ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01038-B/026

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 154 del 04/08/2023
Firmatari
Primo firmatario: MAGI RICCARDO
Gruppo: MISTO-+EUROPA
Data firma: 04/08/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELLA VEDOVA BENEDETTO MISTO-+EUROPA 04/08/2023


Stato iter:
04/08/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 04/08/2023
FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 04/08/2023

PARERE GOVERNO IL 04/08/2023

APPROVATO IL 04/08/2023

CONCLUSO IL 04/08/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01038-B/026
presentato da
MAGI Riccardo
testo di
Venerdì 4 agosto 2023, seduta n. 154

   La Camera,

   premesso che:

    l'A.C. 1038-B «Delega al Governo per la riforma fiscale» prevede interventi anche per quanto riguarda l'imposta sul Valore Aggiunto (Iva), in particolare l'art. 9, comma 1, lettera l) prevede di «semplificare e razionalizzare, in coerenza con le disposizioni del codice del Terzo settore, di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, e con il diritto dell'unione europea, i regimi agevolativi previsti in favore dei soggetti che svolgono con modalità non commerciali attività che realizzano finalità sociali nel rispetto dei princìpi di solidarietà e sussidiarietà, nonché i diversi regimi di deducibilità dal reddito complessivo delle erogazioni liberali disposte in favore degli enti aventi per oggetto statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica»;

    la ricerca è uno dei principali motori dell'innovazione e la ricerca pubblica è un elemento fondamentale per la ripresa socio-economica del paese, di conseguenza, la spesa indirizzata alla ricerca è fondamentale per garantire anche la competitività dell'intero sistema economico;

    come risulta dai dati pubblicati dall'Eurostat, in materia di ricerca e sviluppo sebbene si sia registrato un aumento per quanto riguarda la spesa in relazione al Pil che arriva all'1,4 per cento, tuttavia, anche a causa dei ritardi strutturali vissuti dal sistema italiano in materia di investimenti sia pubblici che privati in materia di ricerca e sviluppo, l'aumento nel periodo tra il 2000 e il 2020 è stato del solo 0,5 per cento;

    nonostante il lieve aumento l'Italia risulta ancora alle spalle della media europea. I nostri partner europei, infatti investono in ricerca, con differenze sostanziali da paese a paese, circa il 2 per cento del proprio Prodotto Interno Lordo;

    già nel 2019 un appello firmato, fra gli altri, dal presidente della Fondazione Aire Pier Giuseppe Torrani, dal direttore generale della Fondazione Telethon Francesca Pasinelli, dal presidente di Alleanza Contro il Cancro Ruggero De Maria, dal presidente della Rete Cardiologica degli Irccs Elena Tremoli, dal presidente della Conferenza dei rettori delle Università italiani Gaetano Manfredi, dal Direttore Generale della Fondazione Umberto Veronesi Monica Ramaioli e dal Co Presidente dell'Associazione Luca Coscioni Michele De Lucia, ha chiesto di liberare risorse per la ricerca scientifica incidendo sull'IVA sulle forniture di reagenti e apparecchiature per la ricerca effettuata senza finalità di lucro, a partire dal settore biomedico;

    per cogliere appieno la condivisibilità di tale proposta, basti considerare che attualmente lo Stato richiede l'applicazione del 22 per cento di IVA sulla compravendita di prodotti per la ricerca scientifica, anche per gli acquisti effettuati nell'ambito della ricerca finanziata con fondi pubblici da centri senza finalità di lucro, che per loro stessa natura non possono usufruire delle detrazioni sugli acquisti, di fatto depotenziando il finanziamento stesso che lo Stato eroga;

    inoltre, se si considera che attualmente si applica lì VA sulla compravendita di forniture per la ricerca non profit anche nei casi, tipici della ricerca biomedica, in cui i fondi provengano da donazioni spontanee effettuate da cittadini che – spesso per dolorosi trascorsi – hanno sviluppato particolare sensibilità e vogliono dedicare le proprie risorse economiche al progresso della ricerca, si comprende ancor più come anche in questo caso sia poco appropriato che lo Stato trattenga parte di tali risorse;

    a spingere in tale direzione si aggiunge un'altra forte ragione, quella della competitività con gli altri Paesi europei. Infatti non si applica l'imposta sul valore aggiunto su questa tipologia di forniture in Inghilterra e Svezia; in Germania sono esentati gli istituti di ricerca federali; in Spagna è previsto un meccanismo che restituisce a fine anno l'imposta versata,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di introdurre, in sede di stesura dei decreti delegati una forma di restituzione o di riduzione dell'Iva pagata sull'acquisto di reagenti e apparecchiature destinati alla ricerca medico-scientifica se acquistati dalle Università, dagli Enti pubblici di Ricerca, dagli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e dagli Enti di Ricerca privati senza finalità di lucro, in conformità alla normativa europea.
9/1038-B/26. Magi, Della Vedova.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

IVA

ricerca scientifica

aiuto di Stato