ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00569

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 421 del 03/11/2020
Abbinamenti
Atto 7/00555 abbinato in data 11/11/2020
Atto 7/00577 abbinato in data 11/11/2020
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00092
Firmatari
Primo firmatario: LABRIOLA VINCENZA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 03/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CORTELAZZO PIERGIORGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/11/2020
MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/11/2020
GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/11/2020
RUFFINO DANIELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/11/2020
CASINO MICHELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/11/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
18/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/11/2020
LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 11/11/2020
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 18/11/2020
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 18/11/2020
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 18/11/2020
MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 18/11/2020
PATASSINI TULLIO LEGA - SALVINI PREMIER
 
PARERE GOVERNO 18/11/2020
MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/11/2020

DISCUSSIONE IL 11/11/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/11/2020

DISCUSSIONE IL 18/11/2020

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 18/11/2020

ACCOLTO IL 18/11/2020

PARERE GOVERNO IL 18/11/2020

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 18/11/2020

CONCLUSO IL 18/11/2020

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00569
presentato da
LABRIOLA Vincenza
testo di
Martedì 3 novembre 2020, seduta n. 421

   La VIII Commissione,

   premesso che:

    i contratti di fiume (Cdf) sono stati introdotti in Italia e in tutta Europa a seguito del secondo Forum Mondiale dell'Acqua (L'Aia, 2000, organizzato dal World Water Council, ha visto la partecipazione di 5700 esperti in rappresentanza di 113 Paesi);

    già nel 2000, il World Water Forum definisce, i contratti di fiume come forme di accordo che permettono di «adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale»;

    i contratti di fiume, comprensivi quelli di Lago e di Costa e di Foce, rappresentano quelle forme di accordo volontario, ascrivibili alla programmazione negoziata, che prevedono un pieno coinvolgimento degli attori locali di un territorio con l'obiettivo di individuare un programma d'azione condiviso, finalizzato, ad affrontare le problematiche ambientali di un bacino fluviale;

    i soggetti che aderiscono al contratto di fiume definiscono quindi un programma d'azione (Pa) condiviso e si impegnano ad attuarlo attraverso la sottoscrizione di un accordo. Rientrano in questa definizione anche i contratti di lago, di costa, di acque di transizione, di foce e di falda;

    con il decreto-legge n. 133 del 2014, cosiddetto decreto «Sblocca Italia», all'articolo 7, vengono destinate risorse pari ad almeno il 20 per cento del totale di quelle destinate ad interventi contro il dissesto idrogeologico, per interventi integrati in grado di garantire sia la riduzione del rischio idrogeologico che il miglioramento dello stato ecologico dei corsi d'acqua e la tutela degli ecosistemi e della biodiversità. In pratica si finanziano interventi integrati che agiscono secondo la filosofia dei contratti di fiume;

    successivamente la legge 28 dicembre 2015, n. 221, ha inserito l'articolo 68-bis nel codice dell'ambiente (decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) introducendo nel nostro ordinamento i «contratti di fiume»;

    sulla base del citato articolo 68-bis del codice dell'ambiente, i contratti di fiume «concorrono alla definizione e all'attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree»;

    dalle suddette norme emerge il contributo che i contratti di fiume possono e devono dare «alla definizione e all'attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico», riconoscendo in tal modo mi ruolo importante ai medesimi contratti nella pianificazione territoriale: da strumento volontario basato sulla realizzazione di importanti azioni a strumento che può contribuire ad una visione di lungo periodo di un bacino;

    ai Cdf è ormai riconosciuto un ruolo rilevante nell'attuazione e miglioramento delle politiche di governo del territorio;

    la gestione dei territori fluviali implica una gran quantità di interazioni e la necessità di un approccio integrato rivolto a più discipline e a più stakeholder. In questo ambito i contratti di fiume sono uno strumento attraverso cui realizzare il passaggio da politiche settoriali a politiche integrate di riqualificazione ecologica dei bacini fluviali e lacustri:

    esperienze di contratto di fiume sono presenti su tutti i grandi fiumi italiani sia al nord che al sud del Paese (Po, Piave, Tevere, Adda, Arno, Brenta, Trebbia e altro). Oggi nel nostro Paese vi sono in essere circa 200 processi di contratti di fiume distribuiti in praticamente tutte le regioni italiane;

    nel 2007 è nato il Tavolo nazionale dei contratti di fiume come gruppo di lavoro del coordinamento Agende 21 locali italiane (tavolo costituito da regioni ed enti locali), con l'obiettivo di creare una comunità che sia in grado di scambiare informazioni, esperienze e di promuovere i contratti di fiume in Italia;

    nel luglio 2020 si è tenuta l'assemblea del Tavolo nazionale dei contratti di fiume, che si è espressa su una necessaria evoluzione attuativa dei Cdf, a partire dall'assegnazione di un ruolo specifico all'interno della nuova programmazione europea 2021-2027, riconoscendone la capacità di integrare nel rispetto delle diversità dei singoli territori, alcuni gli obiettivi strategici della programmazione della politica di coesione 2021-2027;

    i contratti di fiume possono avere inoltre un ruolo centrale per preservare la biodiversità, gli ecosistemi e le loro funzioni, nonché per la riduzione della vulnerabilità ai fenomeni naturali estremi;

    il Tavolo nazionale dei contratti di fiume (Tncdf), ha avanzato specifiche e chiare proposte al Governo, che il presente atto di indirizzo fa proprie, affinché i contratti di fiume facciano un ulteriore passo in avanti e divengano ancora di più uno strumento ordinario per la gestione sostenibile dei bacini idrografici e la prevenzione dei rischi ambientali,

impegna il Governo:

   ad adottare le opportune iniziative normative affinché i contratti di fiume di lago entrino nel quadro delle politiche di sostegno delle amministrazioni coinvolte nell'attuazione dei progetti «green» proposti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per accedere anche ai fondi del Recovery Pian, per la loro capacità di superare la logica meramente amministrativa e settoriale, essendo in grado di produrre programmi d'azione partecipati a scala di territorio;

   a inserire i contratti di fiume o di lago nell'Accordo di partenariato e nei programmi operativi oggetto della nuova programmazione 2021-2027 garantendo loro adeguato supporto finanziario ai processi e ai programmi d'azione;

   ad avviare tutte le iniziative affinché i contratti di fiume o di lago trovino un riconoscimento nella programmazione regionale 2021-2027 attraverso premialità e incentivi nelle misure dei programmi Fears-Psr, Fesr, Fse tenuto anche conto dei contenuti delle proposte strategiche in materia ambientale (implementazione dei contratti di fiume) fatte al Governo dalla Conferenza delle regioni del dicembre 2019;

   ad adottare iniziative volte a prevedere che i contratti di fiume o di lago siano riconosciuti e utilizzati nei programmi di educazione ambientale nelle scuole in materia di acqua e inseriti nella nuova programmazione Infea (Informazione educazione ambientale);

   ad adottare le opportune iniziative affinché i contratti di fiume o di lago assumano concretamente il ruolo che già viene agli stessi riconosciuto nella Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, contribuendo alla definizione degli scenari e dei piani in relazione alla mitigazione della vulnerabilità delle risorse idriche e al contenimento dell'impatto degli eventi estremi, in attuazione della decisione del Consiglio europeo del 17-21 luglio 2020;

   ad attivarsi, nell'ambito delle proprie competenze, affinché i programmi d'azione dei contratti di fiume o di lago vengano considerati dalle regioni per la stesura delle strategie regionali per lo sviluppo sostenibile «Verso un'Europa sostenibile entro il 2030», al fine di individuare i principali strumenti per contribuire al raggiungimento degli obiettivi della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS) nonché ai goals e ai target contenuti nella risoluzione «Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile» adottata nel 2015 dall'Assemblea generale dell'Onu, anche realizzando «Interventi integrati» che trovano nel modus operandi partecipato dei contratti di fiume uno strumento essenziale di attuazione.
(7-00569) «Labriola, Cortelazzo, Mazzetti, Gelmini, Ruffino, Casino».