ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00658

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 506 del 12/05/2021
Abbinamenti
Atto 7/00600 abbinato in data 30/11/2021
Atto 7/00672 abbinato in data 30/11/2021
Atto 7/00768 abbinato in data 18/01/2022
Firmatari
Primo firmatario: LUCCHINI ELENA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 12/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAVANDOLI LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 12/05/2021
FERRARI ROBERTO PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 12/05/2021
RIXI EDOARDO LEGA - SALVINI PREMIER 12/05/2021
COMAROLI SILVANA ANDREINA LEGA - SALVINI PREMIER 12/05/2021
DARA ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 12/05/2021
BADOLE MIRCO LEGA - SALVINI PREMIER 12/05/2021
BENVENUTO ALESSANDRO MANUEL LEGA - SALVINI PREMIER 12/05/2021
D'ERAMO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 12/05/2021
LORENZONI EVA LEGA - SALVINI PREMIER 12/05/2021
PATASSINI TULLIO LEGA - SALVINI PREMIER 12/05/2021
RAFFAELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 12/05/2021
VALBUSA VANIA LEGA - SALVINI PREMIER 12/05/2021
VALLOTTO SERGIO LEGA - SALVINI PREMIER 12/05/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
02/03/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/11/2021
LUCCHINI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 30/11/2021
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 30/11/2021
CANCELLERI GIANCARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E MOBILITA' SOSTENIBILI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 08/02/2022
ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 02/03/2022
MORELLI ALESSANDRO VICE MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E MOBILITA' SOSTENIBILI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 02/03/2022
ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 02/03/2022
PIZZETTI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 02/03/2022
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
LUCCHINI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 30/11/2021

DISCUSSIONE IL 30/11/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 30/11/2021

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/01/2022

AUDIZIONE INFORMALE IL 18/01/2022

AUDIZIONE INFORMALE IL 08/02/2022

DISCUSSIONE IL 08/02/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 08/02/2022

ACCOLTO IL 02/03/2022

PARERE GOVERNO IL 02/03/2022

DISCUSSIONE IL 02/03/2022

APPROVATO IL 02/03/2022

CONCLUSO IL 02/03/2022

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00658
presentato da
LUCCHINI Elena
testo di
Mercoledì 12 maggio 2021, seduta n. 506

   La VIII Commissione,

   premesso che:

    il comma 891 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2019, legge n. 145 del 30 dicembre 2018, è stato introdotto, nell'ambito dell'esame parlamentare, con un emendamento del gruppo Lega e ha istituito un Fondo nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, con una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni, dal 2018 al 2023, per un totale di 250 milioni di euro, da utilizzare da parte delle città metropolitane, delle province territorialmente competenti e dell'Anas Spa, per la messa in sicurezza dei ponti esistenti e per la realizzazione di nuovi ponti nel bacino del Po in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali di sicurezza;

    con il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, 3 gennaio 2020, n. 1, previa intesa in sede di Conferenza unificata, è stata disposta l'assegnazione delle risorse ai soggetti attuatori, sulla base di un piano che ha classificato i progetti presentati secondo criteri di priorità fissati dalla legge e legati al miglioramento della sicurezza, al traffico interessato e alla popolazione servita;

    una norma analoga a quella del citato comma 891 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2019 è stata prevista anche dall'articolo 49 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali di sicurezza, situati su tutto il territorio nazionale, che istituisce un ulteriore Fondo da ripartire, nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, con una dotazione di 200 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2023; l'assegnazione delle risorse è prevista a favore delle città metropolitane e delle province territorialmente competenti e la ripartizione avviene con decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, anche sulla base di criteri analoghi a quelli indicati all'articolo 1, comma 1077, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, che riguardano la consistenza della rete viaria, il tasso di incidentalità e della vulnerabilità rispetto a fenomeni di dissesto idrogeologico, come specificati nel decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti protocollo n. 49 del 16 febbraio 2018, modificato dal decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 19 marzo 2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 18 maggio 2020, n. 127; non risulta ancora approvato il decreto di ripartizione di tale Fondo;

    il decreto di attuazione del citato comma 891 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2019, ha dato precedenza ad un esteso programma di lavori di manutenzione dei ponti esistenti nel bacino del Po, piuttosto che alla realizzazione di nuovi ponti;

    infatti, su 255 interventi, quelli riguardanti i progetti per la costruzione di nuovi ponti, in sostituzione di quelli con problemi di sicurezza, sono solo 26; ciò nonostante il fatto che la novità assoluta introdotta nell'ordinamento con il comma 891 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2019 fosse quella del finanziamento della costruzione di nuovi ponti, in sostituzione di quelli vetusti e non corrispondenti alle nuove norme di sicurezza; la norma, almeno nell'intenzione dei presentatori della proposta emendativa, era proprio quella di creare un Fondo che lancia la costruzione di nuovi ponti per sostituire quelli costruiti nel secolo scorso, visto che la ristrutturazione dei ponti esistenti abbia sempre ricevuto risorse da varie fonti di finanziamento;

    la ricognizione effettuata sullo stato delle infrastrutture, riportata nel decreto ministeriale n. 1 del 2020, evidenzia che 183 ponti presentano un degrado strutturale alto, 42 sono in esercizio con limitazione di portata, 5 con limitazione del traffico, 4 chiusi totalmente e altri interessati da lavori di manutenzione;

    infatti, nel bacino del Po esistono alcuni ponti che, per la necessità di continue manutenzioni, chiudono periodicamente per mesi o che, a causa della vetustà delle strutture, addirittura chiudono durante le forti precipitazioni, a scopo precauzionale, interrompendo collegamenti importanti sul territorio e sottoponendo i cittadini a non pochi disagi e code di traffico insostenibili sui pochi ponti restanti aperti;

    alcuni ponti, inoltre, sono ormai chiusi perennemente al traffico pesante, poiché anche dopo i lavori di ristrutturazione non sopportano carichi eccessivi, oppure le strutture e le dimensioni sono tali da rendere impossibile l'applicazione delle nuove norme di sicurezza, oppure, finita la ristrutturazione, hanno un numero limitatissimo di anni di vita;

    anche il contratto di programma 2016-2021, aggiornamento 2019, tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e l'Anas, afferma l'interesse per la realizzazione di nuovi ponti sul Po nella Sezione A1.1, contenente l'elenco degli interventi per i quali viene finanziata la progettazione, mediante apposita posta inserita nel «Fondo progettazione», ai fini dell'inserimento nei successivi aggiornamenti contrattuali o nel prossimo contratto di Programma; in particolare, al n. 2, con il codice MI905, figura l'intervento «Realizzazione di nuovi ponti sul Po in corrispondenza degli itinerari statali», specificando nella corrispondente nota «Il progetto corrisponde alla necessità di definire gli interventi per assicurare adeguato livello di servizio delle strade che attraversano il fiume Po (ad esempio Ponte presso Casalmaggiore, Ponte della Becca)»;

    il nuovo ponte della Becca è da anni atteso sul territorio; infatti, nella provincia di Pavia, il ponte della Becca, sulla strada statale 617, «Bronese», trasferita recentemente alla competenza dell'Anas, è diventato il simbolo della provincia; il vecchio ponte in acciaio è stato costruito tra il 1910 e il 1912 sulla confluenza tra i fiumi Ticino e Po, in sostituzione di un ponte provvisorio di barche, che da 1865 veniva costruito annualmente per i trasporti commerciali tra Oltre Po pavese e Lombardia;

    il ponte, con una lunghezza pari a 1.040 metri, suddivisa in 13 campate, presenta annualmente problematiche importanti e imprevedibili che obbligano la chiusura al transito per settimane ai fini della manutenzione straordinaria, creando ripetuti disagi alle comunicazioni e dispendio significativo di risorse per la messa in sicurezza; peraltro, il ponte non è percorribile dai mezzi pesanti al di sopra di 35 quintali e ciò mette in crisi la logistica delle aziende e dei trasportatori che, obbligatoriamente, devono trovare strade alternative di comunicazione;

    dopo i lavori consistenti eseguiti negli anni '50 per ripristinare il ponte danneggiato durante la seconda guerra mondiale, i lavori più importanti degli ultimi anni, che hanno richiesto la chiusura al transito per diversi mesi, sono quelli dovuti al cedimento di un giunto della struttura a novembre 2010, al crollo improvviso del pilone 9 nel marzo 2011, che ha richiesto lavori importanti tra il pilone 9 e 8 con la realizzazione di strutture d'appoggio, il rinforzo delle fondazioni e il consolidamento dell'impalcato in acciaio negli anni successivi, nonché i lavori di manutenzione e messa in sicurezza delle strutture metalliche del 2020;

    nel 2018 è stata decisa la costruzione di un nuovo ponte della Becca, in considerazione della vetustà delle strutture, dei gravi pericoli per la sicurezza degli automobilisti e del divieto al transito permanente per i mezzi pesanti; la regione Lombardia ha già predisposto uno studio di fattibilità con un finanziamento proprio di circa 800 mila euro;

    a valere sui fondi del comma 891 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2019, il decreto ministeriale 3 gennaio 2020, n. 1, ha assegnato 1,5 milioni di euro alla provincia di Pavia per la realizzazione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica per la costruzione di un nuovo ponte, ai sensi del codice dei contratti pubblici; recentemente, la provincia di Pavia ha effettuato la gara per l'assegnazione del progetto e il 29 aprile 2021, in seguito all'esame delle 10 offerte presentate, è risultato vincitore lo studio Calvi con un progetto di ponte con meno campate, che facilita il flusso del fiume, e una carreggiata a due corsie per ciascun senso di marcia;

    la costruzione di un nuovo ponte migliorerà la viabilità di un nodo strategico per l'attraversamento dei fiumi Ticino e Po e il collegamento con tutta la zona dell'Oltrepò pavese;

    anche il nuovo ponte tra Colorno e Casalmaggiore è da anni atteso sul territorio, perché rappresenta un collegamento strategico tra la Lombardia e l'Emilia-Romagna, due regioni importantissime per l'economia dell'intero Paese;

    il vecchio ponte tra Colorno e Casalmaggiore (o ponte di Casalmaggiore) sulla strada provinciale 343/R ex strada statale Asolana trasferita recentemente alla competenza dell'Anas, è percorso giornalmente da un traffico sostenuto di circa 13.000 veicoli, di cui 2.000 Tir, ed è indispensabile per il collegamento tra Parma, Mantova e la bassa Cremonese; tuttavia, essendo il ponte stato inaugurato nel lontano 1958, ha ormai esaurito la sua funzione e mediamente ogni 7 anni necessita di importanti lavori di manutenzione straordinaria e ristrutturazione con completa chiusura al traffico e interruzione del collegamento tra le due regioni;

    durante tali «interventi tampone» di manutenzione straordinaria, la chiusura del ponte di Casalmaggiore crea gravi disagi alla popolazione e soprattutto ai pendolari che si recano giornalmente al lavoro e a tutte le aziende produttive della zona; è impellente la necessità della realizzazione di un nuovo ponte di collegamento Colorno-Casalmaggiore che, ovviamente, dovrà essere costruito nello stesso punto o poco distante, essendo la posizione strategica per congiungere strade primarie di collegamento tra 2 regioni e 3 province; i cittadini chiedono soluzioni concrete e sicure, anche perché il Cnr ha inserito il ponte tra le opere da tenere sotto osservazione;

    con riferimento ai lavori degli ultimi anni, il ponte è stato riaperto il 5 giugno 2019, dopo ben 21 mesi di chiusura totale dovuta ad una importante ristrutturazione urgente per lesioni strutturali; ma la previsione della vita utile dell'infrastruttura è di soli dieci anni dalla data di riapertura, a condizione che venissero rispettati i limiti di velocità di 50 Km/h, il limite di portata di 44,00 tonnellate e la distanza minima di 50,00 metri; contestualmente alla riapertura avrebbero dovuto essere installati sistemi di monitoraggio attraverso sensori, della velocità, del peso dei veicoli in transito e della staticità della struttura, così da poter assicurare la durata del manufatto; tali sistemi sono stati installati recentemente, ma i cittadini memori dei disagi subiti a causa delle chiusure per riparazioni, lamentano trasgressioni che non solo rendono pericoloso il passaggio per gli automobilisti, ma mettono anche a rischio le strutture che potrebbero non reggere fino alla realizzazione e messa in esercizio di un nuovo ponte;

    la realizzazione di un nuovo ponte è pertanto questione urgente e indifferibile;

    a valere sui fondi del comma 891 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2019, il decreto ministeriale 3 gennaio 2020, n. 1, ha assegnato 1,5 milioni di euro alla realizzazione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica per la costruzione di un nuovo ponte sul Po tra Colorno e Casalmaggiore, ai sensi del codice dei contratti pubblici, sulla strada statale 343 Asolana;

    si apprende dalla stampa che ad aprile 2021, la provincia di Parma ha affidato all'ingegner Pier Giorgio Malerba, professore emerito e docente a contratto di bridge theory and design del Politecnico di Milano, il primo incarico di progettazione per il nuovo ponte sul Po tra Colorno e Casalmaggiore da costruire al posto di quello attuale, che avrà concluso la sua vita utile tra 8 anni; oggetto dell'incarico è l'esame della fattibilità delle alternative progettuali, la scelta della tipologia di ponte e le prime valutazioni economiche in merito alla progettazione; si tratta del primo passo per dare concretezza alle procedure di progettazione del nuovo ponte di Casalmaggiore; i cittadini invitano le autorità a stringere i tempi per la costruzione dell'opera, consapevoli dell'enorme importanza di tale struttura per il proprio territorio;

    altrettanta rilevanza riveste il ponte di San Michele (o ponte Röthlisberger dal nome del progettista che lo fece costruire tra il 1887 e il 1889), un ponte ad arco in ferro, a traffico misto ferroviario-stradale, che collega i paesi di Paderno d'Adda e Calusco d'Adda attraversando una gola del fiume Adda, sulla linea ferroviaria Seregno-Bergamo;

    si tratta di una struttura imponente, di 2500 tonnellate di ferro tenute insieme da oltre 100.000 chiodi, con un'arcata che si alza di 85 metri nella valle verde del fiume Adda;

    con riferimento ai lavori di manutenzione straordinaria degli ultimi anni, il ponte è stato chiuso il 15 settembre 2018 sia alla circolazione ferroviaria che a quella stradale per pericolo di cedimento della struttura; successivamente è stato riaperto nel 2019 per il passaggio dei pedoni e poi anche per il traffico automobilistico e solo il 14 settembre 2020, è stato riaperto anche al transito dei treni, mantenendo le restrizioni già in vigore prima della chiusura sul peso massimo e sulla velocità massima dei convogli;

    autorità locali e centrali concordano sulla necessità e urgenza della realizzazione di un nuovo ponte, anche perché, nonostante siano appena conclusi i lavori di ristrutturazione durati 2 anni, con un investimento di 20 milioni di euro, la vita utile del vecchio ponte di ferro è stimata in soli 10 anni; poi l'infrastruttura verrà chiusa al traffico e resterà come attrazione turistica, quale testimonianza di un prodigio dell'architettura di due secoli fa, paragonato alla torre Eiffel per tecnologia ed epoca;

    il ponte attuale risulta di proprietà di Rfi che, per evitare il rischio di una chiusura anticipata rispetto a quella prevista del 2031, al termine delle prove strutturali, ha imposto, oltre che il divieto di transito ai mezzi pesanti, il blocco del passaggio in contemporanea dei treni e delle auto, provocando disagi insostenibili ad automobilisti e pendolari;

    i cittadini, consci dell'importanza e della necessità dell'attraversamento dell'Adda tra Calusco e Paderno e memori dei disagi sostenuti nei due anni di chiusura del Ponte, chiedono l'immediato avvio della progettazione per la realizzazione in contemporanea di due ponti adiacenti, uno stradale e uno ferroviario; Rfi si dichiara disponibile alla realizzazione del ponte ferroviario, ma occorre risolvere i problemi della realizzazione del ponte stradale sia dal punto di vista dei finanziamenti che di quello della localizzazione;

    occorre un rifinanziamento dell'articolo 1, comma 891, della legge di bilancio per il 2019, specificatamente per la realizzazione di nuovi ponti nel bacino del Po in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali di sicurezza, a partire dalla sostituzione dei tre ponti della Becca, di Casalmaggiore e di San Michele, il cui stato strutturale sopra esposto rende improcrastinabile la realizzazione delle nuove infrastrutture,

impegna il Governo:

   ad adottare iniziative dirette ad utilizzare parte delle risorse del Piano nazionale per la ripresa e resilienza (Pnrr) per la costruzione di nuovi ponti nel bacino del Po, in sostituzione di quelli realizzati nei secoli scorsi che presentano problemi strutturali e di sicurezza non più risolvibili con i lavori di manutenzione straordinaria, per poter riconsentire in sicurezza il passaggio dei mezzi pesanti e la ripresa delle comunicazioni commerciali in un territorio importantissimo per l'economia del Paese, con particolare riferimento ai primi tre nuovi ponti di importanza strategica, della Becca, di Casalmaggiore e di San Michele;

   ad adottare le opportune iniziative di carattere normativo per il rifinanziamento del fondo ex articolo 1, comma 891, della legge di bilancio per il 2019, specificatamente ed esclusivamente per la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali di sicurezza nel bacino del Po, assegnando priorità alla progettazione e alla realizzazione dei lavori indifferibili e urgenti per la progettazione e costruzione dei tre nuovi ponti della Becca, di Casalmaggiore e di San Michele, in sostituzione di quelli esistenti;

   ad adottare iniziative per inserire i tre nuovi ponti della Becca, di Casalmaggiore e di San Michele tra gli interventi infrastrutturali da individuare entro il 30 giugno 2021, caratterizzati da un elevato grado di complessità progettuale ed esecutiva e da complessità delle procedure tecnico-amministrative, che comportano un rilevante impatto sul tessuto socio-economico a livello nazionale, regionale è locale, per la cui realizzazione o il cui completamento si rende necessaria la nomina di uno o più commissari straordinari, al fine di accelerarne le attività di progettazione e realizzazione, attraverso i poteri di cui all'articolo 4, commi 2, 3, 3-bis e 5, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55, come modificato dal decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120;

   a promuovere incontri urgenti tra il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, la regione Lombardia, Rfi e i presidenti delle province di Bergamo e Lecco per l'attivazione di una cabina di regia sulle questioni riguardanti il ponte San Michele.
(7-00658) «Lucchini, Cavandoli, Ferrari, Rixi, Comaroli, Dara, Badole, Benvenuto, D'Eramo, Eva Lorenzoni, Patassini, Raffaelli, Valbusa, Vallotto».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

corso d'acqua

trasporto ferroviario

analisi economica