Legislatura: 18Seduta di annuncio: 120 del 05/02/2019
Primo firmatario: GOLINELLI GUGLIELMO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 05/02/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER 05/02/2019 BUBISUTTI AURELIA LEGA - SALVINI PREMIER 05/02/2019 COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 05/02/2019 GASTALDI FLAVIO LEGA - SALVINI PREMIER 05/02/2019 LIUNI MARZIO LEGA - SALVINI PREMIER 05/02/2019 LOLINI MARIO LEGA - SALVINI PREMIER 05/02/2019
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 13/03/2019 GOLINELLI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER INTERVENTO PARLAMENTARE 13/03/2019 GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 27/06/2019 GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE ILLUSTRAZIONE 27/06/2019 GOLINELLI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER INTERVENTO PARLAMENTARE 27/06/2019 GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 10/07/2019 GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE GOLINELLI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE PARERE GOVERNO 10/07/2019 MANZATO FRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E TURISMO)
DISCUSSIONE IL 13/03/2019
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/03/2019
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/06/2019
DISCUSSIONE IL 27/06/2019
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/06/2019
DISCUSSIONE IL 10/07/2019
ACCOLTO IL 10/07/2019
PARERE GOVERNO IL 10/07/2019
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 10/07/2019
CONCLUSO IL 10/07/2019
La XIII Commissione,
premesso che:
il regolamento (CE) n. 1760/2000 istituisce un sistema di identificazione e di registrazione dei bovini e di etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine;
scopo del suddetto regolamento era quello di dare stabilità al mercato delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine a seguito della crisi dell'encefalopatia spongiforme bovina, cosiddetto «morbo della mucca pazza», migliorando la trasparenza in merito alle condizioni di produzione e commercializzazione di tali prodotti, in particolare per quanto attiene alla rintracciabilità;
il regolamento (UE) n. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori ha realizzato un riassetto della normativa previgente e consolidato in un unico testo le norme di carattere generale sulla pubblicità, sull'etichettatura, sull'indicazione degli allergeni e sull'etichettatura nutrizionale. Inoltre, ha reso obbligatoria per il produttore/allevatore l'indicazione di origine per le carni fresche suine, ovine, caprine e di volatili;
dal 1° aprile 2015 è divenuto, quindi, obbligatorio in tutti i Paesi europei indicare in etichetta l'origine delle carni fresche, refrigerate o congelate suine, ovine, caprine e di volatili. In etichetta, dunque, si trova indicato il luogo dell'allevamento e della macellazione, mentre l'indicazione dell'origine è su base volontaria, se la carne è ottenuta da animali nati, allevati e macellati nello stesso Paese;
a tutt'oggi resta ancora esclusa dall'obbligo di etichettatura d'origine, oltre alla carne di cavallo, anche quella di coniglio, il cui consumo è molto diffuso a livello nazionale. Obbligo che, invece, potrebbe garantire una maggiore trasparenza sul luogo di nascita, allevamento e macellazione nonché una migliore tutela per gli allevamenti italiani e per i consumatori;
le informazioni sugli alimenti devono essere precise, chiare e facilmente comprensibili per il consumatore. L'adozione di un sistema di etichettatura corretto e trasparente appare fondamentale per valorizzare la produzione nazionale, consentire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori, dare maggiore sicurezza sui prodotti e tutelare la salute dei cittadini, del territorio, dell'economia e dell'occupazione;
questo vulnus normativo va colmato il prima possibile, in quanto sono centinaia le aziende molto importanti – alcune anche molto grandi per numero di capi allevati, per capannoni, per investimenti e per impiego di manodopera, soprattutto nel territorio emiliano-romagnolo – che soffrono l'ingerenza nel mercato cunicolo nazionale di carni e prodotti derivati, a prezzi irrisori, provenienti da altri Paesi europei ed extraeuropei. Infatti, sul territorio italiano arrivano stabilmente massicce importazioni di conigli dall'estero, soprattutto dalla Francia e Ungheria, andando ad appesantire il mercato e condizionando negativamente le quotazioni spesso al di sotto dei costi produttivi;
negli ultimi anni le importazioni italiane hanno subito una trasformazione: quelle dalla Germania, che non è un Paese produttore, sono passate dal 10,6 al 41,3 per cento, superando le esportazioni spagnole e francesi. Il volume delle importazioni dalla sola Germania è di duemila tonnellate l'anno, mentre ci sono dubbi sulla provenienza di conigli (congelati o refrigerati) da altre zone europee o extraeuropee. Tanto è vero che è stata anche denunciata la presenza di un «mercato parallelo» d'importazione dei conigli da Paesi extraeuropei, in particolare dalla Cina: oltre 100 mila conigli alla settimana, dei quali oltre il 60 per cento è rappresentato da prodotti congelati. Sul mercato italiano, in sofferenza anche per fenomeni di dumping, il rischio è che arrivi carne di coniglio di bassa qualità;
l'indicazione dell'origine dei prodotti è fondamentale sia per la sicurezza che per il diritto all'informazione dei consumatori ma anche per le esigenze in materia di benessere animale. Non si deve dimenticare che il 96,5 per cento dei consumatori italiani ritiene necessario che l'origine degli alimenti debba essere scritta in modo chiaro e leggibile nell'etichetta,
impegna il Governo:
1) ad attivarsi nelle opportune sedi europee per l'inserimento, nella normativa dell'Unione, dell'obbligo di etichettatura di origine per le carni di coniglio e per i prodotti trasformati a base di coniglio, sia intero che porzionato, oltre a quello di allevamento e di macellazione, così come previsto per le carni fresche bovine, suine, ovine, caprine e di volatili, al fine di salvaguardare un comparto importante della zootecnia nazionale e garantire una maggior certezza giuridica a tutti gli operatori della filiera e una corretta informazione ai consumatori;
2) a porre in essere ogni iniziativa possibile e utile per tutelare gli allevatori e i produttori attraverso la valorizzazione del prodotto cunicolo che si caratterizza per una qualità superiore rispetto a quella di altre nazioni produttrici e per sostenere la filiera con campagne promozionali alla stregua di altri prodotti made in Italy.
(7-00170) «Golinelli, Viviani, Bubisutti, Coin, Gastaldi, Liuni, Lolini».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):denominazione di origine
etichettatura
legislazione veterinaria