ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01038-B/031

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 154 del 04/08/2023
Firmatari
Primo firmatario: GRIMALDI MARCO
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 04/08/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORRELLI FRANCESCO EMILIO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 04/08/2023
ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 04/08/2023
CARMINA IDA MOVIMENTO 5 STELLE 04/08/2023


Stato iter:
04/08/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 04/08/2023
FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 04/08/2023
GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 04/08/2023

PARERE GOVERNO IL 04/08/2023

DISCUSSIONE IL 04/08/2023

RESPINTO IL 04/08/2023

CONCLUSO IL 04/08/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01038-B/031
presentato da
GRIMALDI Marco
testo di
Venerdì 4 agosto 2023, seduta n. 154

   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 3, comma 1, lettera e), numero l) del provvedimento prevede l'introduzione nel nostro ordinamento della cosiddetto Global Minimum Tax a carico di tutte le imprese, localizzate in Italia, appartenenti a un gruppo multinazionale o nazionale e soggette a una bassa imposizione;

    è indubbio che nell'ultimo biennio, mentre molte imprese italiane venivano messe in ginocchio dagli effetti economici della pandemia, alcune realtà hanno visto crescere enormemente fatturato e giro d'affari;

    infatti, l'emergenza epidemiologica da COVID-19 ed il relativo regime di confinamento domestico della popolazione mondiale ha dato una forte spinta alla crescita dei ricavi delle società farmaceutiche e delle multinazionali della distribuzione e dell'e-commerce facendo loro realizzare inaspettati ed enormi extraprofitti;

    nei trimestri impattati dai lockdown causati dalla pandemia Amazon ha registrato una accelerazione del tasso di crescita dei ricavi passando dal 20 per cento del periodo pre-pandemico al 45 per cento del periodo pandemico comportando nel corso del 2020 e ancora nel primo trimestre del 2021 un salto gigantesco nei ricavi, passati da 280 miliardi di euro alla fine del 2019 a 386 miliardi di euro alla fine del 2020, con un aumento assoluto di oltre 106 miliardi di dollari, con un utile operativo nei 12 mesi che è aumentato del 57 per cento mentre quello netto addirittura del 121 per cento;

    stessa sorte è toccata alle società farmaceutiche soprattutto quelle produttrici di vaccini, tamponi-test, di presidi medico-chirurgici e dispositivi di sicurezza (mascherine, guanti, prodotti igienizzanti e altro) il cui fatturato nel solo periodo pandemico ha raggiunto decine di miliardi di euro ai quali aggiungere l'importo (circa 30 miliardi di euro) delle sovvenzioni pubbliche ricevute per attività di ricerca e sviluppo dei vaccini, peraltro senza divulgare i relativi brevetti e costringendo l'Europa (che da sola ha speso altri 71 miliardi di euro per 4,6 miliardi di dosi di vaccino) a fare contratti di acquisto anticipato realizzando la spesa più onerosa di sempre. Insomma un grande business che in realtà avrebbe dovuto essere frenato o calmierato non fosse altro per ragioni di carattere morale e di interesse pubblico i cui extraprofitti avrebbero dovuto essere restituiti con una legge ad hoc per rafforzare, ad esempio, un sistema sanitario al collasso;

    anche durante la crisi ucraina si è assistiti ad uno scenario simile che ha riguardato il business realizzato dai market players del settore energetico. Dal giugno del 2021, infatti, le compagnie energetiche hanno iniziato ad approfittare del rialzo di petrolio e gas, successivamente, nel febbraio 2022, l'invasione dell'ucraina da parte della Russia e le sanzioni scattate a causa dell'offensiva hanno fatto schizzare la domanda di idrocarburi facendo impennare il prezzo del gas da 94 euro MWh a 349 euro/MWh (agosto 2022) e conseguire alle compagnie energetiche extraprofitti stimabili in 43,6 miliardi di euro;

    sempre grazie al lockdown ed ai limiti agli spostamenti imposti ai cittadini che hanno fatto crollare l'incidentalità sulle strade e il numero dei risarcimenti riconosciuti agli assicurati, le imprese assicuratrici hanno registrato nel biennio 2020-2021 ampi margini di guadagno;

    anche il settore bancario, che durante la pandemia ha potuto contare su una forte crescita della liquidità pari a +256 miliardi di euro tra il 2020 e il 2021 solo in termini di depositi sui conti correnti, sta registrando, grazie al miglioramento del margine di interesse, un aumento della redditività (pari a circa 6 miliardi di euro di utili netti nel solo periodo gennaio-marzo 2023) anche per effetto di un rapido adeguamento alle decisioni di politica monetaria della Bce degli interessi sul credito erogato alla clientela, che non sta trovando un altrettanto solerte adeguamento degli interessi riconosciuti sulla raccolta alla clientela costretta a sopportare l'onere sotto forma di minori interessi sui depositi e/o di maggiori costi sui rapporti bancari;

    sono tutte fattispecie di consistenti aumenti di redditività legati a circostanze a volte di congiuntura politica a volte di congiuntura economica, come nel caso dell'impennata della quotazione dell'energia avvenuta a prescindere dai costi di produzione della stessa, e come tali andrebbero tassati distintamente;

    l'Italia è l'unico Paese europeo in cui dal 1990 il salario medio annuale è diminuito, ma non è stato certo lo stesso per i profitti. Nel 2022, come si è visto, le aziende italiane hanno chiuso i bilanci con profitti in crescita del 53,25 per cento rispetto a 2021, il salario dei loro dipendenti è crollato del 7,6 per cento,

impegna il Governo

in sede di attuazione della delega fiscale di cui al provvedimento in esame, a prevedere una tassazione differenziata a carico di quelle attività che, beneficiando di particolari congiunture di natura politico economica, conseguono temporaneamente rispetto ai normali margini ingenti ed imprevedibili profitti, al fine di sostenere l'innalzamento dei salari.
9/1038-B/31. Grimaldi, Borrelli, Zanella, Carmina.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

vaccino

impresa multinazionale

conseguenza economica