ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00741

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 577 del 19/10/2021
Firmatari
Primo firmatario: DI GIORGI ROSA MARIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/10/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIAMPI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2021
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2021
LATTANZIO PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2021
PRESTIPINO PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2021
NITTI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2021
ROSSI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2021
ORFINI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
09/12/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/11/2021
DI GIORGI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 18/11/2021
CASA VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 25/11/2021
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 02/12/2021
DI GIORGI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 09/12/2021
CIAMPI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO
CARBONARO ALESSANDRA MOVIMENTO 5 STELLE
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA
 
DICHIARAZIONE VOTO 09/12/2021
APREA VALENTINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
PARERE GOVERNO 09/12/2021
SASSO ROSSANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/11/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 18/11/2021

DISCUSSIONE IL 25/11/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 25/11/2021

DISCUSSIONE IL 02/12/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 02/12/2021

DISCUSSIONE IL 09/12/2021

ACCOLTO IL 09/12/2021

PARERE GOVERNO IL 09/12/2021

APPROVATO IL 09/12/2021

CONCLUSO IL 09/12/2021

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00741
presentato da
DI GIORGI Rosa Maria
testo di
Martedì 19 ottobre 2021, seduta n. 577

   La VII Commissione,

   premesso che:

    la conferenza sul futuro dell'Europa è una iniziativa promossa dalle istituzioni dell'Unione europea: si tratta di una serie di dibattiti e discussioni avviati su iniziativa dei cittadini che consente a chiunque in Europa di condividere le proprie idee e contribuire a plasmare il futuro comune;

    i temi trattati dalla Conferenza si articoleranno attorno a quattro macro aree (dieci temi su cui intervenire):

     democrazia e valori europei, diritti e Stato di diritto, sicurezza;

     cambiamento climatico, ambiente e salute;

     rafforzamento economico, giustizia sociale, lavoro ed educazione, sport e trasformazione digitale;

     Unione europea nel mondo, migrazioni;

    la Conferenza sul futuro dell'Europa nasce per offrire a tutti i cittadini europei un'occasione per ragionare sulle sfide e le priorità dell'Europa e per riflettere sul futuro dell'Unione europea. Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione europea si sono impegnati ad ascoltare la voce degli europei e a dare seguito, nell'ambito delle rispettive competenze, alle raccomandazioni ricevute;

    la Conferenza, secondo la presentazione ufficiale dell'Unione europea, «intende rispecchiare la nostra diversità e portare l'Europa oltre le sue capitali, raggiungendo tutti gli angoli dell'Ue, rafforzando il legame tra i cittadini europei e le istituzioni al loro servizio. Come? Attraverso una moltitudine di eventi e dibattiti organizzati in tutta l'Ue e tramite una piattaforma digitale interattiva multilingue. I giovani sono particolarmente incoraggiati a partecipare e a condividere le loro idee. Possono organizzare eventi anche le autorità europee, nazionali, regionali e locali, nonché la società civile e altre organizzazioni, in modo da coinvolgere più persone possibile»;

    la Conferenza è aperta ai cittadini di tutta l'Unione europea, di qualunque provenienza e contesto. Un ruolo particolare è previsto per le generazioni più giovani, che svolgeranno un ruolo centrale nel plasmare il futuro del progetto europeo. A questa iniziativa contribuiranno una vasta platea di soggetti, dalla società civile alle organizzazioni, dalle autorità europee e nazionali agli enti locali;

    la Conferenza dovrebbe giungere a conclusioni nella primavera del 2022, e fornire orientamenti sul futuro dell'Europa e, dunque, è di fondamentale importanza promuovere ad ogni livello la partecipazione attiva dei cittadini italiani al dibattito già in corso. I lavori della Conferenza avrebbero dovuto avviarsi il 9 maggio 2020, ma sono stati poi rimandati anche a causa della pandemia di COVID-19;

    l'Italia è stata fra i primi Stati Membri ad offrire un contributo di idee su modalità, obiettivi e organizzazione della Conferenza, tramite un non-paper, pubblicato nel febbraio 2020 ed aggiornato di recente alla luce degli sviluppi dell'ultimo anno, in primis la crisi da COVID-19 e il varo di Next Generation Eu;

    l'Italia è convinta sostenitrice della Conferenza per il futuro dell'Europa come strumento per coinvolgere i cittadini europei nella costruzione del futuro dell'Unione europea e di tutti noi. Proprio per questo, sono stati istituiti un Comitato scientifico e un Comitato organizzativo dedicati alla partecipazione italiana alla Conferenza;

    ad oggi sono 19 mila i contributi e i commenti giunti sulla piattaforma digitale, quasi 1.700 gli eventi segnalati;

    va comunque segnalato, in questo contesto, che le modalità online di partecipazione possano rappresentare per i giovani italiani un ostacolo a proporre le proprie idee. Gli ultimi dati ufficiali relegano infatti i giovani del nostro Paese tra i peggiori dell'area Ue per tasso di competenze digitali;

    il 2022, sarà l'anno europeo dei giovani;

    Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha ribadito come «i giovani debbano essere protagonisti della Conferenza sul futuro dell'Europa, perché il futuro è loro»;

    l'attuale generazione di giovani, aggiunge von der Leyen, dotata di alto livello di istruzione, di grande talento e fortemente motivata, «si è sacrificata molto per salvaguardare la sicurezza degli altri». Per più di un anno, ha quindi osservato ancora la presidente della Commissione, ai giovani è stato chiesto di rispettare le distanze sociali, di isolarsi e di seguire i corsi da casa, dunque ciò che si fa «dal Green Deal a “Next Generation EU”, è finalizzato a proteggere il loro futuro», stando attenti, è quindi stato l'avvertimento, a che non vi siano «intoppi, perché L'Europa ha bisogno di tutti i suoi giovani». Se vogliamo plasmare la nostra Unione a loro immagine, è quindi stata la conclusione, «i giovani devono poter plasmare il futuro dell'Europa. La nostra Unione deve avere un'anima e una visione in cui i giovani possano credere»;

    con l'espressione «dialogo dell'UE con i giovani» si intende il dialogo con i giovani e le organizzazioni giovanili a cui partecipano decisori e responsabili politici, nonché esperti, ricercatori e altri pertinenti attori della società civile. Funge da sede di riflessione e consultazione permanente sulle priorità, sull'attuazione e sul seguito della cooperazione europea in materia di gioventù;

    il dialogo dell'Unione europea con i giovani rappresenta l'evoluzione del processo di «dialogo strutturato» istituito mediante la risoluzione su un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù (2010-2018). In questa nuova fase di dialogo, la parola chiave è «inclusione». Si cercherà infatti di includere tra gli interlocutori un maggior numero di giovani, in particolare coloro che, non essendo parte di organizzazioni giovanili, hanno minori opportunità di partecipare ai processi decisionali; gli obiettivi specifici del dialogo dell'Unione europea con i giovani sono:

     incoraggiare la partecipazione dei giovani alla vita democratica in Europa;

     promuovere la parità di partecipazione tra i giovani, uomini e donne;

     prevedere diverse voci e garantire a tutti i giovani la possibilità di contribuire alla definizione delle politiche;

     produrre un cambiamento positivo nelle politiche in materia di gioventù a livello locale, regionale, nazionale ed europeo;

     rafforzare le competenze dei giovani in materia di cittadinanza, nonché il loro senso di appartenenza alla società e all'Unione europea;

    l'educazione civica è stata resa obbligatoria dal 2020 tramite la legge n. 92 del 20 agosto 2019, che ha introdotto l'insegnamento trasversale della materia nel primo e nel secondo ciclo di istruzione; si tratta di un'iniziativa finalizzata alla sensibilizzazione e alla formazione di una cittadinanza responsabile già a partire dalla scuola dell'infanzia;

   l'Educazione civica è una disciplina trasversale che interessa tutti i gradi scolastici, a partire dalla scuola dell'infanzia fino alla scuola secondaria di II grado;

   secondo le linee guida varate dal Ministero dell'istruzione l'insegnamento di Educazione civica ruota intorno a tre nuclei tematici principali:

     Costituzione, diritto (nazionale e internazionale), legalità e solidarietà, la conoscenza, la riflessione sui significati, la pratica quotidiana del dettato costituzionale rappresentano il primo e fondamentale aspetto da trattare. Tale aspetto contiene e pervade tutte le altre tematiche, poiché le leggi ordinarie, i regolamenti, le disposizioni organizzative, i comportamenti quotidiani delle organizzazioni e delle persone devono sempre trovare coerenza con la Costituzione, che rappresenta il fondamento della convivenza e del patto sociale del nostro Paese. Collegati alla Costituzione sono i temi relativi alla conoscenza dell'ordinamento dello Stato, delle regioni, degli enti territoriali, delle autonomi locali e delle organizzazioni internazionali e sovranazionali, prime tra tutte l'idea e lo sviluppo storico dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite. Anche i concetti di legalità, di rispetto delle leggi e delle regole comuni in tutti gli ambienti di convivenza (ad esempio, il codice della strada, i regolamenti scolastici, dei circoli ricreativi, delle associazioni e altro) rientrano in questo primo nucleo concettuale, così come la conoscenza dell'inno e della Bandiera nazionale;

     sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio. L'Agenda 2030 dell'Onu ha fissato i 17 obiettivi da perseguire entro il 2030 a salvaguardia della convivenza e dello sviluppo sostenibile. Gli obiettivi non riguardano solo la salvaguardia dell'ambiente e delle risorse naturali, ma anche la costruzione di ambienti di vita, di città, la scelta di modi di vivere inclusivi e rispettosi dei diritti fondamentali delle persone, primi fra tutti la salute, il benessere psicofisico, la sicurezza alimentare, l'uguaglianza tra soggetti, il lavoro dignitoso, un'istruzione di qualità, la tutela dei patrimoni materiali e immateriali delle comunità. In questo nucleo, che trova comunque previsione e tutela in molti articoli della Costituzione, possono rientrare i temi riguardanti l'educazione alla salute, la tutela dell'ambiente, il rispetto per gli animali e i beni comuni, la protezione civile;

     cittadinanza digitale. Alla cittadinanza digitale è dedicato l'intero articolo 5 della legge, che esplicita le abilità essenziali da sviluppare nei curricoli di Istituto, con gradualità e tenendo conto dell'età degli studenti. Per «Cittadinanza digitale» deve intendersi la capacità di un individuo di avvalersi consapevolmente e responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali. Sviluppare questa capacità a scuola, con studenti che sono già immersi nel web e che quotidianamente si imbattono nelle tematiche proposte, significa da una parte consentire l'acquisizione di informazioni e competenze utili a migliorare questo nuovo e così radicato modo di stare nel mondo, dall'altra mettere i giovani al corrente dei rischi e delle insidie che l'ambiente digitale comporta, considerando anche le conseguenze sul piano concreto. L'approccio e l'approfondimento di questi temi dovranno iniziare fin dal primo ciclo di istruzione: con opportune e diversificate strategie, infatti, tutte le età hanno il diritto e la necessità di esserne correttamente informate. Non è più solo una questione di conoscenza e di utilizzo degli strumenti tecnologici, ma del tipo di approccio agli stessi; per questa ragione, affrontare l'educazione alla cittadinanza digitale non può che essere un impegno professionale che coinvolge tutti i docenti contitolari della classe e del consiglio di classe;

    appare evidente che la «Conferenza sul futuro dell'Europa» rientri pienamente tra le finalità dell'educazione civica insegnata negli istituti ed è quindi auspicabile che gli scopi e le modalità partecipative dell'iniziativa varata dalla Commissione europea possano essere promossi all'interno delle scuole, nel pieno rispetto dell'autonomia didattica,

impegna il Governo

a promuovere nelle scuole e nelle università, coerentemente con le linee guida vigenti della materia educazione civica e nel pieno rispetto dell'autonomia didattica, i contenuti, gli scopi e le modalità partecipative della «Conferenza sul futuro dell'Europa» promossa dalla Commissione europea, anche al fine di coinvolgere pienamente i giovani e gli studenti italiani, attraverso iniziative tematiche promosse all'interno degli istituti scolastici e negli atenei, e superare il digital divide ancora attualmente presente nel nostro Paese.
(7-00741) «Di Giorgi, Ciampi, Piccoli Nardelli, Lattanzio, Prestipino, Nitti, Rossi, Orfini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

movimento giovanile

protezione del patrimonio

cittadino della Comunita'