ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00573

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 423 del 05/11/2020
Abbinamenti
Atto 7/00590 abbinato in data 17/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: LAPIA MARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2020
DE FILIPPO VITO ITALIA VIVA 05/11/2020


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE 05/11/2020 17/12/2020
SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE 05/11/2020 17/12/2020
STUMPO NICOLA LIBERI E UGUALI 05/11/2020 17/12/2020
Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/11/2020
LAPIA MARA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 12/11/2020
LOCATELLI ALESSANDRA LEGA - SALVINI PREMIER
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 17/12/2020
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/11/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/11/2020

RITIRO FIRME IL 17/12/2020

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/12/2020

DISCUSSIONE IL 17/12/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 17/12/2020

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00573
presentato da
LAPIA Mara
testo di
Giovedì 5 novembre 2020, seduta n. 423

   La XII Commissione,

   premesso che:

    le misure adottate per la gestione dell'emergenza sanitaria da Covid-19, fra le quali la sospensione delle attività produttive, hanno generato una forte domanda di protezione sociale. Il perdurare della pandemia sta causando forti ripercussioni in ambito sociale;

    la crisi sanitaria, causata dalla pandemia, ha fatto emergere con più chiarezza le contraddizioni esistenti nel nostro Paese, anche con specifico riferimento alla composizione della spesa assistenziale, eccessivamente sbilanciata sulle prestazioni sociali in denaro rispetto a quelle erogate tramite servizi ed interventi assistenziali. Proprio per ovviare a tale sbilanciamento sono state incrementate, nel nostro Paese, le risorse per le politiche sociali finalizzate al rafforzamento di interventi territoriali innovativi, in grado di favorire il sostegno alla natalità e alla famiglia, per le persone non autosufficienti e per le persone con disabilità;

    il rapporto della Caritas Italiana, «Gli anticorpi della solidarietà», pubblicato il 17 ottobre 2020 in occasione della Giornata mondiale di contrasto alla povertà, analizza gli effetti economici e sociali dell'attuale crisi sanitaria legata alla pandemia da Covid-19;

    nel citato rapporto si evince come il Covid-19 abbia messo in evidenza il carattere mutevole della povertà e come, dinanzi a tale situazione inedita, occorrano strumenti di analisi e di intervento adeguati al mutato contesto. In particolare il rapporto evidenzia che sarà necessario:

     mettere in relazione i dati sulla povertà (assoluta e relativa) con i dati sui percettori delle misure di contrasto alla medesima;

     realizzare analisi di lungo periodo per monitorare il cambiamento delle condizioni di vita delle persone in povertà e se e come su di esse incidano le misure pubbliche adottate;

     concepire le misure nazionali di contrasto alla povertà come un «work in progress», che, a partire da un attento e sistematico lavoro di monitoraggio e valutazione del loro funzionamento e del loro impatto sulla vita delle persone, siano quindi periodicamente adeguate per meglio rispondere alle trasformazioni in corso e per affrontare l'incertezza;

     intercettare le cause della povertà;

    anche dal rapporto Istat 2020 emerge che la pandemia da Covid-19 si è innestata su una situazione sociale caratterizzata da forti e crescenti disuguaglianze; in particolare, le disuguaglianze tra minori crescono per il digital divide, la mancanza di attrezzature informatiche e l'affollamento abitativo ed anche per la carenza strutturale dei nidi, in particolare nel Mezzogiorno del Paese;

    il 23 luglio 2020 l'associazione «Caregiver familiari Comma 255», in occasione dell'audizione tenutasi presso la Commissione straordinaria diritti umani del Senato, ha sollecitato una legge che riconosca il caregiver come figura giuridica, con l'attribuzione di un sistema di indennità e tutele crescenti, evidenziando, altresì, nella memoria depositata in pari data che al termine del lockdown, se la vita ricomincia gradatamente a riprendere per tutti, questo non avviene per le persone con disabilità e, conseguentemente, neanche per i caregiver familiari;

    l'Associazione famiglie disabili onlus (A.fa.d.), nella memoria dell'8 settembre 2020, depositata in occasione dell'audizione informale presso questa commissione afferma: «Poi c'è il problema del rischio povertà. La disabilità è già una delle prime cause d'impoverimento, perché in genere comporta costi diretti, per l'assistenza, per gli ausili, per i farmaci. Inoltre, comporta dei costi indiretti, sociali: si pensi ad esempio alla riduzione o perdita del lavoro per la madre o il padre od entrambi e, in questa disperata situazione, non avere servizi assistenziali sufficienti per far fronte alle esigenze del figlio/a/i.»;

    nello stesso documento l'A.fa.d. afferma, tra l'altro, che «l'emergenza coronavirus ha dimostrato che il modello di presa in carico delle persone con disabilità ed anziani in residenza ha fallito. Vivere in queste strutture comporta dei rischi intrinseci. Proponiamo che al termine dell'emergenza il modello vada ridiscusso e superato. Bisogna investire sui servizi sociali territoriali, come i domiciliari, individuali e co-progettati in base alle singole esigenze»;

    il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020, concernente «Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale» ha previsto la riattivazione, secondo piani regionali, delle attività sociali e sociosanitarie erogate dietro autorizzazione o in convenzione, comprese quelle erogate all'interno o da parte di centri semiresidenziali per persone con disabilità, garantendo, attraverso specifici protocolli, il rispetto delle disposizioni per la prevenzione del contagio da Covid-19 e la tutela della salute degli utenti e degli operatori;

    con decreto ministeriale 8 settembre 2020 il Ministro della salute ha istituito una commissione per la riforma dell'assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana, con il compito di proporre la riorganizzazione del modello sanitario e socio-sanitario al fine di favorire una transizione dalla residenzialità a servizi erogati sul territorio e di ridefinire la continuità assistenziale, suggerendo servizi, modalità, strumenti innovativi e digitali nonché proposte per l'efficientamento dei percorsi diagnostici e terapeutici del paziente cronico, per la qualità dell'assistenza e l'accessibilità delle prestazioni diagnostiche, terapeutiche e riabilitative;

    l'istituzione della commissione consegue al fatto che la pandemia Covid-19 ha colpito prevalentemente gli anziani e, in modo particolarmente severo, gli assistiti in Rsa che, secondo stime prudenziali, costituiscono circa il 50 per cento di tutte le vittime della pandemia; la letteratura scientifica concorda che l'importante fattore di rischio emerso nella pandemia conferma le fragilità intrinseche delle Rsa e che, pertanto, s'impone un cambio di paradigma nell'assistenza agli anziani;

    la Fish, Federazione italiana per il superamento dell'handicap e la Fand – Federazione tra le associazioni nazionali dei disabili in concomitanza della discussione del Piano nazionale di recupero e resilienza (Pnrr) dell'Italia, hanno elaborato, per quanto riguarda la disabilità, alcune proposte congiunte, sostenendo, in particolare, che debba essere realizzata una riforma del sistema sanitario finalizzata al potenziamento e alla valorizzazione dei servizi territoriali di prossimità (medicina di base, prevenzione, salute mentale) e della telemedicina, in particolare per il follow-up delle cronicità;

    le due suindicate Federazioni hanno, altresì, evidenziato la necessità di una maggiore accessibilità e fruibilità dei servizi di salute pubblici e privati con un piano nazionale di adeguamento, la riqualificazione e l'ampliamento consultori pubblici familiari, nonché la necessità di una riforma del concetto e dei percorsi di abilitazione e riabilitazione, anche con il riconoscimento della pari dignità e diritto di accesso alla riabilitazione fisiatrica, psichica, sociale e lavorativa;

    l'Istituto superiore di sanità, recentemente, ha elaborato un documento sul Covid-19 e l'autismo (Indicazioni ad interim per un appropriato sostegno delle persone nello spettro autistico nell'attuale scenario emergenziale Sars-CoV-2), contenente alcune indicazioni da adottare in contesti generali e specifici per un appropriato sostegno alle persone nello spettro autistico; nel mese di luglio 2019 l'Iss ha avviato una consultazione pubblica sulle prime raccomandazioni elaborate dal panel di esperti delle linee guida per la diagnosi e il trattamento del disturbo dello spettro autistico negli adulti ma, allo stato attuale, non risulta che tali linee guida siano state adottate;

    questa commissione, in riferimento allo schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund, ha deliberato, tra l'altro, nei suoi rilievi, con riferimento al settore della salute, riconducibile alla missione n. 6, l'opportunità di integrare le politiche sanitarie, sociali e ambientali, al fine di favorire un'effettiva inclusione sociale, attraverso l'integrazione dei servizi offerti, un maggior sostegno alla domiciliarità dei pazienti cronici, fragili e non autosufficienti; mentre, in riferimento alle politiche sociali, riconducibili prevalentemente alla missione n. 5, ha deliberato che, ferma restando l'esigenza di promuovere i progetti di vita indipendente, è necessario colmare le carenze pubbliche strutturali e qualitative del sistema di accoglienza per le persone con disabilità e dei centri diurni per persone con disabilità e anziani, anche attraverso l'utilizzo del budget di salute per la deistituzionalizzazione;

    i servizi e i progetti di sostegno alla domiciliarità per le persone disabili e non autosufficienti, e per il sostegno di coloro che se ne prendono cura, sono previsti dal cosiddetto «Decreto Rilancio» (decreto-legge n. 34 del 2020) che ha incrementato di 90 milioni di euro il Fondo per le non autosufficienze, finalizzando 20 milioni di euro, alla realizzazione di progetti per la vita indipendente;

    inoltre, l'articolo 89, comma 2-bis, del predetto decreto, come convertito dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, ha riconosciuto che i servizi previsti all'articolo 22, comma 4, della legge 8 novembre 2000, n. 328, sono da considerarsi servizi pubblici essenziali, anche se svolti in regime di concessione, accreditamento mediante convenzione, in quanto volti a garantire il godimento di diritti della persona costituzionalmente tutelati e, pertanto, allo scopo assicurare l'effettivo e continuo godimento di tali diritti, ha demandato alle regioni e province autonome di Trento e di Bolzano di definire, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, le modalità per garantire l'accesso e la continuità di tali servizi sociali, socio-assistenziali e socio-sanitari essenziali, «anche in situazione di emergenza, sulla base di progetti personalizzati, tenendo conto delle specifiche e inderogabili esigenze di tutela delle persone più esposte agli effetti di emergenze e calamità»;

    con riferimento alle iniziative di solidarietà alimentare, al fine di incrementate le risorse per la distribuzione di derrate agli indigenti, l'articolo 78, comma 3, del decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020 (Cura Italia) ha incrementato di 50 milioni di euro, per il 2020, il Fondo per la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti;

    l'emergenza Covid-19 sta mettendo a dura prova la tenuta psicologica delle persone per il timore del contagio, le misure di isolamento, la solitudine, i lutti e per le incertezze economiche. Per queste ragioni dal 27 aprile 2020 è stato reso operativo il numero verde di supporto psicologico attivato dal Ministro della salute e dalla Protezione Civile, con il sostegno tecnologico offerto gratuitamente da Tim; l'iniziativa punta ad affiancare, in questa fase di isolamento sociale, tutti i servizi di assistenza psicologica garantiti dal Ssn,

impegna il Governo:

   ad adottare iniziative di competenza volte a introdurre misure per implementare i servizi e i progetti a sostegno della domiciliarità e della vita indipendente per le persone con disabilità e non autosufficienti, in conformità alle indicazioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006, sottoscritta dall'Italia il 30 marzo 2007, valutando anche l'opportunità di un'eventuale fusione dei fondi «Fondo non autosufficienze» e «Fondo non autosufficienze e disabilità» in un unico Fondo denominato «Fondo per l'autonomia personale e la vita indipendente»;

   ad adottare iniziative per rinnovare tutte le iniziative di solidarietà alimentare, incrementando ulteriormente il Fondo per la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti;

   ad adottare iniziative di competenza per introdurre misure che comportino il potenziamento dei servizi sociali territoriali e della promozione di progetti di vita indipendente finanziati anche con strumenti come il budget di salute, al fine di favorire la deistituzionalizzazione e il superamento dell'attuale modello di presa in carico delle persone con disabilità e anziani nelle Rsa e nelle strutture residenziali, ferme restando eventuali misure di sostegno economico per le strutture residenziali e semiresidenziali, accreditate e contrattualizzate con il Servizio sanitario nazionale, per persone anziane, fragili o con disabilità, rese ancora più necessarie in relazione all'emergenza epidemiologica da Covid-19;

   ad adottare iniziative per incrementare il «Fondo caregiver» che rappresenta il perno fondamentale al fine di dare anche un concreto seguito alle proposte di iniziativa parlamentare concernenti il «riconoscimento della figura del caregiver famigliare» e alla sua piena attuazione;

   ad adottare iniziative per prevedere anche nell'attuale contesto epidemiologico la presa in carico globale delle persone con disabilità intellettive e disturbi dello spettro autistico e per i loro caregiver famigliari, garantendo il mantenimento e l'efficienza delle prestazioni evitando così il venir meno dei miglioramenti acquisiti nei percorsi di riabilitazione, e ad assicurare la piena attuazione dell'articolo 89, comma 2-bis, del cosiddetto decreto Rilancio;

   a colmare con apposite iniziative normative il vuoto nella presa in carico delle persone con disabilità intellettive e disturbi dello spettro autistico una volta raggiunta la maggiore età;

   ad adottare iniziative, per quanto di competenza, per prevedere il potenziamento della rete dei servizi per l'infanzia, tenendo conto delle disomogeneità interregionali e intra-regionali presenti nel nostro Paese, con particolare attenzione alle regioni del Mezzogiorno dove vi è una prevalenza di servizi a carattere privato, con l'obiettivo di ridurre le diseguaglianze sociali e facilitare l'occupazione femminile, con conseguente conciliazione dei tempi lavoro-famiglia;

   ad adottare iniziative, per quanto di competenza, per promuovere l'introduzione dello psicologo di base all'interno del Ssn e al fianco del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta, come riferimento territoriale che può intervenire per la prevenzione e promozione della salute, oltre che come supporto al disagio psichico e ad assicurare lo stretto collegamento tra i servizi sanitari e i servizi socio-sanitari e sociali territoriali;

   ad adottare iniziative per prevedere misure e strumenti volti all'integrazione di dati sulle diverse condizioni di disabilità (disabilità fisiche, disabilità intellettive, disabilità sensoriali e disabilità complesse) al fine di definire i bisogni sociali, sociosanitari e sanitari in modo appropriato e realizzando risposte efficaci.
(7-00573) «Lapia, D'Arrando, Sportiello, Carnevali, De Filippo, Stumpo».