ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00750

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 588 del 04/11/2021
Abbinamenti
Atto 7/00333 abbinato in data 24/11/2021
Atto 7/00728 abbinato in data 24/11/2021
Firmatari
Primo firmatario: CIABURRO MONICA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 03/11/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 03/11/2021
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 03/11/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 07/12/2021
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 24/11/2021

AUDIZIONE INFORMALE IL 24/11/2021

DISCUSSIONE IL 07/12/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 07/12/2021

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00750
presentato da
CIABURRO Monica
testo di
Giovedì 4 novembre 2021, seduta n. 588

   La XIII Commissione,

   premesso che:

    il settore ortofrutticolo, nell'Unione europea, vale circa 50 miliardi di euro, il 21 per cento del valore agricolo nell'Unione, per un totale di un milione e mezzo di aziende nel settore, capaci di generare, in termini di indotto, circa 150 miliardi di euro, basati sul 3 per cento della superficie agricola europea;

    secondo recenti elaborazioni da parte dell'istituto di Servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), il settore ortofrutticolo, in Italia, vale circa 15 miliardi di euro e rappresenta il 25,5 per cento della produzione agricola nazionale, coinvolgendo oltre 300.000 aziende, metà di questa ricchezza è generata dalla produzione di frutta;

    le sole esportazioni di prodotti ortofrutticoli valgono per oltre 8,5 miliardi di euro;

    la porzione di terreno nazionale impiegata nella produzione ortofrutticola ammonta a 1,2 milioni di ettari dei quali il 3 per cento, circa 39.000 ettari, riguarda la produzione di ortaggi in serra, il 34 per cento è dedicato alla frutta fresca, un altro 34 per cento alla produzione di ortaggi a campo aperto, il 12 per cento agli agrumi, il 10 per cento alla produzione di legumi secchi, il 4 per cento alle piante da tubero ed il 3 per cento all'uva da tavola;

    la produzione ortofrutticola vede un ruolo protagonista di attività di piccole dimensioni, dato che il 43 per cento dell'output produttivo standard è dovuto ad aziende operanti su un terreno di 5-20 ettari;

    il settore ortofrutticolo vede anche una importante quota di produzioni biologiche, le quali ammontano al 17 per cento della produzione totale, con 194.000 ettari dedicati;

    la crisi pandemica da Covid-19, amplificando l'interesse verso stili di vita e di alimentazione sani, costituisce un'opportunità per dare nuovo slancio al settore; non è un caso che secondo gli ultimi rilievi di Ismea e delle associazioni di categoria sia emerso come la maggioranza delle famiglie italiane diano priorità alla salubrità dei prodotti ortofrutticoli, alla loro origine italiana ed alla loro tracciabilità;

    secondo i rilievi dell'European Statistics Handbook, il 42 per cento di tutta la verdura globalmente prodotta proviene da Italia e Spagna, Paesi leader del settore, seguiti da Francia, Olanda e Polonia;

    a fronte di una produzione di frutta prevalentemente concentrata in Italia e Spagna, la quota di importazioni da Paesi terzi è molto elevata: oltre il 40 per cento delle importazioni di frutta ha origine da Paesi al di fuori dell'Unione europea;

    i prodotti ortofrutticoli sono altresì quelli maggiormente soggetti a perdite e sprechi alimentari, come evidenziato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao), con un tasso del 45 per cento di spreco, individuato principalmente a livello di consumo finale;

    lo spreco alimentare, tenendo conto dell'intera supply-chain, costa l'1 per cento del prodotto interno lordo nazionale, con una stima numerica attorno ai 15 miliardi di euro;

    nonostante i valori economici ed occupazionali positivi per l'Italia, figurano alcune criticità strutturali che possono pregiudicare la tenuta di lungo periodo del settore, come la scarsa efficacia degli strumenti a contrasto e contenimento delle fitopatie, la mancanza di materia prima genetica con origine italiana, con la conseguente ricerca di prodotto estero da parte degli agricoltori nazionali e la scarsa diffusione di contratti assicurativi monorischio, che rende sconveniente il ricorso alle polizze assicurative per gli operatori del settore;

    le recenti spirali inflattive che hanno colpito le materie prime non hanno risparmiato il mondo agroalimentare, incentivando la necessità di provvedere alla istituzione e tutela della sovranità alimentare nazionale;

    l'Unione europea vanta una legislazione molto severa nell'ambito della produzione ortofrutticola, imponendo caratteristiche standard ai prodotti sia a livello di dimensioni che di colorazione della buccia, qualità organolettiche e livelli di zuccheri presenti, caratteristiche che tuttavia non sono necessariamente armonizzate con gli attuali cambiamenti climatici, la crescente forza delle gelate e i recenti episodi di siccità che hanno colpito il comparto agroalimentare nazionale;

    non a caso, come indicato dalla Fao il 21 per cento dello spreco alimentare di frutta e verdura avviene direttamente nei campi, in quanto numerosi alimenti vengono abbandonati sui terreni o utilizzati per fare compost a causa di imperfezioni e difformità dagli standard europei vigenti;

    la strategia «Farm to Fork: Dal produttore al consumatore» rappresenta la programmazione per il 2030 in ambito di politica alimentare a livello europeo ed è oggi oggetto di dibattito tra le cancellerie europee, al fine di addivenire ad una soluzione condivisa e rispettosa delle sensibilità produttive dei vari Paesi membri;

    la predetta strategia, tuttavia, non reca espressamente con sé modifiche degli attuali regolamenti e direttive europee tali da armonizzare ed adattare il rigido quadro disciplinare europeo alle nuove esigenze del mondo produttivo;

    i prodotti extra europei non seguono gli stessi iter produttivi e gli stessi disciplinari vigenti in Italia ed in Unione europea, con il risultato che spesso prodotti stranieri, a basso costo, riescono ad insidiare le quote di mercato dei prodotti nazionali, i cui standard qualitativi e sanitari sono largamente più garantiti;

    in occasione della proclamazione del 2021 quale «Anno internazionale della frutta e della verdura» da parte delle Nazioni Unite ai fini di promuovere un consumo più consapevole dei prodotti ortofrutticoli, un report di Organic F&V Monitor ha riportato che l'Italia è il Paese europeo con la più elevata propensione al consumo di frutta e verdura;

    considerata questa tendenza, il conseguimento della sovranità alimentare nazionale è di importanza vitale e strategica per il Paese,

impegna il Governo:

   a promuovere lo sviluppo di una filiera di frutta e verdura «100 per cento made in Italy», dal seme al prodotto finale, in modo da garantire la sovranità alimentare nazionale;

   ad adottare iniziative, anche di concerto con le regioni per lo sviluppo di polizze assicurative maggiormente rispondenti ai bisogni ed alle necessità del comparto, anche alla luce delle recenti criticità climatiche in termini di gelate e siccità;

   ad adottare iniziative per rivedere gli attuali meccanismi compensativi ed indennitari ai fini di elaborare una nuova gestione dei rimborsi e della compensazione dei danni derivanti da eventi climatici e da fitopatie, potenziando la filiera nazionale di ricerca e contrasto di quest'ultime;

   a sostenere, presso tutti i tavoli europei di competenza, le necessarie iniziative per assicurare il rispetto degli standard qualitativi vigenti in Italia ed Europa da parte delle produzioni ortofrutticole dei Paesi extra Unione europea;

   ad adottare iniziative per elaborare, anche di concerto con le associazioni di rappresentanza del settore, misure di contrasto allo spreco alimentare basate su meccanismi ad incentivo;

   ad adottare iniziative per aprire i necessari tavoli europei per prevedere un adeguamento delle regolamentazioni europee sui prodotti ortofrutticoli in modo da agevolare l'immissione sul mercato dei prodotti nazionali;

   ad adottare iniziative per incentivare il consumo e la diffusione di prodotti ortofrutticoli nazionali nelle mense scolastiche e promuovere, contestualmente, nell'ambito del mondo scolastico, campagne informative sulla qualità del settore ortofrutticolo nazionale;

   ad adottare iniziative per prevedere misure a tutela e sostegno della nascita di nuove filiere produttive ortofrutticole sul territorio nazionale.
(7-00750) «Ciaburro, Delmastro Delle Vedove, Caretta».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto agricolo

coltura orticola

frutticoltura