ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08338

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 716 del 29/06/2022
Firmatari
Primo firmatario: EHM YANA CHIARA
Gruppo: MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA
Data firma: 28/06/2022


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 28/06/2022
Stato iter:
06/07/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/07/2022
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 06/07/2022
Resoconto EHM YANA CHIARA MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/06/2022

DISCUSSIONE IL 06/07/2022

SVOLTO IL 06/07/2022

CONCLUSO IL 06/07/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08338
presentato da
EHM Yana Chiara
testo di
Mercoledì 29 giugno 2022, seduta n. 716

   EHM. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   ad agosto 2021 la presa dell'Afghanistan da parte del regime talebano ha provocato fughe di massa della popolazione, significativi passi indietro nella tutela dei diritti fondamentali, nonché un peggioramento delle condizioni di vita, in particolare per donne e minoranze religiose. Secondo dati pubblicati a fine settembre dall'Unhcr, a seguito della «caduta» di Kabul, il numero di cittadini afghani fuggiti nei Paesi confinanti è di 35.400. Il ponte aereo organizzato dai Paesi membri della Nato, nei giorni successivi all'ingresso dei Talebani, ha evacuato circa 100.000 afghani nei Paesi occidentali. Oltre 1.200 afghani hanno collaborato con forze militari italiane: interpreti, logistica, accompagnatori e conoscitori del Paese, molti afghani sotto compenso hanno prestato servizio ai nostri militari in Afghanistan. Con l'avvento del regime, i collaboratori che hanno prestato servizio rischiano persecuzione e morte, etichettati come traditori. Il Ministro degli esteri in una nota del 15 agosto 2021 dichiarava: «non abbandoneremo gli afghani». I cittadini afghani fuggiti in Iran e Pakistan sono stati inseriti in corridoi umanitari grazie anche al supporto di organizzazioni umanitarie italiane. Ad oggi molti sono ancora in attesa di partire a causa di mancanze, nelle sedi diplomatiche, di opportuna strumentazione per rilevamento delle impronte digitali;

   la nostra Costituzione, articolo 3, comma 3, prevede che «Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione Italiana, ha il diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge»;

   ciò impone che il nostro Paese garantisca asilo a chiunque non goda nel proprio paese di libertà e diritti costituzionali;

   secondo le regole internazionali, gli afghani che dovranno arrivare in Italia godono di «status di rifugiati» secondo la Convenzione di Ginevra del 1950;

   lo scorso 26 agosto 2021 si è svolto un incontro tra Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e Ong italiane da cui è stato istituito un tavolo permanente sull'Afghanistan, presieduto dalla Viceministra Sereni. Ad oggi mancano convocazioni del tavolo, con conseguente blocco di gran parte delle partenze dei corridoi umanitari. Va, inoltre, tenuto conto del protocollo d'intesa firmato il 4 novembre 2021, tra Governo italiano (Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e Ministero dell'interno), le organizzazioni religiose e la società civile per l'attivazione di corridoi umanitari dall'Iran e dal Pakistan;

   va anche considerata la sentenza del tribunale di Roma del 21 dicembre 2021 N.R.G. 62652/2021 con la quale il giudice, considerate le gravi compromissioni dei diritti umani in Afghanistan, ha riconosciuto a due afghani il diritto alla protezione internazionale;

   dopo oltre 10 mesi, centinaia di rifugiati restano in attesa di partire e, in alcuni casi, di potersi ricongiungere con la propria famiglia già in Italia. Molti afghani in Iran e Pakistan stanno riscontrando difficoltà a causa della scadenza del visto turistico, di studio o cure mediche e chi viene trovato senza documentazione regolare rischia il rimpatrio. Martedì 21 giugno 2022 un terremoto ha interessato la zona sud-est dell'Afghanistan. Da prime ricostruzioni sarebbero almeno 1.150 i morti, oltre 10.000 abitazioni distrutte e il Paese sarebbe a rischio colera come annunciato dalle Nazioni Unite. Molti Paesi occidentali hanno ribadito che l'invio di aiuti verrà trasmesso solo attraverso agenzie riconosciute dalle Nazioni Unite –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti;

   in quanto tempo si preveda l'invio di attrezzatura per il riconoscimento dell'impronta digitale;

   quando sia prevista la ripresa di corridoi umanitari verso l'Italia;

   se sia previsto il rinnovo eccezionale di documentazione valida per permettere ai rifugiati di restare nei Paesi ospitanti in attesa di apertura dei corridoi umanitari;

   quali aiuti l'Italia intenda inviare in Afghanistan e con quali tempistiche, anche a seguito del recente terremoto.
(5-08338)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 luglio 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-08338

  A seguito di un primo incontro con la società civile del Ministro Di Maio e della Vice Ministra Sereni nell'agosto 2021, è stato istituito un Tavolo di coordinamento per l'emergenza in Afghanistan, presieduto dalla stessa Vice Ministra, che si è riunito in formato plenario quattro volte (9 settembre; 29 settembre; 9 dicembre; 17 febbraio). Il Tavolo ha lo scopo di coordinare la risposta italiana alla crisi nel Paese, con particolare attenzione all'assistenza umanitaria e alle questioni migratorie. I lavori del Tavolo sono infatti proseguiti anche nella forma di due «Sotto-tavoli», dedicati appunto ad aiuti umanitari e aspetti migratori.
  In occasione delle riunioni del Tavolo sono stati discussi i contributi destinati alla crisi in Afghanistan come attuazione dell'impegno finanziario annunciato dal Ministro Di Maio alla Conferenza dei donatori di Ginevra del settembre 2021. Di questi contributi (complessivi 150 milioni di euro), la maggior parte (oltre 100 milioni) è stata canalizzata attraverso organizzazioni internazionali attive nella risposta umanitaria.
  Nel 2022, il 31 marzo per l'esattezza, nell'ambito dell'apposita Conferenza dei donatori, il Ministro Di Maio ha annunciato un ulteriore contributo di 50 milioni di euro per la crisi, la cui destinazione nel dettaglio è in corso di definizione. Si stanno infatti valutando nuove iniziative anche in risposta all'emergenza determinata dal terremoto del mese scorso.
  Come detto, i lavori del Tavolo di coordinamento hanno interessato anche gli aspetti migratori della crisi. Il 4 novembre 2021, infatti il Ministero degli esteri, il Ministero dell'interno, l'istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà (INMP), l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), la Conferenza Episcopale Italiana/Caritas Italiana, la Comunità di Sant'Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche, la Tavola Valdese ed ARCI hanno siglato un Protocollo d'intesa che prevede la realizzazione di «Corridoi umanitari-Evacuazioni per l'Afghanistan», integrato da un Addendum sottoscritto il 6 aprile 2022.
  Tale Protocollo prevede l'arrivo nell'arco di due anni di 1200 cittadini afghani in condizioni di vulnerabilità da Iran, Pakistan, Turchia, Giordania e Bosnia Erzegovina, prevedendo una duplice azione: 800 beneficiari saranno individuati e accolti dalle Associazioni proponenti e 400 saranno in carico all'Amministrazione del Viminale, che li inserirà nel sistema di accoglienza nazionale dopo la selezione a cura degli uffici dell'UNHCR in loco. La selezione dei beneficiari avverrà secondo criteri fissati dal Protocollo.
  I macchinari speciali per il rilevamento delle impronte digitali dei beneficiari dei corridoi sono stati installati presso le rappresentanze diplomatico-consolari che ne erano sprovviste (Islamabad, Teheran e Sarajevo) tra la seconda e la terza settimana di giugno, dopo apposita formazione del personale incaricato al rilevamento a cura della Polizia di Stato.
  L'arrivo dei macchinari in questione ha consentito di intensificare le attività di competenza del Ministero degli Esteri propedeutiche ai primi arrivi da Pakistan e da Iran, previsti per fine luglio 2022, con un primo gruppo di circa 300 cittadini afghani, individuati dalle Associazioni firmatarie del Protocollo tra i soggetti più vulnerabili attualmente rifugiati nei Paesi limitrofi. In particolare, le Ambasciate a Islamabad e a Teheran hanno già effettuato le operazioni di rilevamento degli speciali dati biometrici e inviato telematicamente i relativi dati alle competenti articolazioni del Viminale per l'avvio, da parte di queste ultime, dei controlli preventivi di sicurezza finalizzati al rilascio di nulla osta all'ingresso in Italia.
  Quanto sopra, si svolge in un quadro di costante coordinamento operativo fra gli attori istituzionali, internazionali e della società civile firmatari del Protocollo e coinvolti nelle operazioni attuative.
  Le Ambasciate italiane in Pakistan e Iran continuano ad adoperarsi con le Autorità dei due Paesi affinché queste ultime consentano ai rifugiati afghani beneficiari dei corridoi umanitari di continuare la loro permanenza legale in quei Paesi sino al loro trasferimento in Italia (dunque, ove necessario, dette Autorità potranno prolungare o rinnovare i visti temporanei pakistani e iraniani) e di poter lasciare legalmente quei Paesi (le Autorità locali dovranno rilasciare a quei beneficiari i previsti permessi di uscita, i cosiddetti exit permit).
  Con riferimento all'Ordinanza cautelare del Tribunale di Roma del 21 dicembre 2021 citata nell'interrogazione, si segnala che essa è stata revocata dalla successiva sentenza n. 75658/2021 del 25 febbraio 2022 del Tribunale di Roma in sede collegiale. Questa sentenza ha fra l'altro stabilito che:

   «la normativa di rango primario vigente in Italia non contempla l'ipotesi di rilascio del visto individuale “per motivi umanitari”, né può affermarsi un diritto dello straniero che si trovi all'estero ad essere ammesso nel territorio della Repubblica al fine di riceverne protezione internazionale, se non nei casi espressamente previsti»;

   «l'istituto del visto “umanitario”, destinato a consentire allo straniero l'ingresso nel territorio nazionale allo scopo di sfuggire a rischi di persecuzione o a trattamenti disumani o degradanti ed ottenere protezione internazionale dall'Italia non può dirsi né concretamente esistente nel diritto italiano, né previsto o imposto dalla normativa europea. In quanto tale, il suo rilascio non può né essere concesso dalla pubblica amministrazione, tenuta all'osservanza della legge, né venire imposto dall'autorità giurisdizionale, investita del potere-dovere di applicarla, interpretandola in senso costituzionalmente orientato ma senza travalicare i confini della sua operatività»;

   concludendo pertanto che «non esiste né l'obbligo, né la possibilità di concedere visti individuali per motivi “umanitari” che siano, esplicitamente o implicitamente, finalizzati ad una successiva domanda di protezione e destinati, perciò, a determinare il soggiorno dello straniero sul territorio nazionale per una durata superiore a 90 giorni, e che il rifiuto di concedere tali visti non determina alcuna responsabilità dello Stato per violazione di obblighi costituzionali o internazionali in materia di diritti fondamentali».

  Il percorso di sostegno alla popolazione afghana immediatamente intrapreso dal Governo nell'agosto del 2021, come vedete, prosegue. Continueremo a lavorare in questa direzione, in linea con tutto l'impegno fin qui profuso in favore del popolo afghano non solo dalle Istituzioni ma anche dai cittadini italiani, che hanno dato prova di straordinaria solidarietà.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rischio sanitario

diritti umani

diritto d'asilo