina Povera, su eataly.com). Invero, molti degli alimenti ricorrenti nella cucina povera sono i legumi, i cereali come il riso, il miglio e prodotti correlati come le farine, piante spontanee edibili, prodotti della terra come i tuberi e alcune tipologie di pesce. È notorio che molte zuppe e stufati della cucina povera si ricavavano da alimenti avanzati, come ad esempio il pane raffermo, al fine di evitare sprechi;

    un esempio di cucina povera, e così probabilmente l'esempio di cucina povera per antonomasia, è il pancotto foggiano, o più generalmente pugliese, che oltre che costituire uno degli esempi più incontroversi di cucina povera potrebbe rappresentare la massima e più semplice espressione di cucina antispreco e di riuso, riuscendo, per la sua semplicità, ad assurgere a vero e proprio elemento di congiunzione nazionale sulle tavole di quelli che nella storia erano conosciuti come i cosiddetti ultimi. Infatti, la ricetta nata per salvare il pane raffermo, ammorbidendolo in cottura con verdure spontanee e brodo, oltre che in Puglia, è nota in Lombardia con il nome di pancott o panada. In Toscana mantiene il nome originale, mentre in Liguria diventa pancheuto e in Sardegna pane cottu, diffondendosi significativamente anche nel Lazio e in Abruzzo, dove largamente era alimento di sussistenza dei pastori durante la transumanza dall'Abruzzo alla Puglia, aggiungendovi, in sintesi come le differenze si giocano sugli ingredienti aggiunti, pur conservando come denominatore della preparazione il pane, tratto identitario di ciascun territorio;

    posto il titolo esemplificativo innanzi in premessa, non v'è chi non sappia che, purtroppo, per molti anni sebbene la cucina povera sia stata stigmatizzata in diverse parti del mondo, all'oggi essa è stata grandemente rivalutata, e ad essa sono stati dedicati dei ricettari;

    l'importanza della cucina povera trova riscontro anche nei tempi più recenti, rilevando che proprio i piatti tradizionali della cucina «povera» «incidono nella misura del 73 per cento delle tavole del Belpaese. Un cambiamento che emerge dall'indagine Coldiretti/Censis, su “La guerra in tavola”, diffusa nel Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio The European House-Ambrosetti, dove le ricette della tradizione italiana si sono cristallizzate non solo come una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato, con la valorizzazione del dato d'origine di piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio, e ciò non dimenticando che la ristorazione all'italiana – evidenzia Coldiretti – è la più diffusa e apprezzata nel mondo con un valore che raggiunge i 205 miliardi di euro e registra i maggiori livelli di penetrazione negli Usa, con il 33 per cento del totale dei ristoranti, e in Brasile (28 per cento), ma ottimi risultati si raggiungono anche in Francia (22 per cento), Spagna (24 per cento), India (24 per cento), Germania (16 per cento), Cina (14 per cento), Corea del Sud (12 per cento) e Regno Unito (11 per cento)» secondo l'analisi della Coldiretti sul Foodservice Market Monitor 2022 di Deloitte;

    già questo Parlamento con la nota legge n. 166 del 2016 ebbe ad introdurre disposizioni finalizzate alla riduzione degli sprechi lungo tutta la filiera agro-alimentare, favorendo il recupero e la donazione dei prodotti in eccedenza, e ciò sulla scorta dell'aggiuntivo fattore che detti sprechi largamente maturano in ambiente domestico che, approssimativamente e secondo alcuni rilevamenti, incide nello spreco tra il 60 per cento e 70 per cento del totale,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili e i vincoli di finanza pubblica, e compatibilmente alle proprie linee programmatiche, alla introduzione di campagne di comunicazione istituzionale sull'importanza della cucina povera quale base della dieta mediterranea e della cucina italiana e quale strumento concreto di valorizzazione della cultura a tavola, favorendo processi di educazione alimentare e di lotta agli sprechi, informando le famiglie italiane sull'importanza della valorizzazione dei prodotti tipici e del loro impiego secondo ricette tradizionali, anche e soprattutto intervenendo con gli istituti scolastici, nell'ambito dell'attività di valorizzazione del patrimonio culinario italiano.
9/1419-A/1. (Testo modificato nel corso della seduta) La Salandra, Cerreto, Mattia, Marchetto Aliprandi, Almici, La Porta, Malaguti, Caretta.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

produzione nazionale

usi e costumi

lotta contro gli sprechi