ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08172

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 702 del 27/05/2022
Firmatari
Primo firmatario: LEGNAIOLI DONATELLA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 25/05/2022


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 25/05/2022
Stato iter:
29/06/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/06/2022
Resoconto NISINI TIZIANA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 29/06/2022
Resoconto LEGNAIOLI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/05/2022

DISCUSSIONE IL 29/06/2022

SVOLTO IL 29/06/2022

CONCLUSO IL 29/06/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08172
presentato da
LEGNAIOLI Donatella
testo di
Venerdì 27 maggio 2022, seduta n. 702

   LEGNAIOLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   un articolo pubblicato sull'edizione del 21 maggio 2022 del quotidiano «il Tirreno» denunciava l'elusione di legge in materia di rapporti di lavoro in Toscana;

   in particolare, vengono segnalati numerosi episodi, in ogni comparto industriale, di illegalità diffusa ai danni dei lavoratori;

   si tratta in primis, dell'annosa questione dei cosiddetti, contratti farsa, che stando ai sindacati, in Toscana stanno comparendo in vari settori, tra i quali, in ragione delle agevolazioni economiche, anche il comparto edile non risulta immune da abusi ed illeciti;

   il lavoro irregolare rappresenta oltre un terzo del valore complessivo dell'economia sommersa stimato dall'Istat: 76,8 miliardi, su 203 miliardi totali. Le unità di lavoro a tempo pieno (Ula) in condizione di irregolarità sono – sempre secondo l'Istat – oltre 3,5 milioni;

   secondo Confartigianato sono 3,2 milioni i lavoratori irregolari e gli operatori abusivi che operano nell'economia sommersa che nel 2021 ha raggiunto la cifra di circa 203 miliardi di euro, vale a dire l'11,3 per cento del Pil e il 12,6 per cento del valore aggiunto;

   è irregolare il 14 per cento dei soggetti che svolgono attività indipendente e questa quota è aumentata di 0,6 punti percentuali rispetto al 2011. Nello specifico le imprese più a rischio sono quelle nei settori dell'edilizia, dell'acconciatura ed estetica, dell'autoriparazione, dell'impiantistica, della riparazione di beni personali e per la casa, del trasporto taxi, della cura del verde, della comunicazione, dei traslochi;

   la crisi pandemica ha favorito il diffondersi del lavoro irregolare; l'Ufficio studi della Cgia di Mestre ha stimato che in Toscana ci sono oltre 183 mila lavoratori irregolari, con un tasso di irregolarità del 10,8 per cento e un'incidenza sul totale del valore aggiunto dell'economia regionale pari al 4,5 per cento. In Toscana il lavoro nero produrrebbe 4,7 miliardi di valore aggiunto;

   tra le diverse forme di irregolarità in uso nei luoghi di lavoro, a seconda dei diversi settori produttivi, una pratica che sembra sempre più diffusa è quella dei cosiddetti falsi part time, ovvero la regolarizzazione solo di parte della prestazione lavorativa e il contestuale obbligo di svolgere parte, spesso prevalente, della prestazione lavorativa senza la copertura assicurativa contro gli infortuni e la copertura contributiva, adempimento importante per il futuro pensionistico dei lavoratori coinvolti –:

   quali urgenti iniziative il Ministro interrogato intenda adottare nel contrasto alle pratiche di sfruttamento dei lavoratori e di ricorso a forme di irregolarità nella gestione dei rapporti lavorativi.
(5-08172)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 29 giugno 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-08172

  Gli onorevoli interroganti pongono quesiti sulle azioni di prevenzione e contrasto al lavoro sommerso, nonché a tutte le forme di lavoro irregolare che incidono sui diritti dei lavoratori, con particolare riferimento alla Toscana.
  Per contrastare il fenomeno dello sfruttamento lavorativo, anche le regioni possono farsi parte attiva nel contrasto a tale fenomeno. La regione Toscana ha aderito alla manifestazione d'interesse del Ministero del lavoro per la presentazione di proposte progettuali volte al contrasto del lavoro sommerso.
  A livello nazionale, per arginare e combattere il lavoro irregolare si è reso necessario rafforzare le attività di vigilanza e controllo e repressione e per questo il Governo ha potenziato le competenze, in materia di salute e sicurezza sul lavoro e l'organico dell'ispettorato nazionale del lavoro.
  Il Governo ha attribuito un'assoluta priorità alle azioni di contrasto e di prevenzione di questo annoso fenomeno nella consapevolezza che l'elusione della normativa lavoristica non solo comprime le tutele retributive e previdenziali, ma anche quelle relative alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, determinando conseguenze nefaste anche dal punto di vista economico e produttivo, creando una disparità concorrenziale tra le aziende virtuose e quelle inadempienti.
  In via generale, il tema della regolare costituzione dei rapporti di lavoro non può essere disgiunto nemmeno da quello della sicurezza, rappresentandone una precondizione necessaria. Il lavoro irregolare, come noto, è per definizione un lavoro insicuro che priva il lavoratore di fondamentali tutele alla integrità psicofisica. Non si fa riferimento al solo lavoro nero, in cui il lavoratore è privato delle elementari regole di sicurezza (formazione, dispositivi di protezione individuale, eccetera) ma anche al lavoro meramente irregolare, in quanto il non rispetto dei limiti all'orario di lavoro, le esternalizzazioni illecite e in generale tutte le irregolarità espressive di dumping contrattuale, hanno effetti diretti sull'abbattimento delle tutele e dei livelli di sicurezza dei lavoratori.
  Nel PNRR è stata prevista l'adozione di un Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso che è volto a intervenire nei molteplici settori produttivi interessati dal lavoro nero. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha adottato con tempestività le prime misure di attuazione del PNRR.
  Il 28 febbraio scorso è stato istituito il Tavolo tecnico per l'elaborazione del Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso, che sarà elaborato nel suo insieme entro il 15 ottobre 2022 e attuato entro la fine dell'anno corrente.
  Con il decreto-legge n. 36, recante ulteriori disposizioni di attuazione del PNRR, è stato istituito il Portale unico del contrasto al lavoro sommerso.
  Al fine di un'efficace programmazione dell'attività ispettiva nonché del monitoraggio del fenomeno del lavoro sommerso su tutto il territorio nazionale, le risultanze dell'attività di vigilanza svolta dall'Ispettorato nazionale del lavoro, dal personale ispettivo dell'INPS, dell'INAIL, dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza sulle violazioni in materia di lavoro sommerso, nonché in materia di lavoro e legislazione sociale, confluiscono in un portale unico nazionale gestito dall'Ispettorato nazionale del lavoro, che sostituisce ed integra le banche dati esistenti.
  L'obiettivo è quello di realizzare un'azione di contrasto dei fenomeni di dumping contrattuale, di evasione e di elusione contributiva, di lavoro irregolare, di somministrazione abusiva di manodopera, che possa contribuire a un'effettiva tutela dei lavoratori, sia riguardo il profilo retributivo e contributivo, sia riguardo quello della sicurezza.
  Per quanto riguarda specificamente i cosiddetti «falsi part-time», voglio sottolineare che l'attività di vigilanza dell'INL è preordinata a far emergere le diverse forme di sfruttamento lavorativo, la mancata applicazione dei contratti collettivi e le fattispecie di violazione degli obblighi in materia previdenziale ed assicurativa.
  I controlli ispettivi sono normalmente indirizzati anche nei confronti dell'utilizzo improprio di forme contrattuali atipiche o flessibili – tra i quali i contratti part-time – che possono presentare, nei diversi contesti merceologici e territoriali, rilevanti profili di criticità, siccome spesso connessi a fenomeni di elusione contributiva per mascherare veri e propri rapporti di lavoro dipendente a tempo pieno e indeterminato.
  Prosegue per tutto il 2022 la pianificazione e realizzazione delle verifiche ispettive per l'accertamento della illegittima fruizione delle prestazioni previdenziali derivante dall'instaurazione di rapporti di lavoro fittizi, con la conseguente consumazione di fattispecie di reato ed il frequente coinvolgimento, oltre che dei lavoratori e dei datori di lavoro, anche di vere e proprie organizzazioni criminali, diffuse soprattutto in alcuni ambiti produttivi e, in particolare, nel settore agricolo, in cui la programmazione dei controlli ispettivi potrà essere supportata efficacemente dalla individuazione di specifiche situazioni «sintomatiche». Essendo tali condotte illecite finalizzate al conseguimento di indebiti benefici economici a carico dell'INPS (quali l'indennità di disoccupazione, di malattia e di maternità), una volta accertata la natura fittizia del rapporto di lavoro, l'Istituto provvederà al disconoscimento delle stesse prestazioni lavorative ai fini della tutela previdenziale.
  Concludo, pertanto, ribadendo il massimo impegno del Ministero del lavora nell'attività di contrasto la lavoro sommerso, senza dimenticare che è altrettanto necessario però affiancare, all'azione repressiva e di controllo, interventi e misure che favoriscono, anche in un'ottica incentivante, il dialogo e la collaborazione con le imprese e gli operatori di settore. Si tratta di un percorso avviato che deve proseguire con determinazione, nella consapevolezza che la regolarità contrattuale e contributiva è presupposto di una crescita economica sana e di uno sviluppo sostenibile.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoro nero

lavoratore clandestino

infortunio sul lavoro