ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00726

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 568 del 21/09/2021
Abbinamenti
Atto 7/00686 abbinato in data 12/10/2021
Atto 7/00743 abbinato in data 10/11/2021
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00145
Firmatari
Primo firmatario: CARETTA MARIA CRISTINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 20/09/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 29/09/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
09/12/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/10/2021
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 10/11/2021
VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 09/12/2021
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO
VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER
INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA
NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
DICHIARAZIONE VOTO 09/12/2021
GADDA MARIA CHIARA ITALIA VIVA
MAGLIONE PASQUALE MOVIMENTO 5 STELLE
BENEDETTI SILVIA MISTO
 
PARERE GOVERNO 09/12/2021
BATTISTONI FRANCESCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 05/10/2021

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/10/2021

DISCUSSIONE IL 12/10/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/10/2021

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 10/11/2021

DISCUSSIONE IL 10/11/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 10/11/2021

AUDIZIONE INFORMALE IL 25/11/2021

DISCUSSIONE IL 09/12/2021

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 09/12/2021

ACCOLTO IL 09/12/2021

PARERE GOVERNO IL 09/12/2021

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 09/12/2021

CONCLUSO IL 09/12/2021

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00726
presentato da
CARETTA Maria Cristina
testo presentato
Martedì 21 settembre 2021
modificato
Martedì 5 ottobre 2021, seduta n. 572

   La XIII Commissione,

   premesso che:

    il regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio stabilisce le norme della politica comune della pesca (Pcp) in attuazione degli obblighi comunitari derivanti dagli articoli da 38 a 43 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (Tfue), ai fini di preservare gli stock ittici, tutelare l'ambiente marino, garantire la solidità economica delle flotte commerciali dell'Unione e fornire prodotti di alta qualità ai consumatori tenendo di conto, in una prospettiva di breve, medio e lungo periodo, della necessità di assicurare un equo e dignitoso tenore di vita per il settore della pesca ed i suoi operatori;

    il citato regolamento si estrinseca operativamente nell'adozione di piani pluriennali, in linea con le modalità di programmazione delle politiche europee, nei quali sono posti i criteri di ripartizione e di impostazione dello sforzo di pesca, definito come prodotto della capacità di pesca e dell'attività di pesca;

    la redazione di questi piani, analogamente a quanto avviene con la Politica agricola comune (Pac) è soggetta alla presentazione di pareri di natura politica, ma anche tecnica, economica e scientifica, arrivando a stabilire una riduzione dello sforzo di pesca nelle acque europee per subarea geografica (Gsa);

    negli ultimi tre anni l'Italia ha ridotto il proprio sforzo pesca del 20 per cento, con ripercussioni sulle dimensioni della flotta di pesca nazionale, ridottasi di oltre il 16 per cento nell'ultimo decennio;

    la chiusura dei canali «Ho.Re.Ca.», nonché le difficoltà legate alla pandemia da COVID-19, le lungaggini burocratiche legate all'emanazione della normativa di dettaglio relativa agli indennizzi alle imprese, i ritardi legati agli indennizzi relativi al fermo-pesca e la continua restrizione dell'attività pescatoria nelle acque italiane hanno inflitto duri colpi alla sostenibilità economica del comparto ittico nazionale;

    nell'ambito della citata pianificazione europea, è prevista un'ulteriore riduzione dello sforzo pesca per la pesca a strascico nelle acque nazionali italiane, per una quota compresa tra il 10 per cento ed il 30 per cento; sul punto, le più recenti disposizioni europee, di cui al regolamento (UE) n. 2021/90, prevedono un raddoppio delle giornate di fermo pesca tecnico successivo ai 30 giorni di fermo pesca biologico, passando da 15 a 30 giorni per imbarcazioni con lunghezza fino a 24 metri e da 20 a 40 giorni per imbarcazioni di lunghezza superiore;

    è importante ricordare che nell'anno 2019 il settore ittico nazionale ha già ridotto lo sforzo di pesca del 9 per cento e che nell'anno 2020 la riduzione è stata del 10 per cento e che, nel complesso, per alcuni segmenti di flotta, le giornate di effettiva operatività sono scese a 140 l'anno, livello tale da rendere non più economicamente sostenibile l'attività di pesca;

    nell'assunzione di queste decisioni sfugge, a livello tecnico, che i pescatori sono tra i primi operatori a presidio della qualità dell'ambiente marino dove operano e degli stock ittici pescati; considerando la predetta riduzione dello sforzo di pesca, è evidente che – in particolare per le flotte di pesca a strascico – gli operatori ittici sono costretti a passare più ore in mare, in quanto dovranno sfruttare maggiormente le poche giornate a loro disposizione;

    la continua riduzione dello sforzo di pesca porta ad una crescente riduzione dell'operatività delle flotte a fronte di costi fissi del tutto immutati, con la conseguenza di una sempre minore redditività del proprio operato, tale da infliggere duri danni occupazionali, sociali ed economici al settore;

    non si considera, inoltre, che una maggiore operatività giornaliera implica importanti ripercussioni e rischi per la sicurezza dei pescatori medesimi;

    considerando queste nuove restrizioni ed i danni economici della pandemia, il settore ha registrato perdite complessive per un -20 per cento con rischio di insostenibilità per almeno 7 imprese su 10;

    il settore ittico, infatti, è già stato fortemente colpito dalla chiusura dei canali «Ho.Re.Ca.», che di fatto ha limitato per mesi la vendita di pesce fresco nella filiera della ristorazione, mettendo in difficoltà una flotta da traino nazionale che conta oltre 2.300 imbarcazioni per circa 6.000 pescatori ed un valore della produzione superiore ai 500 milioni di euro;

    con dispaccio protocollato n. 0272272 della direzione generale della pesca marittima e dell'acquacoltura del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 14 giugno 2021, è stata disposta la chiusura immediata delle attività di pesca nelle GSA 9 (Mar Ligure e Mar Tirreno Settentrionale), GSA 10 (Mar Tirreno Centrale e Meridionale) e GSA 11 (Mar di Sardegna Orientale e Occidentale), in ragione del superamento della quota disponibile per le attività di pesca delle unità con LFT superiore a 24 metri (EFF2/MED2_TR4);

    la predetta misura ha trovato conferma con dispaccio protocollato n. 0365055 del 13 agosto 2021, con cui il superamento della quota di attività è stata rilevata per unità con LFT compreso tra 12 e 18 metri (EFF1/MED2_TR2) e LFT compreso tra 18 e 24 metri (EFF1/MED2_TR3);

    in Spagna, a tutela del proprio comparto ittico, con una mozione parlamentare il Governo è stato impegnato a sospendere l'applicazione del piano di pesca dell'Unione europea relativo al Mediterraneo richiedendo evidenze e documentazioni che provino l'effettiva esistenza di uno sfruttamento della pesca da parte della flotta spagnola, richiedendo al contempo l'elaborazione di un nuovo piano di gestione della pesca che garantisca la sostenibilità economica della propria flotta;

    la programmazione della pesca, sia a livello europeo che a livello nazionale, deve garantire non solo la sostenibilità economica dell'attività ittica, ma fornire agli operatori gli strumenti necessari per monitorare, anche in tempo reale, l'andamento degli stock ittici, scongiurando sospensioni immediate e repentine delle attività, consentendo invece di disporre di margini temporali nei quali rimodulare l'attività ittica stessa;

    al netto di queste difficoltà registrate dal settore nazionale, vi sono anche difficoltà di gestione internazionale, in quanto le acque mediterranee sono altresì navigate e pescate da Paesi extraeuropei che non rispettano in alcun modo le misure, normative e leggi vigenti in Unione europea o in Italia;

    considerando che l'Italia è il secondo maggiore produttore di pesca nel Mar Mediterraneo, costituisce inderogabile interesse nazionale tutelare tale posizione ed operare ogni sforzo necessario per migliorarla, garantendo al contempo la sostenibilità economica ed il benessere sociale di tutti gli operatori del comparto,

impegna il Governo:

   ad adottare iniziative per aprire tutti i necessari ed opportuni tavoli europei per richiedere una modifica della normativa comunitaria in materia di pesca tale da arrestare questa continua riduzione delle giornate di pesca e garantire la redditività delle imprese ittiche nazionali;

   ad adottare iniziative per aprire i necessari tavoli europei ed internazionali per garantire l'applicazione degli standard qualitativi e delle prescrizioni tecniche, sociali ed ambientali vigenti per la politica comune della pesca nell'area mediterranea anche ai Paesi extraeuropei operanti nella medesima area;

   ad adottare iniziative per instaurare un meccanismo di monitoraggio e pianificazione delle attività di pesca, anche con la creazione di banche dati comuni, fruibili ed accessibili, basato su aggiornamenti in tempo reale, in modo tale da permettere all'intero comparto ittico nazionale di modulare la propria attività in concomitanza con le variazioni di stock;

   adottare tutte le iniziative necessarie a salvaguardare l'economicità della pesca mediterranea per gli operatori nazionali;

   a valutare la sospensione del fermo pesca sul territorio nazionale in attesa di una effettiva valutazione e monitoraggio degli stock ittici nelle acque di pertinenza italiane, anche al netto delle difficoltà attraversate dal comparto ittico a causa della pandemia da COVID-19.
(7-00726) «Caretta, Ciaburro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gestione della pesca

politica comune della pesca

pesca marittima