Legislatura: 19Seduta di annuncio: 217 del 20/12/2023
Primo firmatario: MACCANTI ELENA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 20/12/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma FURGIUELE DOMENICO LEGA - SALVINI PREMIER 20/12/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 20/12/2023 SIRACUSANO MATILDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
ACCOLTO IL 20/12/2023
PARERE GOVERNO IL 20/12/2023
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 20/12/2023
CONCLUSO IL 20/12/2023
La Camera,
premesso che:
l'articolo 10 reca princìpi e criteri direttivi per l'esercizio della delega per il recepimento delle direttive (UE) 2023/958, recante modifica della direttiva 2003/87/CE;
con la direttiva 2003/87/CE, l'Unione europea ha istituito l'European Emission Trading Scheme («EU-ETS»), una misura finalizzata alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, il cui campo di applicazione è stato esteso al trasporto aereo nel 2014 e al trasporto marittimo con la direttiva 2023/959 che gli Stati membri europei sono tenuti a recepire entro la fine del 2023;
dal 2025 le compagnie di navigazione dovranno acquistare permessi («EUAs») per ogni tonnellata di emissioni CO2 rilasciata nell'atmosfera registrate durante il precedente anno solare. Dopo un periodo iniziale, durante il quale l'onere varierà dal 40 per cento al 70 per cento di quanto emesso, dal 2027 le compagnie dovranno pagare il 100 per cento delle emissioni generate nelle tratte intra-EU e il 50 per cento delle emissioni nelle tratte internazionali da o verso uno scalo europeo;
recenti studi hanno dimostrato le pesanti implicazioni per il settore portuale nazionale derivanti dall'inclusione del trasporto marittimo nel sistema Ets, in relazione al rischio di una progressiva delocalizzazione presso i porti del Nord Africa delle attività di trasbordo di contenitori precedentemente svolte negli scali europei;
la stessa direttiva prevede uno strumento che dovrebbe contrastare tale possibilità (la cosiddetta «regola delle 300 miglia»), che, però, di fatto, risulta inidoneo ad arginare i potenziali rischi di delocalizzazione dei traffici oggi attinti dai terminal nazionali, come nel caso, ad esempio, del porto di Gioia Tauro, che rischia di perdere tutti i suoi traffici a favore dei porti africani poiché le compagnie che fanno scalo nel porto calabrese non potranno sostenere i costi associati al regime Ets, equivalenti ad un totale stimato di oltre un miliardo di euro annuo;
la nuova normativa ricadrà sulle imprese di autotrasporto nella misura in cui aumenteranno i costi del servizio dei traghetti e il costo dei noli, attraverso l'applicazione da parte delle compagnie marittime che verrà applicata con cadenza trimestrale;
inoltre, l'estensione al trasporto stradale del meccanismo di contrattazione delle emissioni ETS, attraverso l'incremento dei prezzi dei carburanti, genererà un sensibile aumento dei costi operativi delle imprese. In particolare, l'aggravio dovrebbe attestarsi intorno a 1.500 euro all'anno per un furgone a gasolio, ai 6 mila euro per un veicolo pesante alimentato a GNL e, addirittura, a quasi 10 mila per un veicolo pesante a gasolio di ultima generazione,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di attivarsi presso tutte le sedi competenti, nazionali ed europee, per modificare le norme ambientali citate in premessa al fine di salvaguardare porti strategici per l'Italia e per l'Europa ed evitare i danni che si ripercuoterebbero anche sui settori dell'autotrasporto e della logistica.
9/1342-A/52. Maccanti, Furgiuele.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):protezione dell'ambiente
trasporto marittimo
inquinamento atmosferico