ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00226

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 712 del 22/06/2022
Abbinamenti
Atto 6/00222 abbinato in data 22/06/2022
Atto 6/00223 abbinato in data 22/06/2022
Atto 6/00224 abbinato in data 22/06/2022
Atto 6/00225 abbinato in data 22/06/2022
Atto 6/00227 abbinato in data 22/06/2022
Firmatari
Primo firmatario: CORDA EMANUELA
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA
Data firma: 22/06/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FORCINITI FRANCESCO MISTO-ALTERNATIVA 22/06/2022
TRANO RAFFAELE MISTO-ALTERNATIVA 22/06/2022
VALLASCAS ANDREA MISTO-ALTERNATIVA 22/06/2022
SPESSOTTO ARIANNA MISTO-ALTERNATIVA 22/06/2022
GIULIODORI PAOLO MISTO-ALTERNATIVA 22/06/2022
RADUZZI RAPHAEL MISTO-ALTERNATIVA 22/06/2022
BARONI MASSIMO ENRICO MISTO-ALTERNATIVA 22/06/2022
VOLPI LEDA MISTO-ALTERNATIVA 22/06/2022
COLLETTI ANDREA MISTO-ALTERNATIVA 22/06/2022
MANIERO ALVISE MISTO-ALTERNATIVA 22/06/2022
CABRAS PINO MISTO-ALTERNATIVA 22/06/2022
SAPIA FRANCESCO MISTO-ALTERNATIVA 22/06/2022
DALL'OSSO MATTEO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/06/2022


Stato iter:
22/06/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 22/06/2022
Resoconto AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 22/06/2022
Resoconto EHM YANA CHIARA MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA
 
INTERVENTO GOVERNO 22/06/2022
Resoconto DRAGHI MARIO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 22/06/2022
Resoconto GEBHARD RENATE MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto ERMELLINO ALESSANDRA MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto DORI DEVIS MISTO-EUROPA VERDE-VERDI EUROPEI
Resoconto TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC
Resoconto NAPOLI OSVALDO MISTO-AZIONE-+EUROPA-RADICALI ITALIANI
Resoconto FORCINITI FRANCESCO MISTO-ALTERNATIVA
Resoconto FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI
Resoconto BIANCOFIORE MICHAELA CORAGGIO ITALIA
Resoconto BOSCHI MARIA ELENA ITALIA VIVA
Resoconto MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto VALENTINI VALENTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto LETTA ENRICO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto GIGLIO VIGNA ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto DALL'OSSO MATTEO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 22/06/2022
Resoconto COLLETTI ANDREA MISTO-ALTERNATIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 22/06/2022

NON ACCOLTO IL 22/06/2022

PARERE GOVERNO IL 22/06/2022

DISCUSSIONE IL 22/06/2022

VOTATO PER PARTI IL 22/06/2022

RESPINTO IL 22/06/2022

CONCLUSO IL 22/06/2022

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00226
presentato da
CORDA Emanuela
testo di
Mercoledì 22 giugno 2022, seduta n. 712

   La Camera,

    udite le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista della riunione del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno 2022;

   considerato che;

    la guerra in Ucraina, oltre alle gravi conseguenze umanitarie, ha generato profonde incertezze nello scenario economico globale, già ampiamente compromesso dalla pandemia, che peraltro nel nostro Paese ha visto una particolare politica tesa al controllo sociale;

    il sostanziale blocco dei collegamenti chiave tra il territorio di Kaliningrad e il resto della Federazione Russa, attuato dalla Lituania, Paese membro dell'Unione europea e della NATO, si inserisce come un pericoloso elemento di escalation dei contrasti che riducono la sicurezza dello spazio post-sovietico e collegano fra loro pericolosamente nuovi focolai di crisi;

    siamo di fronte ad una semplificazione propagandistica e mediatica che tende ad occultare le ragioni profonde di uno scontro geopolitico che mette in discussione gli equilibri precari scaturiti dalla fine della guerra fredda, la quale ha condotto ad uno scenario definito come «fine della storia», ormai completamente saltato; il conflitto armato si inserisce quindi in un contesto drammatico, amplificando le problematiche esistenti ed aggiungendone altre;

    la ripresa post-Covid si è completamente bloccata con l'insorgere della guerra, visto l'aumento dei prezzi delle materie prime e delle difficoltà di distribuzione delle stesse;

    gli effetti della crisi economica, pur estesa a livello mondiale, sono fortemente diseguali e si fanno maggiormente sentire in Europa, a causa della vicinanza con i paesi coinvolti nel conflitto ma anche per la dipendenza energetica dei Paesi dell'Unione europea dalla Russia;

    in Italia, ove appunto l'economia è fortemente condizionata dal punto di vista energetico, si registra un evidente rallentamento della crescita rispetto alle previsioni. Il conseguente ed inevitabile aumento dei prezzi energetici dovuto alla difficoltà di approvvigionamento, insieme all'aumento indiscriminato dei costi al consumo, sta creando una contrazione del mercato dell'importazione ed esportazione, con danni a cascata su tutte le fasce sociali e le categorie imprenditoriali;

    l'inasprimento delle tensioni nei mercati delle risorse energetiche e delle materie prime (grano, mais, metalli) è dovuto principalmente al fatto che Russia ed Ucraina sono i principali fornitori di tali risorse, la cui mancanza produce gli effetti collaterali appena descritti;

    in questo scenario, gli effetti economici «stagflattivi» sono destinati inevitabilmente ad aumentare: le strozzature dell'offerta innalzano l'inflazione e contraggono la produzione, con conseguenze devastanti, in prospettiva sui livelli occupazionali;

    l'inflazione, erodendo il potere d'acquisto dei salari e delle pensioni, costringe le famiglie a consumare meno e le imprese a ritardare gli investimenti, alimentando un clima di incertezza e tensioni, oltre che un progressivo impoverimento della stragrande maggioranza della popolazione;

    è evidente che alimentare con rinvio delle armi il conflitto in Ucraina concorre a mettere a rischio la pace internazionale ed a rendere il mondo meno sicuro. Occorre, pertanto, addivenire ad una risoluzione del conflitto attraverso ogni strumento diplomatico a disposizione, finalizzato a favorire il dialogo tra le parti. Occorre, altresì, sospendere ogni sanzione finanziaria che, storicamente, non ha mai risolto alcun conflitto e che, attualmente, non fa altro che produrre gravi ricadute sul nostro sistema economico;

   premesso che all'ordine del giorno del Consiglio sono previsti i seguenti argomenti all'ordine del giorno:

     a) Ucraina;

     b) questioni economiche;

     c) conferenza sul futuro dell'Europa;

     d) Grande Europa,

impegna il Governo:

   1) sul conflitto ucraino:

    a) ad attivarsi per mettere immediatamente in campo ogni azione diplomatica volta alla risoluzione del conflitto in atto, promuovendo il confronto e il dialogo tra le parti coinvolte;

    b) a promuovere la neutralità dell'Ucraina in sede internazionale quale via pacifica di risoluzione della guerra in atto;

    c) a non partecipare ad alcun intervento militare neppure indiretto non essendo scattata la difesa collettiva di cui all'articolo 5 del patto Atlantico trattandosi di un Paese non facente parte della NATO;

    d) a non inviare ulteriori armi e armamenti letali in teatro di guerra in Ucraina;

    e) a ritirare ogni assetto militare dispiegato vicino ai confini del conflitto;

    f) a farsi promotore dei valori di pace e dialogo, in seno all'Unione europea;

    g) a convocare entro l'anno una conferenza di pace che possa mettere a confronto tutti i soggetti coinvolti nella guerra in Ucraina, direttamente o indirettamente, al fine di esaminare proposte e iniziative per costruire un percorso di pace duraturo e avviare una riflessione sulla cessazione della corsa al riarmo;

    h) ad affrontare immediatamente l'emergenza democratica provocata a seguito del dossieraggio messo in atto dall'articolo del Corriere della Sera e suggellato dai documenti dei servizi segreti che drammaticamente mettono in discussione la critica al Governo ed il diritto all'opposizione politica;

    i) a sostenere in sede europea la pronta rimozione delle attuali sanzioni nei confronti della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia, inefficaci al fine di arrestare il conflitto e pesantemente dannose per il nostro sistema economico e produttivo, che prevedono forme di embargo verso i vari prodotti fondamentali e strategici quali idrocarburi e fertilizzanti, e che rischiano di minare la tenuta economica e sociale dell'Italia;

   2) con riguardo alle questioni economiche:

    a) a informare repentinamente il Parlamento nelle commissioni di competenza sull'entità delle forniture di armi già inviate indicandone quantità, tipologia e valore economico e se dovessero esserne inviate altre, ad impegnarsi per avere, anche su queste, tutte le informazioni necessarie con una puntuale relazione del Governo in sede parlamentare;

    b) ad adottare iniziative per ridurre gli effetti della guerra su imprese e famiglie, con misure pubbliche quali l'aumento dei salari, la riduzione del cuneo fiscale, l'aumento delle politiche di sostegno alle famiglie disagiate, la riduzione in maniera drastica e definitiva del costo dei carburanti per autotrazione con eliminazione delle accise, la riduzione sistematica dei costi di rete per le utenze energetiche sia private che commerciali, l'eliminazione del fenomeno degli extraprofitti delle aziende di Stato da rimettere a disposizione della collettività;

    c) a non sottoscrivere alcun accordo per la concessione di prestiti da parte del MES, neanche nella forma di «scudo anti-spread»;

    d) a sostenere la necessità di arrestare il processo di riforma del Trattato del Meccanismo europeo di stabilità per come ora impostata e di doverla radicalmente rivedere, dal momento che tale riforma, tra le varie criticità che contiene, ribadisce e rafforza nel meccanismo del MES il riferimento a quegli insostenibili parametri sulla riduzione annua del rapporto debito/Pil e deficit/Pil riconosciuti diffusamente come anacronistici ed inefficaci, tantopiù nello scenario economico attuale;

    e) a mettere in atto una politica energetica con interventi mirati a rendere l'Italia indipendente dalle importazioni di fonti energetiche e, nel contempo, renderla libera dalle fonti fossili e dall'energia nucleare in favore delle fonti energetiche rinnovabili;

   3) con riguardo alla proposta Grande Europa e futuro dell'Europa:

    a) a sostenere e a richiedere una revisione in sede europea dei parametri del Patto di stabilità, riconosciuti come anacronistici, dagli effetti pro-ciclici e dannosi, e non adatti alle sfide che siamo chiamati ad affrontare;

    b) a evitare di avviare il processo di ingresso dell'Ucraina, nell'Unione europea, trattandosi di un Paese in conflitto.
(6-00226) «Corda, Forciniti, Trano, Vallascas, Spessotto, Giuliodori, Raduzzi, Massimo Enrico Baroni, Leda Volpi, Colletti, Maniero, Cabras, Sapia, Dall'Osso».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

guerra

erogazione di prestito

politica energetica