ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00837

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 692 del 11/05/2022
Abbinamenti
Atto 7/00821 abbinato in data 17/05/2022
Atto 7/00827 abbinato in data 17/05/2022
Atto 7/00850 abbinato in data 15/06/2022
Firmatari
Primo firmatario: OLGIATI RICCARDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/05/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MASI ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
SUT LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
BERTI FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
BUFFAGNI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
EMILIOZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
ALEMANNO MARIA SOAVE MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
CARABETTA LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
CHIAZZESE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
FRACCARO RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
GIARRIZZO ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
ORRICO ANNA LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
PALMISANO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022
PERCONTI FILIPPO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 11/05/2022


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 05/07/2022
NARDI MARTINA PARTITO DEMOCRATICO
VIANELLO GIOVANNI MISTO-ALTERNATIVA
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 05/07/2022
DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/05/2022

AUDIZIONE INFORMALE IL 17/05/2022

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/06/2022

AUDIZIONE INFORMALE IL 15/06/2022

DISCUSSIONE IL 05/07/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 05/07/2022

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00837
presentato da
OLGIATI Riccardo
testo di
Mercoledì 11 maggio 2022, seduta n. 692

   Le Commissioni III e X,

   premesso che:

    secondo quanto riferito dal Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, nell'ambito dell'informativa urgente presso l'Aula della Camera dei deputati sulle ulteriori iniziative per contrastare l'aumento dei costi dell'energia, del 3 maggio 2022, l'approvvigionamento energetico del nostro Paese è costituito per il 36 per cento dal gas naturale, per il 33 per cento dal petrolio e per il 22 per cento dalle fonti energetiche rinnovabili, un import elettrico di qualche punto percentuale e carbone e altri combustibili intorno al 4 per cento;

    con particolare riferimento al gas naturale, l'analisi dell'evoluzione dei consumi e delle importazioni della produzione nazionale negli ultimi vent'anni rivela che i consumi naturali di gas sono rimasti sostanzialmente stabili intorno ai 70-75 miliardi di metri cubi all'anno;

    dalla «Relazione sulla situazione energetica nazionale» pubblicata dal Ministero della transizione ecologica nel luglio del 2021, e che fa riferimento ai consumi di energia nell'anno 2020, emerge che il gas naturale arriva dall'estero il 95,6 per cento del gas di cui il Paese ha bisogno, mentre si produce la restante parte, ovvero 3,34 miliardi di metri cubi di gas, attraverso i circa 1.300 giacimenti attivi lungo la Nazione;

    i restanti 72,75 miliardi di metri cubi di gas naturale (che includono anche i 9,97 miliardi di Gnl) che occorrono per raggiungere il fabbisogno energetico del Paese arrivano quindi attraverso le importazioni. Il principale Paese da cui l'Italia ottiene il gas naturale è la Russia (38,2 per cento), segue l'Algeria (27,8 per cento), l'Azerbaijan (9,5 per cento), la Libia (4,2 per cento), mentre il 2,9 per cento arriva dal Nord Europa (nello specifico da Norvegia e Olanda). La quota del Gnl è del 13,1 per cento e arriva in larga prevalenza dal Qatar;

    il nostro Paese si approvvigiona quindi per 29,07 miliardi di metri cubi di gas naturale dalla Russia, con un aumento delle importazioni passate dal 28 per cento nel 2001 al 38 per cento di oggi;

    secondo gli ultimissimi dati contenuti nel Documento di economia e finanza 2022, nel 2021 le importazioni di gas naturale dalla Russia sono aumentate di oltre 3 miliardi di euro rispetto al 2019 (5,3 rispetto al 2020). Prendendo sempre a riferimento il 2021 ma comparandolo al periodo 2013-2019, invece, le importazioni di gas russo sono scese del 2,3 per cento;

    oltre alle navi, attraverso cui il Gnl arriva ai tre impianti di rigassificazioni situati a Panigaglia, a Livorno e Rovigo, il gas naturale arriva in Italia attraverso una rete di gasdotti. Il gas proveniente dalla Russia arriva in Italia tramite tre gasdotti. Dapprima attraverso l'Urengoy-Pomary-Uzhgorod, lungo 4.450 chilometri, che parte dalla Siberia, passa per l'Ucraina e arriva quasi in Slovacchia. Da lì il gas, con il gasdotto Transgas, arriva in Austria e poi viene immesso nel Tag (Trans Austria Gas), controllato da Snam, che lo trasporta per 380 chilometri fino all'impianto di Tarvisio, in provincia di Udine;

    dall'Algeria invece arriva attraverso il gasdotto Transmed, che con una struttura lunga 2.000 chilometri, attraversa anche la Tunisia e giunge all'impianto siciliano di Mazara del Vallo. Dalla Libia, invece, il gas arriva attraverso i 520 chilometri di tubature del gasdotto Greenstream. E in questo caso l'approdo è l'impianto di Gela;

    il gas dall'Azerbaijan arriva all'Italia attraverso tre gasdotti. Il Scp (South Caucasus Pipeline), lungo 692 chilometri, collega Baku, la capitale azera, con la Turchia. Il Tanap (Trans Anatolian Pipeline) trasporta il gas per 1.840 chilometri, portandolo in Grecia. Da lì partono gli 878 chilometri del Tap (Trans Adriatic Pipeline) che trasportano il gas fino alla Puglia;

    il gas dal Nord Europa arriva infine attraverso il gasdotto Transitgas dalla Svizzera, dove il quale congiunge per 293 chilometri il gasdotto Trans Europa Naturgas Pipeline, alla rete nazionale in Piemonte, precisamente a Passo Gries;

    sebbene, tuttavia, la rete di trasporto del gas italiana risulti avere un buon grado di flessibilità e di capillarità che ne garantisce l'esercizio anche in condizioni di stress in caso di punta di prelievo, le nuove capacità in arrivo dal Tap o da future nuove iniziative di importazione di gas potrebbero congestionare la rete di trasporto. Risulta cruciale pertanto accelerare la realizzazione di progetti tesi a prevenire eventuali congestioni future del sistema di trasporto nonché i colli di bottiglia esistenti in funzione di ulteriori ed eventuali nuovi quantitativi di gas naturale, quali ad esempio il progetto della centrale di Sulmona;

    trovare quindi fonti alternative al gas russo, nonché rafforzare l'attuale infrastruttura di trasporto per evitare congestioni future in caso di aumento della capacità di importazione è un'assoluta priorità per il nostro Paese, innanzitutto per due ragioni. Da un lato, per interrompere il cospicuo finanziamento di cui gode il regime russo attraverso le forniture di gas naturale, dall'altro lato, per assicurare la sicurezza energetica dell'Italia e mettere quindi al riparo il Paese da shock energetici, che ad esempio possono venire da un improvviso stop alle forniture energetiche provenienti dal mercato russo;

    secondo quanto riferito dal Ministro Cingolani, nell'ambito dell'informativa summenzionata, il nostro Paese, a gennaio e a dicembre ha un consumo stimato (dati del 2019) di 10 miliardi di metri cubi, che vanno intorno agli 8 a febbraio, a marzo o a novembre e poi decrescono intorno a 4-5 nel periodo estivo;

    alla luce del conflitto tra Russia e Ucraina occorre quindi predisporre una strategia che consenta di affiancarsi dalla dipendenza del gas proveniente dalla Russia. A tal fine occorre lavorare nella direzione di una rapida ed affidabile diversificazione dell'approvvigionamento delle fonti energetiche utilizzate, sia relativamente al gas naturale che all'energia prodotta da fonti rinnovabili, in particolare promuovendo un incremento significativo di quest'ultima nel mix energetico anche tramite l'integrazione e l'esercizio coordinato dei sistemi elettrici mediterranei per il rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti e la resilienza energetica nel bacino del Mediterraneo;

    occorrono quindi misure straordinarie a partire, nel breve periodo, da nuovi accordi con i Paesi produttori di gas naturale, che mettano al centro il tema del rafforzamento della cooperazione energetica nel bacino mediterraneo e, in un'ottica di lungo periodo, da una progressiva riduzione dell'utilizzo del gas naturale stesso, unitamente al percorso di decarbonizzazione dei sistemi energetici già avviato a livello nazionale ed europeo, anche mediante l'accrescimento del parco di generazione di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e da nuovi accordi con i Paesi che affacciano sul Mediterraneo per la realizzazione di nuovi cavi energetici sottomarini transfrontalieri, quali strutture prioritarie per ampliare l'integrazione delle fonti di energia rinnovabili, aumentare considerevolmente l'import/export di energia elettrica prodotta da Fer da e verso l'Europa, facilitare lo sviluppo dei mercati energetici regionali, ridurre la dipendenza da un numero limitato di paesi fornitori di energia ed armonizzare il costo dell'energia elettrica per imprese e cittadini italiani ed europei;

    lo stato dell'arte vede già funzionanti alcune interconnessioni elettriche sottomarine Hvdc, quali il Grita tra Italia e Grecia, il Sapei tra Italia continentale e Sardegna, la linea di collegamento con Malta con cui è in progetto anche la realizzazione di un altro cavo sottomarino di potenza trasmissibile pari a 400 MW;

    lo scenario del prossimo futuro prevede anche altri due collegamenti: uno per la Tunisia e l'altro per la Libia, ancora in fase di esame e analisi. Il cavo sottomarino tra la Tunisia e l'Italia attraverso la Sicilia è un collegamento Hvdc (400 kV) lungo 200 chilometri con una capacità di trasporto di 1.000 MW; l'estremo siciliano del collegamento sarà collegato alla stazione elettrica di Partanna (Trapani). Il collegamento tra la Libia e la Sicilia è un collegamento sottomarino Hvdc (500 kV) della lunghezza di 550 chilometri, con una capacità di trasporto di 1.000 MW; la stazione elettrica è quella di Chiaramonte Gulfi (Ragusa);

    il nuovo elettrodotto «Sorgente-Rizziconi», che collega la Sicilia alla Calabria, unitamente ad altre interconnessioni elettriche che Terna SpA sta realizzando, quali quella tra il Montenegro e il nostro Paese per lo scambio di elettricità in modalità bidirezionale, quella tra il nostro Paese e la Francia e la previsione di costruire un interconnessione Hvdc per connettere la Tunisia all'Italia (ElMed) con l'obiettivo di consentire scambi di elettricità fra la rete elettrica italiana, e quindi europea, e il Nord Africa, rappresenta un ulteriore tassello nella strategia di fare dell'Italia un vero e proprio hub elettrico a livello europeo e mediterraneo per la trasmissione di energia elettrica decarbonizzata o da fonti rinnovabili. L'Algeria, inoltre, sta esplorando la possibilità di aggiungere nuove connessioni verso la Sardegna, mentre Grecia ed Egitto intendono realizzare un cavo da 2 GW, che si aggiungerà al progetto datato 2019 dello Euro-Africa Interconnector, un insieme di cavi energetici sottomarini tra Egitto, Cipro e Grecia per l'interconnessione energetica euro-mediterranea;

    come noto, lo sviluppo delle summenzionate infrastrutture transfrontaliere, sia per la parte di trasporto gas che per quella riguardante lo scambio bidirezionale di energia elettrica, e la processione verso un sistema regionale più interconnesso così come l'eventuale costruzione o espansione delle infrastrutture per l'importazione del gas naturale liquefatto (Gnl), seppur necessari, richiedono tempi di realizzazione lunghi, inconciliabili con effetti positivi a breve termine;

    l'attuale capacità di rigassificazione europea, seppur sostanziosa, non è integrata con il sistema di pipeline esistente, rendendo difficoltosa la fornitura di Gnl laddove si rende necessaria. La maggior parte della capacità per la rigassificazione di gas naturale liquefatto, infatti, ha sede in Spagna e Portogallo e la capacità di ridistribuirla altrove in Europa è limitata dal collegamento di un piccolo tratto di gasdotto con la Francia;

    nel nostro Paese pertanto risulta cruciale, nel breve periodo, massimizzare l'utilizzo dei tre terminali di rigassificazione esistenti (Panigaglia, Livorno e Rovigo), che, normalmente, vengono usati al 60 per cento ma possono essere usati al 100 per cento, con circa 5 o 6 miliardi in più di metri cubi di produzione, oltre ad accelerare le negoziazioni per l'acquisto e il noleggio di unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione, facilmente ormeggiabili vicino alla costa e capaci di coniugare flessibilità nel trasporto e disponibilità geografica, da ubicare con modalità tali da evitare sovraccarichi del flusso di portata;

    secondo quanto riferito dal Ministro Cingolani, nell'ambito della già citata informativa, si tratterebbe di nuove infrastrutture di rigassificazione galleggianti, per circa 12 o 15 miliardi di metri cubi, delle quali la prima struttura mobile dovrebbe entrare in funzione entro l'inizio del 2023 per poter sostituire la parte di gas allo stato gassoso che ci viene a mancare, il secondo dovrebbe essere messo in funzione entro la fine del 2023, o al massimo all'inizio del 2024;

    il rafforzamento e la realizzazione di nuove ed efficienti reti energetiche transeuropee costituiscono, pertanto, la chiave di volta per lo sviluppo di un mercato interno dell'energia in linea con il rispetto dell'accordo di Parigi e per il conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo. Per innalzare i livelli di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050, risulta fondamentale dotarsi, a livello europeo e statale, di un sistema energetico integrato, che si avvalga di alti livelli di elettrificazione da ulteriori fonti rinnovabili e a impatto climatico nullo, nonché della decarbonizzazione del settore del gas;

    il quadro delle reti energetiche nazionali, inoltre, dovrebbe basarsi su una visione armonica, integrata, a lungo termine e performante del sistema energetico, ivi comprese la produzione, la trasmissione e la distribuzione, attraverso la pianificazione di un quadro infrastrutturale che consenta un maggiore coordinamento dei vari interventi e offra l'opportunità di integrare in modo ottimale varie soluzioni tecnologiche a impatto climatico nullo, tenendo al contempo in debita considerazione la sostenibilità economica-finanziaria di ogni intervento di modo che i relativi costi non siano inclusi nelle tariffe a carico degli utenti finali;

    grazie alla sua posizione geografica, il nostro Paese, da sempre all'avanguardia sul fronte della produzione di energia da fonte rinnovabili, è ben posto per diventare un «ponte infrastrutturale» per l'importazione e l'esportazione di energia elettrica pulita tra l'Europa e il continente africano,

impegna il Governo:

1) a proseguire la strategia di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetiche che conduca alla sostituzione di almeno un terzo delle attuali forniture di gas naturale dalla Russia entro il prossimo autunno;

2) a stipulare rinnovati accordi bilaterali di cooperazione energetica con i Paesi già fornitori di gas naturale nonché a cooperare per lo sviluppo di progetti transfrontalieri finalizzati alla realizzazione di nuove infrastrutture che si rendano necessarie per conseguire un sistema più efficiente, affidabile e sostenibile di rifornimento energetico europeo, con particolare riferimento alla realizzazione di interconnettori elettrici sottomarini, quali corridoi alternativi tesi ad ampliare l'integrazione delle fonti di energia rinnovabili, favorire la fornitura e il trasferimento di energia elettrica decentralizzata prodotta da FER da e verso l'Europa e facilitare lo sviluppo dei mercati energetici regionali, in particolare con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, anche al fine di garantire il raggiungimento dei nuovi ambiziosi obiettivi energetici fissati a livello EU, di offrire significativi benefici sociali, economici e ambientali ai consumatori europei e rendere il nostro Paese un hub europeo di energia prodotta da fonti rinnovabili e a impatto climatico nullo;

3) a garantire la sostenibilità economico-finanziaria di ogni intervento di pianificazione infrastrutturale energetica nazionale, ivi inclusi gli interventi volti alla risoluzione di disfunzioni tecniche e ad eventuali congestioni future del sistema di trasporto nonché all'aumento della resilienza del sistema, di modo che i relativi costi non siano inclusi nelle tariffe a carico degli utenti finali;

4) ad avviare i contatti con i Paesi aderenti al progetto EastMed per verificare se, a seguito di una comprovata fattibilità tecnica, economica, politica e geopolitica, vi siano i presupposti per un suo rilancio, con l'obiettivo di contribuire alla diversificazione dell'approvvigionamento di gas e, più in generale, alla sicurezza energetica dell'Italia e dell'Europa, fermi restando i programmi di decarbonizzazione del sistema energetico orientati alla neutralità climatica in linea con il principio EU dell’«energy efficiency first».
(7-00837) «Olgiati, Masi, Di Stasio, Sut, Davide Crippa, Berti, Buffagni, Del Grosso, Emiliozzi, Fantinati, Grande, Spadoni, Vacca, Alemanno, Carabetta, Chiazzese, Fraccaro, Giarrizzo, Orrico, Palmisano, Perconti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gas naturale

approvvigionamento d'energia

energia rinnovabile