ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00757

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 596 del 16/11/2021
Abbinamenti
Atto 7/00720 abbinato in data 03/03/2022
Firmatari
Primo firmatario: CIABURRO MONICA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 15/11/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 15/11/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/03/2022
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 03/03/2022
VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER
SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/03/2022

DISCUSSIONE IL 03/03/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/03/2022

AUDIZIONE INFORMALE IL 10/03/2022

AUDIZIONE INFORMALE IL 16/03/2022

AUDIZIONE INFORMALE IL 05/04/2022

AUDIZIONE INFORMALE IL 12/04/2022

AUDIZIONE INFORMALE IL 26/04/2022

AUDIZIONE INFORMALE IL 04/05/2022

AUDIZIONE INFORMALE IL 05/05/2022

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00757
presentato da
CIABURRO Monica
testo di
Martedì 16 novembre 2021, seduta n. 596

   La XIII Commissione,

   premesso che:

    secondo le evidenze di cui all'ultimo Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi di carbonio (Infc) realizzato dal Comando unità forestale ambientale e agroalimentare (Cufaa) dell'Arma dei carabinieri congiuntamente al Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea), negli ultimi dieci anni la superficie boschiva e forestale nazionale è aumentata di circa 586.925 ettari, per arrivare ad un valore complessivo di circa 11.054.458 ettari di foresta, pari al 36,7 per cento oltre un terzo, del territorio nazionale;

    la consistenza dei boschi italiana, espressa come metri cubi di biomassa è aumentata del 18,4 per cento con valori ad ettaro che sono passati da 144,9 a 165,4 metri cubi;

    per quanto riguarda lo stock di carbonio, in termini di capacità della biomassa epigea (fusti, rami e fogliame) e del legno morto (cioè alberi morti ancora in piedi o al suolo, tronchi spezzati, piccoli e grandi rami, ceppaie) di immagazzinare CO2, la capacità di stoccaggio è passata da 490 milioni di tonnellate del 2005 a 569 milioni di tonnellate di carbonio organico, equivalente ad un valore della CO2 che passa da 1.798 milioni di tonnellate a 2.088 milioni di tonnellate, con un incremento di 290 milioni di tonnellate di CO2 stoccata e quindi sottratta all'atmosfera;

    in termini assoluti, le prime cinque regioni con il più vasto patrimonio forestale sono Sicilia (2.570.282 ettari), Piemonte (2.539.983 ettari), Sardegna (2.408.989), Lombardia (2.386.285 ettari) e Toscana (2.299.018 ettari);

    in poco meno di 30 anni, il patrimonio boschivo e forestale è cresciuto del 20 per cento, al punto che ad oggi l'Italia è il secondo Paese membro dell'Unione europea per copertura forestale dopo la Spagna (55,4 per cento) e davanti alla Germania (32,8 per cento) a fronte di una media dell'Unione europea del 33 per cento;

    il bostrico (Ips typographus), noto come bostrico tipografo o bostrico dell'abete rosso, è considerato tra i parassiti delle colture forestali più temibili in assoluto, in quanto in grado di portare alla morte degli alberi in poco tempo ed in Italia è particolarmente diffuso nelle regioni settentrionali, quali Lombardia, Piemonte, Veneto, ma anche Trentino Alto-Adige;

    il bostrico tipografo è un fitofago del legno delle piante forestali, e predilige, tra i suoi bersagli, l'abete rosso o peccio (Picea abies), ma colpisce anche i pini ed i larici;

    il bostrico, tendenzialmente, tende ad attaccare le piante che vivono in ambienti sfavorevoli, in età avanzata, preferibilmente già attaccate da altri insetti defogliatori come l'ifantria o la processionaria del pino, o, ancora, gli alberi danneggiati da frane e maltempo o già morti a terra;

    le ultime evidenze scientifiche indicano che il bostrico stia sviluppando la tendenza ad attaccare anche piante giovani e sane, con un tronco ridotto, che vegetano in buone condizioni;

    il bostrico danneggia le piante colpendo la parte medio-bassa del tronco, portando ad un rapido deperimento e morte degli arbusti: in termini di ciclo di vita compie da una a tre generazioni in un anno, a seconda dell'altitudine dei boschi che infesta: più alta è la quota, minore è il numero di generazioni;

    si sta recentemente assistendo ad una crescente diffusione dell'insetto anche nelle Alpi, a danno delle aree rimboschite che presentano molte piante naturalmente deboli, al punto da diventare endemico dell'area alpina, come attestato anche dai numerosi focolai attestati in Valle Ossola, Val Soana, Val Curone in Piemonte;

    l'assenza di una misura fitosanitaria di contenimento consolidata impedisce di contrastare la diffusione dell'Ips Typographus sul territorio nazionale; peraltro compiendo la quasi totalità del suo ciclo vitale sotto la corteccia dell'albero, non è possibile operarne il contenimento tramite insetticidi; al momento, infatti, in caso di focolai di bostrico tipografo, la prassi prevede di procedere allo sradicamento delle piante e successiva distruzione con il fuoco, utilizzando eventualmente tronchi esca (ottenuti durante operazioni di diradamento selettivo) per attirare gli insetti, ma tali pratiche sono di difficile realizzazione in un'ottica di ampia diffusione dei focolai;

    secondo i rilievi degli esperti in materia il bostrico trova ampia diffusione in ambienti caldi e trova particolare diffusione nelle aree dove i tronchi sono lasciati a terra e mai esboscati;

    nel 2019, nelle aree del Triveneto, a seguito della tempesta Vaia di fine 2018, è stata rilevata un'ampia diffusione del bostrico, che poi si è diffuso a macchia d'olio nel resto del nord Italia, come attestato dall'ampio uso di trappole Theysohn a feromoni, che ha indicato – nella sola Provincia autonoma di Bolzano – picchi fino a 28.000 esemplari nel solo giugno 2021;

    le aree boschive e forestali italiane colpite da incendi nell'estate 2021, senza accurate politiche di gestione, recupero e contenimento, rischiano di prestarsi a nuovi ed ulteriori focolai di Ips Typographus;

    a livello europeo, le risorse per la tutela del patrimonio forestale sono contenute nel Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), inquadrato nel perimetro Politica agricola comune (Pac), ed applicato con il Programma di sviluppo rurale (Psr), impiegato – nel settennio di programmazione 2014-2020 – principalmente per interventi selvicolturali di miglioramento strutturale e compositivo del patrimonio boschivo e forestale;

    nell'ambito della programmazione 2021-2027 della Pac è stato introdotto il Piano strategico nazionale (Psn), strumento di programmazione nazionale che incrementa la centralità delle amministrazioni nazionali;

    altro strumento europeo a livello di indirizzo politico è costituito dalla Strategia forestale dell'Unione europea di cui alla COM(2013) n. 659 final del 20 settembre 2013, che fornisce un quadro comunitario per la disposizione delle politiche forestali nell'Unione; tale livello di coordinamento gestionale è stato successivamente integrato dalla Strategia forestale dell'Unione europea per il 2030 del 16 luglio 2021, la quale tuttavia non annovera alcune esternalità positive, particolarmente presenti nel tessuto economico di alcuni Paesi membri, come la filiera lignicola e le pratiche di produzione energetica;

    lo strumento di indirizzo politico a livello nazionale per le politiche forestali è costituito dalla Strategia forestale nazionale (Sfn) di cui al decreto legislativo 3 aprile 2018, n. 34, la quale definisce gli indirizzi politici finalizzati a tutelare, valorizzare e gestire il patrimonio forestale nazionale;

    la Strategia forestale nazionale approvata dal relativo tavolo tecnico in data 15 giugno 2021 non dispone di fondi specifici che favoriscano una gestione sostenibile del patrimonio forestale e boschivo, svuotandone lo strumento di importanza ai fini dell'effettiva capacità gestionale delle politiche forestali sul territorio;

    il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) nelle sue sei missioni ed oltre 191 miliardi di euro mobilitati manca di saldature tra aspetto ecologico ed economico della politica forestale, dedicando solo parte del suo spazio a boschi urbani e periurbani e ad alcuni aspetti legati alla gestione degli arbusti quali green communities e gestione dei rischi di alluvione e dissesto idrogeologico, ma senza specificare interventi di più ampio respiro in favore del rilancio delle politiche forestali, come avvenuto nel caso dei piani di rilancio di altri Paesi membri;

    considerando che in media la creazione di un bosco richiede circa vent'anni di intervento e monitoraggio, la diffusione di strumenti di pianificazione e coordinamento in materia è cruciale per la tutela del patrimonio boschivo e forestale nazionale;

    nel regolamento di esecuzione (UE) n. 2019/2072 della Commissione, derivante dal regolamento (UE) n. 2016/2031 del Parlamento europeo e del Consiglio sulle misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante, all'allegato III, il bostrico tipografo è considerato un organismo nocivo da quarantena rilevante unicamente per le zone protette di Irlanda e Regno Unito (non più nell'Unione europea);

    l'emergenza costituita dalla diffusione del bostrico tipografo rischia di acquisire la medesima rilevanza e gravità ricoperta dall'emergenza della Xylella fastidiosa, sia in Italia che nei Paesi limitrofi, rendendo del tutto inutili e tardive eventuali iniziative di coordinamento a livello nazionale ed europeo;

    la tutela del patrimonio forestale nazionale riveste differenti profili di priorità ed urgenza rispetto all'agenda nazionale, in quanto gli arbusti costituiscono un fondamentale presidio per il contrasto delle emissioni di CO2 nell'atmosfera, assorbendo e stoccando il carbonio sotto forma di biomassa, per il mantenimento della biodiversità tipica dell'habitat italiano e del patrimonio ambientale forestale, per la tenuta economia delle aree interne, montane e rurali, nonché per mitigare il rischio di incendi e per contenere il rischio di dissesto idrogeologico,

impegna il Governo:

   ad adottare apposite iniziative per la gestione e il contenimento della diffusione del bostrico tipografo, finalizzate alla preservazione del patrimonio forestale e boschivo nazionale, anche tramite misure di ampia portata quali quelle già applicate a contrasto della Xylella fastidiosa;

   a inserire nell'ambito del Piano strategico nazionale della Pac 2021-2027 misure specifiche di contrasto al bostrico tipografo ed altre emergenze patologiche di analoga portata, coordinando interventi con le amministrazioni regionali finalizzati al contenimento dei focolai ed al rimboschimento e rafforzamento del patrimonio forestale nazionale;

   a potenziare la gestione e la governance della Strategia forestale nazionale (Sfn) prevedendo appositi capitoli di spesa a finanziamento delle sue azioni e sottoazioni, nonché la tempestiva emanazione dei decreti attuativi ancora non adottati del citato decreto legislativo n. 34 del 2018 entro il primo trimestre dell'anno 2022;

   ad adottare iniziative affinché siano convocati i necessari tavoli europei per l'inserimento del bostrico tipografo come organismo nocivo da quarantena anche in Italia ed in qualsiasi Paese europeo con una diffusione analoga del fenomeno;

   ad adottare apposite iniziative per rendere disponibili alle amministrazioni pubbliche ed ai cittadini informazioni quanto più possibile in tempo reale sulla diffusione del bostrico tipografo, agevolandone il monitoraggio e contenimento;

   ad adottare iniziative per definire anche tramite risorse legate al Programma di sviluppo rurale (Psr) – Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), apposite misure di sostegno per le regioni particolarmente colpite dalla diffusione del bostrico tipografo, prevedendo – anche in seno alle iniziative di cui al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – apposite disposizioni ed opere logistiche per interconnettere gli attori della filiera del legno ed agevolare in modo strutturale la gestione della materia prima legno ad ogni livello di filiera;

   a sostenere iniziative di telerilevamento e mappatura del patrimonio boschivo e forestale per promuovere e predisporre in modo più efficace strategie di tutela degli arbusti;

   ad assumere le necessarie iniziative a livello europeo affinché la Strategia forestale europea per il 2030 tenga conto del mutato scenario e delle accresciute competenze dei Paesi membri, mettendo a sistema le pratiche virtuose già predisposte dai Paesi membri medesimi, valorizzando lo sviluppo delle filiere lignicole ai fini del rilancio e della crescita delle aree interne, montane e rurali, nonché per un migliore sviluppo delle filiere di produzione di energie rinnovabili.
(7-00757) «Ciaburro, Caretta».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione forestale

politica forestale

politica comunitaria