ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07984

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 684 del 29/04/2022
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA
Data firma: 28/04/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • INNOVAZIONE TECNOLOGICA E LA TRANSIZIONE DIGITALE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA' SOSTENIBILI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 28/04/2022
Stato iter:
31/05/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/05/2022
Resoconto ACCOTO ROSSELLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 31/05/2022
Resoconto VALLASCAS ANDREA MISTO-ALTERNATIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 31/05/2022

SVOLTO IL 31/05/2022

CONCLUSO IL 31/05/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07984
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Venerdì 29 aprile 2022, seduta n. 684

   VALLASCAS. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   alcuni organi di stampa della Sardegna hanno dato risalto alla condizione dei circa 70 lavoratori delle aziende Mvm e Effe&C, con sede a San Sperate, «senza stipendio da febbraio»;

   le imprese «operano nel settore delle telecomunicazioni, per conto di Tim e Open Fiber, e in quello elettrico, per conto di Enel distribuzione», circostanza che ha suscitato reazioni di incredulità visto che si tratterebbe di settori che starebbero registrando un intenso sviluppo e le stesse aziende (Tim, Open Fiber ed Enel) risulterebbero tra i principali operatori impegnati in Italia in un ampio programma di infrastrutturazione e digitalizzazione con il coinvolgimento di decine di imprese sul territorio nazionale e l'impiego di ingenti finanziamenti pubblici;

   alcuni rappresentanti sindacali avrebbero dichiarato che «È un settore che non ha problemi. Il lavoro c'è, le commesse ci sono. E i dipendenti stanno andando al lavoro. Mancano però le retribuzioni»;

   il 15 gennaio scorso sarebbe stato dato l'avvio al «Piano Italia a 1 Giga» (3,7 miliardi), il primo dei bandi da circa 6,7 miliardi totali che – insieme a Piano per il 5G (2 miliardi) e al «Piano Scuole connesse» (261 milioni) e al Piano «Sanità connessa» (501,5 milioni) – punta a garantire entro il 2026 una velocità di connessione delle reti fisse ad almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload su tutto il territorio nazionale;

   la Sardegna e la Puglia sarebbero le regioni che maggiormente dovrebbero beneficiare da questo primo bando, rispettivamente con 356 e 346 milioni di contributo a disposizione;

   la società Enel Green Power sostiene che «gli impianti all'avanguardia e le infrastrutture innovative permetteranno anche un significativo sviluppo dell'isola dal punto di vista economico, con la creazione di nuovi posti di lavoro (stimati tra i 10 mila e i 15 mila entro il 2030) e l'arrivo di investimenti nell'ordine dei 15 miliardi di euro»;

   la CGIL di Cagliari sosterrebbe che quello delle telecomunicazione è «un settore in pieno boom, [...] nel quale gli appalti continuano ad essere assegnati a soggetti che scaricano il rischio di impresa sui propri dipendenti»;

   la situazione descritta potrebbe non essere circoscritta alla sola Sardegna, ma potrebbe riguardare molte altre realtà a livello nazionale, visto l'andamento del mercato che sarebbe contrassegnato da una guerra al ribasso di prezzi e tariffe che impatterebbe significativamente sui conti;

   a questo si aggiungerebbe un'eccessiva flessibilità di vincoli negli appalti e nei contratti pubblici, che, nel concreto, si tradurrebbe in una riduzione dei controlli sulle aziende e in ribassi spropositati per l'assegnazione delle gare: circostanze che si ripercuotono su conti e bilanci aziendali;

   da tempo i sindacati solleciterebbero un minore ricorso a gare a partecipazione pubblica con la logica del massimo ribasso per scongiurare ripercussioni sui lavoratori del comparto e, nel complesso, una maggiore attenzione alle molteplici criticità del comparto che, a fronte di importanti prospettive di sviluppo, presenterebbe tuttora molti elementi di riassetto proprietario ed organizzativo di importanti operatori e ampie fasce di lavoro precario –:

   quali iniziative intenda adottare il Governo, per quanto di competenza, anche di natura normativa, al fine di rafforzare le garanzie dei lavoratori e i controlli sulle aziende che operano nel settore degli appalti e dei contratti pubblici nelle telecomunicazioni, anche attraverso una valutazione della consistenza economica dei soggetti privati, limitando il ricorso al massimo ribasso e introducendo misure di garanzia per adeguati standard retributivi;

   se il Governo non ritenga opportuno adottare iniziative di competenza a garanzia delle retribuzioni dei lavoratori delle aziende Mvm e Effe&C.
(5-07984)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 31 maggio 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-07984

  L'onorevole interrogante riporta notizie di stampa secondo cui circa 70 lavoratori delle aziende Mvm e Effe&C, con sede a San Sperate, sarebbero senza stipendio da febbraio.
  La regione Sardegna, espressamente richiesta, ha rappresentato di non aver ricevuto segnalazioni relative agli appalti del settore delle telecomunicazioni, né per il mancato pagamento delle retribuzioni.
  Nel settore delle telecomunicazioni la regione autonoma della Sardegna ha previsto due tipi d'intervento: «Intervento Diretto» e «Intervento a concessione».
  Con il primo («Intervento Diretto»), di cui all'Accordo di programma regione- MISE del 9 luglio 2015, è stata prevista la costruzione di un'infrastruttura passiva costituita da una rete in fibra ottica che, a partire dalla centrale telefonica di riferimento, colleghi gli armadi stradali «ripartilinea» (o cabinet) da cui si diparte la porzione finale della rete telefonica in rame.
  Il secondo Accordo di programma (cosiddetto «intervento a Concessione») è stato siglato tra la regione autonoma della Sardegna e il MISE il 9 maggio 2017 nell'ambito del «Piano Strategico Banda Ultralarga».
  Le gare, per l'individuazione degli esecutori per «intervento diretto» e del concessionario per «intervento a concessione», sono state curate dalla società Infratel S.p.A., società in house del MISE.
  Per l'intervento diretto furono bandite - fatta salva l'attività di sola progettazione e DL indirizzata ai soli professionisti - n. 3 gare, nelle quali erano previsti anche lavori ed interventi manutentivi, tutte appaltate con procedura aperta ex articolo 60 del Codice degli Appalti pubblici (decreto legislativo n. 50 del 2016) e, di queste, per la seconda (anno 2018) con il criterio del prezzo più basso, mentre per la prima (anno 2015) e la terza (anno 2019) fu previsto il criterio dell'aggiudicazione con offerta economicamente più vantaggiosa.
  Per l'intervento a concessione la procedura prevedeva una fase di prequalifica degli Operatori titolari dei requisiti richiesti dal disciplinare e una successiva fase di selezione da perfezionarsi mediante lettere di invito indirizzate agli operatori qualificati e aspiranti concessionari. In questa seconda fase, venne applicato il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.
  Riguardo la disciplina degli appalti, richiamata dall'onorevole interrogante, condividendone i rilievi circa la necessità di garantire attraverso il sistema degli appalti i massimi livelli di tutela dei lavoratori, faccio presente che il recente disegno di delega per la riforma del Codice dei Contratti Pubblici – di nuovo all'esame del Senato dopo le modifiche apportate dalla Camera – contiene importanti novità – fortemente sostenute dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali – che appaiono tutte orientate a principi di massima garanzia per i lavoratori. Tra i criteri direttivi, sono introdotti correttivi della disciplina vigente tutti volti a limitare l'utilizzazione del criterio del massimo ribasso, prevedendo in ogni caso che i costi della manodopera siano sempre scorporati dagli importi assoggettati a ribasso.
  Vi è inoltre la previsione dell'obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi di gara, tenuto conto della tipologia di intervento e nel rispetto dei princìpi dell'Unione europea, specifiche clausole sociali con le quali sono indicati, come requisiti necessari dell'offerta, criteri orientati tra l'altro a garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato, l'applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore, stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, le stesse tutele economiche e normative per i lavoratori in subappalto rispetto ai dipendenti dell'appaltatore, al fine altresì di contrastare il lavoro irregolare.
  Con specifico riferimento alle eventuali inadempienze dell'appaltatore in materia retributiva, contributiva previdenziale e assicurativa faccio presente che il legislatore, in materia di appalti, ha stabilito il principio della responsabilità solidale tra committente privato e appaltatore, tale che, il committente imprenditore o datore di lavoro è obbligato in solido con l'appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori entro il limite di due anni dalla cessazione dell'appalto, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, comprese le quote di trattamento di fine rapporto, nonché i contributi previdenziali e i premi assicurativi.
  Il Governo è impegnato fortemente su questi temi. Come noto, su proposta del Ministro del lavoro, è stata rafforzata la normativa in materia di vigilanza e di contrasto al lavoro irregolare. Inoltre, è stato potenziato fortemente l'Ispettorato nazionale del lavoro e il coordinamento tra i diversi soggetti istituzionali preposti al controllo della regolarità dei rapporti di lavoro e della salute sicurezza dei lavoratori.
  È stato quindi avviato un percorso normativo e di potenziamento delle sinergie interistituzionali, che va sicuramente implementato, anche al fine di contrastare il fenomeno degli appalti illeciti.
  Sugli specifici fatti segnalati dall'onorevole Interrogante, l'INL ha rappresentato che risultano essere state presentate due richieste d'intervento relative alla società MVM S.P.A all'Ispettorato territoriale del lavoro di Cagliari-Oristano, la prima delle quali, del 2021, riguarda l'omesso pagamento degli straordinari e del TFR e l'omesso versamento dei contributi. Tale richiesta è stata oggetto di conciliazione monocratica ma la procedura non è ancora stata definita in quanto il datore di lavoro non ha ancora ottemperato alle disposizioni stabilite nel verbale di conciliazione. La seconda richiesta di intervento, presentata lo scorso aprile 2022 in merito all'omesso pagamento delle retribuzioni dei mesi di febbraio e marzo 2022 e delle ore di lavoro straordinario, è attualmente all'esame dell'Ufficio territoriale.
  Non risultano, invece, agli atti, elementi informativi relativi alla società EFFE & C. SRL, per la quale non sussistono richieste di intervento o segnalazioni, né precedenti ispettivi.
  A seguito delle questioni sollevate dall'onorevole interrogante, sono attualmente in corso ulteriori accertamenti, da parte del competente Ispettorato del lavoro, a tutela dei diritti dei lavoratori.
  Assicuro che il Ministero del lavoro continuerà a monitorare gli esiti dell'attività di vigilanza, della quale sarà dato aggiornamento.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

telecomunicazione

attivita' non salariata

creazione di posti di lavoro