Legislatura: 18Seduta di annuncio: 491 del 21/04/2021
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ROMANO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 21/04/2021 SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 21/04/2021 NARDI MARTINA PARTITO DEMOCRATICO 21/04/2021
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA' SOSTENIBILI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 09/06/2021 Resoconto TODDE ALESSANDRA VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO) REPLICA 09/06/2021 Resoconto ROMANO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/04/2021
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/06/2021
DISCUSSIONE IL 09/06/2021
SVOLTO IL 09/06/2021
CONCLUSO IL 09/06/2021
BENAMATI, ANDREA ROMANO, SANI e NARDI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:
lo stabilimento siderurgico di Piombino, ex Acciaierie Lucchini, dal 2018 proprietà del gruppo Jsw Steel Italy è il secondo stabilimento siderurgico italiano dopo quello di Taranto, specializzato nella produzione di un'ampia gamma di acciai di qualità e speciali, con diverse forme e dimensioni, destinati a diversi settori, dal ferroviario, all'automobilistico, all'energia;
particolarmente degni di nota sono i prodotti lunghi, di cui lo stabilimento è di gran lunga il maggior produttore nazionale e per i quali rappresenta un asset irrinunciabile della siderurgia italiana, considerando che, nel settore ferroviario, Piombino è fondamentale in quanto è l'unico produttore italiano di rotaie di elevata lunghezza non saldate;
il piano industriale di Jsw prevedeva in origine la ripartenza dei tre laminatoi (a seguito di manutenzione ordinaria e straordinaria), la costruzione di due forni elettrici con produzione di tre milioni di tonnellate di acciaio l'anno da destinare alla laminazione attraverso un nuovo treno per la produzione di coils e un successivo terzo forno elettrico per la produzione di semiprodotti lunghi (blumi e billette) per alimentare i treni di laminazione preesistenti (rotaie, vergella e barre), con impegno ad utilizzare l'intera forza lavoro di circa 2.000 unità, ma tale piano non ha avuto attuazione;
a settembre 2020 è stato presentato un nuovo piano industriale che prevede investimenti per 32 milioni di euro sui tre laminatoi ed, in un secondo tempo la realizzazione di ulteriori investimenti per 30 milioni sugli stessi e la realizzazione di un forno elettrico da 700 mila t/a valutato in 75 milioni di euro. Il nuovo piano indicava che, a regime, le attività siderurgiche avrebbero occupato 800 dei 1.700 dipendenti di allora e, pertanto, ipotizzava ulteriori iniziative «non siderurgiche» nel campo dell'energia rinnovabile, della cantieristica, della flogistica, del trattamento e della valorizzazione dei rifiuti; tale sforzo prevedeva anche la partecipazione di Invitalia;
a fine gennaio Jsw recapita un ulteriore piano che prevede investimenti sui laminatoi per 85 milioni di euro ed una acciaieria elettrica da 1.200.000 t/a, per un impegno stimato in 195 milioni di euro a fronte di incentivi pubblici;
si sta di nuovo, dunque, assistendo ad una situazione di preoccupante incertezza sul futuro di uno stabilimento strategico, delle prospettive occupazionali dei lavoratori e di un intero territorio;
in questo contesto, che si può definire instabile, si apprende che Rfi starebbe valutando un contratto con Jsw Steel Italy per la fornitura di rotaie, una commessa del valore complessivo di oltre 900 milioni di euro, commessa che sicuramente sarebbe importantissima per il futuro dello stabilimento di Piombino –:
se quanto espresso in premessa risponda al vero e in caso affermativo, alla luce della elevata strategicità del polo di Piombino, se le misure contrattuali definite per la fornitura di rotaie siano idonee a garantire e tutelare nel tempo lo sviluppo tecnologico di tale centro industriale, la sua produzione e conseguentemente l'occupazione.
(5-05815)