ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06808

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 575 del 12/10/2021
Firmatari
Primo firmatario: MARTINCIGLIO VITA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/10/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 12/10/2021
Stato iter:
20/10/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/10/2021
Resoconto FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 20/10/2021
Resoconto MARTINCIGLIO VITA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/10/2021

DISCUSSIONE IL 20/10/2021

SVOLTO IL 20/10/2021

CONCLUSO IL 20/10/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06808
presentato da
MARTINCIGLIO Vita
testo di
Martedì 12 ottobre 2021, seduta n. 575

   MARTINCIGLIO e D'ORSO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   i Confidi sono consorzi di natura mutualistica a cui le imprese possono partecipare per avere a disposizione le garanzie necessarie per accedere a un prestito da parte della banca o, in presenza di alcuni presupposti, per ricevere direttamente il credito;

   contribuendo alla promozione dello sviluppo economico e sociale dei territori di riferimento a supporto di tutte le micro, piccole e medie imprese (mPmi), anche quelle marginali per le quali l'accesso al credito è più complesso, il sistema dei Confidi è, infatti, considerato un anello fondamentale per dare liquidità a quelle duramente colpite dalla crisi generata dall'epidemia Covid-19 tuttora in corso;

   circa l'attività intermediaria, il Fondo di garanzia Mediocredito centrale (Mcc) segnala che sono complessivamente 2.475.785 le richieste di garanzie pervenute al Fondo di garanzia nel periodo dal 20 marzo 2020 al 29 settembre 2021 per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani autonomi e professionisti, per un importo complessivo di circa 201,7 miliardi di euro di cui circa il 50 per cento riguarda finanziamenti fino a 30.000 euro, il che indica chiaramente quanto le mPmi abbiano necessità di supporto e quanto probabilmente così continuerà ad essere anche dopo l'esaurimento delle misure straordinarie per la liquidità assunte nell'ambito del Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza del Covid-19 in scadenza a fine anno;

   con riferimento ai finanziamenti diretti, risulta all'interrogante che, grazie alle novità operative introdotte dal Parlamento nella legge di conversione 17 luglio 2020, n. 77, del cosiddetto decreto Rilancio del maggio 2020 (articolo 31-bis), i confidi hanno erogato, al 31 dicembre 2020, circa 150 milioni di euro di finanziamenti diretti, registrando un incremento del 160 per cento rispetto al dato 2019, pari a circa 60 milioni di euro;

   tali dati confermano che la loro funzione, oltre che di carattere strettamente economico-finanziario, è anche di tipo sociale, ancor più oggi in cui la stragrande maggioranza delle imprese attive in Italia sta soffrendo l'impatto di una crisi di fronte alla quale l'assenza di liquidità e la difficoltà – e spesso la preclusione – dell'accesso al tradizionale credito bancario sta mettendo a rischio migliaia di posti lavoro;

   il decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 giugno 2020, n. 40 (cosiddetto decreto Liquidità), all'articolo 13, comma 1, lettera n-bis), ha introdotto la possibilità per i Confidi di imputare al fondo consortile, al capitale sociale o ad apposita riserva i fondi rischi e gli altri fondi o riserve patrimoniali costituiti da contributi pubblici, con esclusione di quelli derivanti dalle attribuzioni annuali esistenti alla data del 31 dicembre 2019;

   l'attuazione di questa misura straordinaria e temporalmente limitata, finalizzata al rafforzamento patrimoniale dei Confidi e alla valorizzazione del loro ruolo sul piano finanziario ed economico, è subordinata all'ottenimento della autorizzazione della Commissione europea da richiedere sulla base della disciplina sugli aiuti di Stato, con notifica da parte dell'Italia;

   con risposta all'interrogazione a risposta immediata in Commissione n. 5-04937, pubblicata il 4 novembre 2020, il Ministero dello sviluppo economico ha dichiarato la necessità di procedere ad «un'attenta valutazione, da svolgersi in collaborazione con il Ministero dell'economia e delle finanze e con il supporto delle Autorità deputate alla vigilanza sui confidi (Banca d'Italia e Organismo di vigilanza sui confidi minori ex articolo 112 del TUB), necessario ad acquisire gli elementi di fatto ai fini del contraddittorio che si instaurerà con l'Esecutivo dell'Unione sul tema», specificando, altresì, che «il Ministero dello sviluppo economico ha curato la notifica alla Commissione europea della misura agevolativa, sul presupposto che si tratta di una misura di garanzia in favore delle piccole e medie imprese, attuata per il tramite del confidi»;

   risulta all'interrogante che, a tutt'oggi, la misura straordinaria richiamata non è ancora attuata, nonostante il sistema dei Confidi si sia adoperato, fornendo una valutazione della norma che consente di escludere la sua rilevanza rispetto al tema di aiuti di Stato grazie alla finalizzazione di tali risorse come supporto per l'attività prestata a favore delle micro, piccole e medie imprese –:

   se il Governo abbia provveduto, congiuntamente agli organismi sopra richiamati, alla acquisizione degli elementi utili ad instaurare il contraddittorio con l'Esecutivo dell'Unione europea sul tema;

   quali urgenti iniziative intenda adottare per assicurare la tempestiva e piena attuazione della norma richiamata in premessa la cui effettiva attuazione, consolidando il patrimonio dei Confidi, consentirebbe di destinare cospicue risorse alle micro, piccole e medie imprese, oggi duramente colpite dagli effetti della crisi economica post pandemia.
(5-06808)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 20 ottobre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-06808

  La disposizione di legge in esame, come già evidenziato dal Ministero dello sviluppo economico (MISE) in occasione della risposta ad una interrogazione di analogo contenuto, ha previsto, previa notifica alla Commissione Europea (CE), la facoltà per i consorzi di garanzia collettiva dei fidi (Confidi), di imputare al fondo consortile, al capitale sociale o ad apposita riserva – con delibera assembleare da adottarsi entro 180 dall'approvazione del bilancio – i fondi rischi e gli altri fondi o riserve patrimoniali costituiti da contributi pubblici esistenti alla data del 31 dicembre 2019, ad esclusione di quelli derivanti dalle attribuzioni annuali di cui alla legge 7 marzo 1996, n. 108 (fondi antiusura).
  La formulazione della norma, implica la necessità di procedere alla preventiva identificazione nel concreto delle tipologie di contributi pubblici potenzialmente oggetto della facoltà prevista dalla disposizione di legge, mediante specifiche analisi dei dati disponibili.
  
  Infatti, il sistema dei Confidi detiene e gestisce a vario titolo risorse pubbliche di diversa natura, quali fondi statali, fondi regionali, fondi delle camere di commercio e fondi dell'Unione europea.
  Tra questi figurano i contributi concessi in gestione ai Confidi ai sensi del decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze del 3 gennaio 2017, adottato in attuazione delle previsioni dell'articolo 1, comma 54, della legge n. 147 del 2013, ai fini della concessione alle piccole e medie imprese di garanzie agevolate.
  In sede di adozione del predetto decreto ministeriale, il MISE, in veste di Amministrazione competente, ha curato la notifica alla CE della citata misura agevolativa sul presupposto che si trattasse di una misura di aiuto, sotto forma di garanzia, in favore delle piccole e medie imprese, attuata per il tramite dei Confidi.
  Infatti, nell'ambito di tale misura di aiuto, il ruolo assunto dai Confidi, anche a seguito delle raccomandazioni fornite dalla CE nel corso delle interlocuzioni con i competenti Uffici della stessa, è quello di gestori di fondi pubblici, non essendo previsto alcun tipo di apporto diretto al capitale dei predetti organismi di garanzia delle risorse pubbliche ad essi assegnate; dette risorse pubbliche, difatti, sono restituite al MISE, decorsi i sette anni previsti per la gestione, al netto delle perdite eventualmente subite.
  In coerenza con tale principio e al fine di escludere la sussistenza di elementi di aiuto in capo ai Confidi, è previsto che le imprese beneficiarie versino una commissione per la concessione della garanzia a valere sul fondo rischi, determinata prendendo a riferimento i soli costi di istruttoria e gestione sostenuti, in considerazione del fatto che il rischio di perdita sulle operazioni garantite grava esclusivamente sulle risorse pubbliche.
  Diversamente, la norma introdotta dalla legge 5 giugno 2020, n. 40, di conversione del decreto-legge n. 23 del 2020, oggetto dell'interrogazione parlamentare, nel prevedere l'attribuzione al patrimonio netto dei Confidi, senza vincoli di destinazione, di risorse pubbliche, coinvolge profili di compatibilità con le norme e gli orientamenti europei in materia di aiuti di Stato agli intermediari finanziari, ragion per cui, la norma stessa prevede espressamente la preventiva autorizzazione della CE.
  Anche per questo il legislatore ha ritenuto necessario l'inserimento nella previsione legislativa della clausola di stand still, sicché la sua operatività è subordinata ad esplicita autorizzazione della Commissione europea.
  Ciò premesso, si rappresenta che la procedura relativa alla notifica alla Commissione europea è in fase istruttoria e che il Ministero dell'economia e delle finanze fornisce costantemente il proprio supporto tecnico al Ministero dello sviluppo economico, in capo al quale rimane la competenza primaria per la notifica della misura alla Commissione europea.
  Resta ferma la volontà del Governo di valutare ogni possibilità di corrispondere alle esigenze di consolidamento del sistema dei Confidi, nel rispetto del quadro regolatorio unionale, al fine di dare sostegno economico al settore delle micro, piccole e medie imprese, particolarmente colpito dalle conseguenze pandemiche.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

piccole e medie imprese

controllo degli aiuti di Stato

impresa artigiana