ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07121

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 601 del 23/11/2021
Firmatari
Primo firmatario: LACARRA MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/11/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 23/11/2021
Stato iter:
02/12/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/12/2021
Resoconto NISINI TIZIANA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 02/12/2021
Resoconto LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/11/2021

DISCUSSIONE IL 02/12/2021

SVOLTO IL 02/12/2021

CONCLUSO IL 02/12/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07121
presentato da
LACARRA Marco
testo di
Martedì 23 novembre 2021, seduta n. 601

   LACARRA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il decreto-legge 30 giugno 2021, n. 99, all'articolo 4, contiene una serie di misure in materia di tutela del lavoro. In particolare, il comma 1 disponemmo al 31 dicembre 2021 la proroga per il trattamento di integrazione salariale straordinaria. Il comma 2 estende ai datori di lavoro delle industrie tessili, delle confezioni di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e pelliccia e delle fabbricazioni di articoli in pelle e simili (codice Ateco2007, codici 13, 14 e 15) che riducano o sospendano l'attività lavorativa dal 1o luglio 2021 la possibilità di richiedere il trattamento ordinario di integrazione salariale di cui agli articoli 19 e 20 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, per una durata massima di diciassette settimane nel periodo compreso tra il 1o luglio e il 31 ottobre 2021;

   i contenuti del decreto-legge n. 99 del 2021, che non è giunto a conversione in legge, sono confluiti nel decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 luglio 2021, n. 106;

   come segnalato dalla Camera del lavoro metropolitana e provinciale - Cgil Bari, a oggi si riscontra il mancato pagamento da parte di Inps di alcune domande di Cassa integrazione guadagni ordinaria presentate ai sensi del richiamato decreto-legge;

   difatti, malgrado tali domande risultino istruite, l'Inps dichiara che non è possibile procedere alla loro autorizzazione e successivamente alla messa in pagamento per indisponibilità dei fondi ministeriali;

   il settore tessile è tra i più colpiti dagli effetti della pandemia e a queste gravi conseguenze si assommano ora le ripercussioni dei rincari dei prezzi delle materie prime;

   ancora come riporta il comunicato dell'organizzazione sindacale, «a oggi i lavoratori non hanno percepito la Cigo a far data dal mese di giugno» e molti di essi, «ormai sfiancati dalle estenuanti attese del pagamento dell'indennità di cassa», «chiedono di sottoscrivere accordi di incentivazione all'esodo per poter superare il blocco dei licenziamenti e poter accedere alla naspi, pur di avere qualche forma di sostegno reddituale» –:

   se intenda fornire chiarimenti rispetto al mancato pagamento da parte di Inps della Cassa integrazione guadagni ordinaria di cui al decreto-legge richiamato in premessa;

   se intenda, per quanto di competenza, intraprendere iniziative volte a mettere l'Inps nelle condizioni di procedere al pagamento dei trattamenti di cassa integrazione guadagni ordinaria attesi.
(5-07121)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 2 dicembre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-07121

  Con il presente atto parlamentare viene richiamata l'attenzione sul mancato pagamento di trattamenti ordinari di integrazione salariale riconosciuti ai lavoratori delle industrie tessili ai sensi del quadro normativo vigente.
  Innanzitutto, voglio evidenziare che in conseguenza dell'emergenza epidemiologica, sono state stanziate risorse straordinarie a tutela dei lavoratori e delle imprese che hanno subito la sospensione o la riduzione dell'attività produttiva, nonché disposizioni speciali – quali semplificazioni procedurali e deroghe ai limiti di durata complessiva — in materia di trattamenti di integrazione salariale, ordinari e in deroga, e di assegno ordinario.
  In particolare, l'articolo 50-bis, comma 2, del decreto-legge n. 73 del 2021, recependo il disposto dell'articolo 4 dell'abrogato decreto-legge n. 99 del 2021, ha introdotto un ulteriore periodo di trattamenti di CIGO, connessi all'emergenza epidemiologica da COVID-19, in favore dei datori di lavoro appartenenti ai settori delle industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e pelliccia, e fabbricazione di articoli in pelle e simili, per interruzioni o riduzioni dell'attività produttiva nel periodo collocato tra il 1° luglio 2021 e il 31 ottobre 2021.
  Il monitoraggio del tetto di spesa, come disposto dalla norma richiamata, è affidato all'Inps che, qualora dalla valutazione complessiva dei provvedimenti adottati riscontri l'avvenuto raggiungimento, anche in via prospettica, dell'importo stanziato, non può più emettere ulteriori provvedimenti di autorizzazione.
  Nel settembre scorso, l'Istituto, in ottemperanza al predetto obbligo, ha accertato il raggiungimento, in via prospettica, del limite di 185,4 milioni di euro.
  Pertanto, considerata l'impossibilità di autorizzare ulteriori domande di cassa integrazione per le aziende del settore tessile avendo raggiunto in via prospettica il limite di spesa, il Governo, con il decreto-legge n. 146 del 2021, il cosiddetto decreto fiscale, ha incrementato l'originario stanziamento di ulteriori 80 milioni di euro, riportando il limite massimo di spesa a 265,4 milioni di euro.
  Inoltre, sempre con il decreto fiscale sono state riconosciute ulteriori nove settimane dei suddetti trattamenti utilizzabili per periodi compresi tra il 1° ottobre 2021 e il 31 dicembre 2021 da parte dei datori di lavoro ai quali sia stato già interamente autorizzato il periodo.
  Tuttavia, fermo restando l'obbligo in capo all'INPS di verificare, anche in via prospettica, il raggiungimento del limite di spesa così come incrementato, è stato necessario — a partire dal mese di novembre — bloccare nuovamente le autorizzazioni dei trattamenti in argomento e, conseguentemente, i relativi pagamenti.
  Al riguardo, anche in questo caso, il Ministero del lavoro ha monitorato attentamente la situazione al fine di garantire le necessarie tutele ai lavoratori e alle imprese coinvolte e si è impegnato per il reperimento delle necessarie risorse finanziarie che consentano una soluzione concreta alla problematica segnalata dagli onorevoli interroganti.
  Proprio in queste ore, le Commissioni riunite Finanze e Lavoro del Senato hanno approvato, con il parere favorevole del Ministero del lavoro, alcuni emendamenti di analogo contenuto, che prevedono un ulteriore incremento pari a 100 milioni di euro per il 2021 al fine di finanziare i trattamenti ordinari di integrazione salariale del settore tessile.
  Infine, vorrei sottolineare che il Ministero del lavoro è costantemente impegnato nel sostegno ai livelli occupazionali e alla competitività di un comparto produttivo, quale il tessile, che rappresenta una filiera strategica del Made in Italy. L'industria manifatturiera, di cui la moda rappresenta una parte significativa, ha avviato ormai da qualche anno un processo di innovazione tecnologica che richiede risorse crescenti nonché professionalità altamente specializzate.
  Al fine di garantire la massima valorizzazione di un settore particolarmente qualificante per il nostro sistema industriale, il 12 ottobre scorso è stato infatti firmato il Protocollo tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e la Camera nazionale della moda italiana, denominato «Il lavoro buono». Con tale accordo, il Ministero del lavoro si è impegnato nella promozione di programmi regionali di riqualificazione degli addetti, nel mantenimento dei livelli occupazionali nelle aziende che aderiscono ai programmi di riqualificazione e nella promozione di programmi di formazione professionale nelle aziende, tutelando il diritto del lavoratore a una formazione continua quale strumento fondamentale per affrontare le transizioni occupazionali.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cassa integrazione

industria tessile

aumento dei prezzi