ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06268

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 527 del 21/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: COSTANZO JESSICA
Gruppo: MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Data firma: 21/06/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 21/06/2021
Stato iter:
13/10/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/10/2021
Resoconto ACCOTO ROSSELLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 13/10/2021
Resoconto COSTANZO JESSICA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/06/2021

DISCUSSIONE IL 13/10/2021

SVOLTO IL 13/10/2021

CONCLUSO IL 13/10/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06268
presentato da
COSTANZO Jessica
testo di
Lunedì 21 giugno 2021, seduta n. 527

   COSTANZO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   i vertici di Elpe, cooperativa di Torino e colosso della logistica che vanta migliaia di dipendenti, tra cui il Presidente e una serie di responsabili di altre cooperative tra cui Log12 e Milog, che avevano in subappalto il reclutamento di lavoratori da destinare a mansioni di logistica (magazzinieri, scaffalisti) nei grandi supermercati, sono stati rinviati a giudizio per «intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro», reato previsto dall'articolo 603-bis del codice penale che riconduce ai fenomeni di caporalato;

   come riportato da Repubblica.it, l'accusa, sostenuta dal procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo, ipotizza stipendi, trattamento degli straordinari e gestione delle ferie difformi da quanto previsto dai contratti di lavoro nazionali per 36 scaffalisti: alcuni di loro stanno ancora portando avanti trattative risarcitorie con le rispettive cooperative;

   come ricorda Sarah Martinenghi su Repubblica.it, l'indagine era nata dopo un incidente automobilistico avvenuto nel giugno 2015 nell'astigiano in cui era morta una donna, trattato dalla procura di Asti come un infortunio sul lavoro. Al volante c'era infatti un lavoratore, suo collega, che aveva spiegato ai carabinieri di essersi messo alla guida dopo un turno di lavoro massacrante, durato 19 ore;

   gli accertamenti dell'ispettorato del lavoro erano partiti da questo dato: gli inquirenti avevano ascoltato una serie di lavoratori raccogliendo le prove dello sfruttamento contestate ora dal pubblico ministero;

   dalle indagini erano emerse anche alcune carenze nelle misure di sicurezza, in particolare sui corsi di formazione per l'utilizzo dei carrelli elevatori;

   gli accertamenti riguardano il periodo compreso fra il 2016 e il giugno del 2018: ora le aziende risultano essersi messe in regola. Sei lavoratori si sono costituiti parte civile, altri quattro hanno annunciato la loro intenzione; tre, invece, sono stati estromessi;

   il rinvio a giudizio risulta essere l'ennesimo caso di sfruttamento dei lavoratori nel settore della logistica;

   già nel 2019, sul Sole24ore, si definiva la logistica «un settore sfuggente, fatto di subappalti e cooperative che durano in media due anni: quando spariscono, spesso lasciano stipendi arretrati e buchi di Tfr e trattamenti previdenziali. Ma anche quando il lavoro c'è, troppo spesso ci sono turni infiniti e infortuni. Difficile perfino fare un conto esatto degli addetti (...)» –:

   se non ritenga opportuno, alla luce dell'allarmante e crescente numero di casi di sfruttamento dei lavoratori del settore, aprire un tavolo settoriale sulla logistica e al contempo adottare iniziative per imprimere un'accelerazione al percorso politico di riforma del sistema delle cooperative, volto in particolare a fare chiarezza sulle regole, sulla trasparenza e sul controllo nel settore degli appalti logistici.
(5-06268)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 13 ottobre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-06268

  In relazione ai fatti citati ed alle questioni poste nella interrogazione parlamentare si rappresenta quanto segue.
  L'interrogante fa riferimento al procedimento avviato dalla Procura di Torino, nel quale, per la prima volta, nel settore della grande distribuzione, è stata contestata nei confronti di ELPE, colosso della logistica, la fattispecie penale di caporalato per il lavoro, essendo emersi dalle indagini gli indici di sfruttamento del lavoro ed il mancato rispetto del contratto di lavoro nazionale.
  Al termine dell'udienza preliminare sono stati rinviati a giudizio nove imputati per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (articolo 603-bis del codice penale).
  Gli accertamenti sulla base dei quali si sono mosse le indagini della Procura riguardano il periodo compreso fra il 2016 e il giugno del 2018 e sono stati disposti a seguito di un incidente automobilistico in cui era morta una donna, come già precisato nell'atto di sindacato ispettivo, e sono stati condotti da parte del Nucleo Carabinieri del lavoro dell'ispettorato territoriale del lavoro di Torino sulle violazioni lavoristiche in materia di riposi.
  Per l'incidente mortale i datori di lavoro sono stati condannati per omicidio colposo.
  Le indagini delegate hanno confermato la sussistenza del reato di cui all'articolo 603-bis del codice penale «intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro» ed è stata richiesta l'amministrazione giudiziaria del consorzio oggetto delle indagini.
  Gli ispettori del lavoro di Torino, a seguito di riunioni operative con INPS e Guardia di finanza, hanno contestato l'utilizzazione illecita di manodopera nei confronti di due società per azioni e la somministrazione illecita di manodopera nei confronti di quattro cooperative; i verbali hanno riguardato migliaia di lavoratori con conseguente applicazione delle sanzioni previste nel loro massimo edittale.
  In relazione alle richieste dell'interrogante sull'apertura di un tavolo settoriale sulla logistica, occorre evidenziare che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha promosso iniziative importanti al fine di giungere a soluzioni tempestive ed efficaci di contrasto alle condizioni di sfruttamento che si rilevano nel settore della logistica.
  Con D.M. 20 luglio 2021, n. 160, è stata costituita la Task Force del settore logistico e trasporto merci per consentire la condivisione delle banche dati tra Ministero del lavoro, Ministero dello sviluppo economico, Ministero delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, INL, INPS, INAIL, Agenzia delle entrate, Ministero dell'interno, Procura Nazionale Antimafia e Comando Carabinieri per la Tutela del lavoro.
  Rammento che lo scambio di dati è fondamentale per fare luce sulle criticità di un settore, quale quello del trasporto merci e della logistica, costituito da circa 90 mila imprese, con un numero di occupati pari a circa 1,5 milioni di addetti e con un fatturato di circa 80 miliardi di euro, corrispondenti a circa il 9 per cento del PIL del Paese.
  La task force nasce perciò con lo scopo di ampliare le attività di controllo e far emergere le fattispecie di decentramento produttivo, attraverso un'analisi approfondita delle esternalizzazioni e delle catene di appalti.
  L'esperienza ispettiva infatti mostra un'ampia casistica in cui, per le particolari caratteristiche del settore del trasporto e magazzinaggio, oltre che di quello dei servizi di supporto alle imprese, nel quale operano diverse aziende legate alla logistica, sono invalsi meccanismi quali il decentramento produttivo e la connessa dissociazione tra titolarità del contratto di lavoro e utilizzazione della prestazione, che favoriscono patologie tipiche e l'insorgere di situazioni lesive dei diritti e delle tutele dei lavoratori.
  Quanto esposto trova conferma dai dati riportati nel rapporto annuale dell'attività di vigilanza del 2020, nel quale emerge che il tasso di irregolarità, riscontrato a seguito di 8.850 accessi ispettivi eseguiti dall'Ispettorato nazionale del lavoro nel corso del 2020, è pari al 71,84 per cento, superiore di oltre 6 punti percentuali rispetto a quello riferito al complesso dei settori produttivi (65,71 per cento).
  La funzione che la task force potrà svolgere sarà, inoltre quella di mettere a sistema e sviluppare gli strumenti di analisi finalizzati alla valutazione del rischio e alla diagnosi precoce delle patologie aziendali, disincentivando così il dumping sociale o forme di evasione ovvero elusione normativa, e di ideare e promuovere strategie per incentivare la compliance spontanea da parte degli operatori del settore nel quadro di uno sviluppo del settore nel quale tutte le imprese, anche grazie ai benefici indotti dagli interventi del PNRR, fondino la propria ricerca di competitività esclusivamente sull'innovazione, sulla formazione e sulla qualità.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gestione del materiale

infortunio sul lavoro

aggiudicazione d'appalto