ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05766

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 486 del 14/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: GEMMATO MARCELLO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 14/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 14/04/2021
Stato iter:
28/07/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2021
Resoconto COSTA ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 28/07/2021
Resoconto GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/07/2021

SVOLTO IL 28/07/2021

CONCLUSO IL 28/07/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05766
presentato da
GEMMATO Marcello
testo di
Mercoledì 14 aprile 2021, seduta n. 486

   GEMMATO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la recente inchiesta giornalistica oggetto della trasmissione «Fuori dal coro» del 6 aprile 2021 ha sollevato preoccupanti dubbi sulla efficienza dell'ospedale G. Moscati di Taranto e dei professionisti sanitari che vi operano;

   nel corso della trasmissione, i giornalisti hanno riferito in ordine di: una donna positiva al COVID-19 chiusa in ambulanza (ferma e in fila con altre ambulanze) per 8 ore in attesa di essere ricoverata;

   30 persone decedute all'interno delle tende e dei container dell'ospedale Moscati tra settembre e novembre del 2020;

   12 persone decedute e tutte diventate positive al COVID-19 durante il ricovero nel reparto di ematologia;

   12 persone morte il 31 marzo 2021 nel reparto di terapia intensiva COVID-19;

   5 persone morte per COVID-19 il 16 marzo;

   nel corso del report, i giornalisti hanno intervistato una persona che ha denunciato la morte del marito e del padre a causa di gravi imprudenze e negligenze dei sanitari;

   i giornalisti hanno intervistato anche una persona che ha voluto mantenere l'anonimato e che i giornalisti hanno dichiarato essere un dirigente dell'Asl di Taranto. L'intervistato ha così affermato: «Quell'ospedale ha il 99 per cento di morti in terapia intensiva. A me lo dicono gli altri primari dei reparti del Moscati che c'è una mortalità del 99 per cento eppure le attrezzature del Moscati sono le migliori. Il problema è che non ci sono i professionisti che le sanno usare»;

   alla procura di Taranto sarebbero state presentate 34 denunce relative a fatti presumibilmente accaduti all'interno dell'Ospedale Moscati;

   quanto affermato nel corso dell'inchiesta giornalistica si unisce a quanto già riportato dalla stampa in passato quando i giornalisti riferirono che la procura di Taranto aveva avviato indagini relative ad alcuni esposti ricevuti da cittadini, dall'Asl e da alcuni sindacati, nei quali si denunciavano 8 casi di decessi definiti come «sospetti», alcuni casi di pazienti contagiati da virus klebsiella e stafilococco nel corso del ricovero, presunti illeciti e problematiche relative alla corretta erogazione e alla mancata garanzia dei Lea afferenti ai livelli della prevenzione collettiva e dell'assistenza ospedaliera 10 verificatisi nelle aree destinate alla cura del COVID dell'ospedale San Giuseppe Moscati di Taranto; in particolare, negli esposti si sarebbero denunciati presunti maltrattamenti di pazienti, furti e mancata restituzione di oggetti personali ai danni di pazienti deceduti nonché problemi relativi a scarsa qualità delle prestazioni sanitarie erogate;

   i fatti più recenti denunciati nel corso dell'inchiesta giornalistica, qualora dovessero corrispondere al vero, contribuirebbero ad evidenziare gravi problematiche afferenti alla inadeguatezza delle strutture sanitarie pubbliche, alla mancanza di mezzi e dispositivi adeguati ad erogare le prestazioni sanitarie e di personale qualificato per curare i pazienti, tutti elementi fondamentali affinché il sistema del Servizio sanitario nazionale possa garantire sempre e al meglio i livelli essenziali di assistenza soprattutto nell'attuale emergenza sanitaria –:

   se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero e, in caso affermativo, di quali notizie disponga in merito e quali iniziative per quanto di competenza intenda adottare al fine di garantire a tutti i cittadini e presso ogni ospedale il livello di prevenzione collettiva e di assistenza ospedaliera previsto dai Lea, assicurando ai pazienti la fruibilità di strutture sanitarie adeguate ad ospitare e curare l'alto numero di malati, un numero di mezzi adeguati e di personale qualificato sufficiente ad erogare le prestazioni sanitarie, nonché al fine di garantire che l'esercizio di tutte le attività svolte dai professionisti sanitari avvenga sempre in maniera efficiente e accurata e rispettando i princìpi etici di umanità e solidarietà prescritti dal codice di deontologia medica, specialmente nell'attuale fase di emergenza pandemica.
(5-05766)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 luglio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-05766

  In merito alle problematiche segnalate nell'interrogazione parlamentare in esame, l'Assessore alla Salute e al Benessere animale della regione Puglia ha provveduto ad acquisire ogni utile informazione presso l'Azienda Sanitaria Locale di Taranto.
  Da quanto riferito dal Direttore Generale della ASL emerge che i casi di permanenza prolungata in autoambulanza di pazienti positivi al COVID-19 prima della loro presa in carico nel Pronto Soccorso, sono stati sporadici e sono da imputarsi all'elevato numero di accessi nei Reparti ospedalieri di medicina e chirurgia d'urgenza e di accettazione, nonché alla temporanea indisponibilità di posti letto, COVID dedicati e non, durante la seconda ondata pandemica.
  In ogni caso, il direttore ha assicurato che durante la permanenza in ambulanza, tutti i pazienti sono stati costantemente monitorati dal personale del 118, con la somministrazione della necessaria terapia farmacologica.
  In merito ai presunti casi di decesso di pazienti all'interno di tende e container, il Direttore Generale aziendale ha chiarito che nelle adiacenze del «Moscati» sono state allestite le tende fornite dalla Protezione Civile per il «pre-triage» e per l'esecuzione di tamponi naso faringei, allo scopo di evitare ingressi di soggetti a rischio nella struttura in attesa della verifica della positività attraverso il tampone molecolare.
  Quanto al container, ha precisato che si tratta di «un modulo di 20 posti letto di terapia intensiva, fornito dalla Protezione Civile (analogamente a quanto avvenuto in altre ASL pugliesi), collegato con il padiglione delle malattie infettive, nel cui interno sono allocati tutti i posti letto COVID-19 del Moscati».
  «Tra i pazienti allocati nel suddetto modulo, così come collegato all'Hub COVID, si sono registrati 17 decessi nel periodo settembre-novembre 2020»; la relazione sottolinea che tale numero «va letto in correlazione ai circa 1.000 pazienti complessivamente gestiti dal personale del Pronto Intervento del Moscati, con coinvolgimento multidisciplinare degli specialisti di tutti i reparti COVID ospedalieri.».
  Infatti, il Direttore Generale aziendale precisa che, a seguito di accurata disamina effettuata dal Direttore della Struttura Complessa, Centrale Operativa-Sistema 118, del Dipartimento Sistema Emergenza Territoriale 118, «si evince un tasso di mortalità complessiva pari all'1.92 per cento, pari a n. 21 persone su n. 1094 pazienti nel più ampio periodo marzo-novembre 2020.».
  Quanto alle «12 persone decedute e tutte diventate positive al COVID-19 durante il ricovero nel reparto di ematologia», il Direttore Generale aziendale sottolinea che, «anche a livello nazionale, quello dei cluster di pazienti infetti verificatisi all'interno di reparti non COVID, è stato un evento ricorrente.».
  Nel caso in esame, il cluster è stato rilevato all'interno del Reparto di ematologia del «Moscati» in data 26 dicembre 2020: in quel momento «la provincia di Taranto registrava un picco di contagi rispetto alle settimane precedenti, con un numero di pazienti affetti da COVID prossimo alle 10.000 unità, e con un incremento giornaliero di 200 casi circa, ed un carico di ricovero pari a 235 pazienti al giorno nella medesima settimana.».
  Pertanto, malgrado le misure di prevenzione poste in essere (tamponi naso faringei ai pazienti, screening per il personale, procedure anti contagio), la presenza del cluster nel Reparto rappresenta la conseguenza di quel «particolare contesto epidemiologico» connotato da aspetti di spiccata criticità.
  Ulteriore elemento di concausa è stata individuata nella «condizione di pregressa fragilità immunitaria di cui fisiologicamente i pazienti ricoverati nei reparti onco-ematologici soffrono.».
  A seguito del primo caso di positività fra tali degenti, i pazienti positivi sono stati trasferiti nei reparti COVID, e quelli non positivi isolati in stanza singola; i tamponi naso faringei sono stati ripetuti ogni 48 ore e si è proceduto alla dimissione domiciliare ove possibile, in esito a 2 tamponi negativi.
  In esito ai decessi avvenuti presso il Presidio Ospedaliero «Moscati», il Direttore Generale aziendale ha precisato che, in base ai dati forniti dal sistema regionale «Edotto» sulle attività ospedaliere, nella giornata del 31 marzo 2021 risulta deceduto un solo paziente – in luogo dei 12 decessi menzionati nella interrogazione –, mentre il precedente 30 marzo sono deceduti 3 pazienti ed il 1° aprile 2 pazienti.
  Anche riguardo ai 5 pazienti che sarebbero deceduti il 16 marzo 2021, lo stesso sistema «Edotto» segnala un solo decesso.
  Più in generale, sui decessi avvenuti nel Presidio Ospedaliero «Moscati», il Direttore Generale ha richiamato i dati sulla mortalità intraospedaliera da COVID-19 elaborati a livello nazionale dall'Istituto Superiore di Sanità: nel periodo ottobre 2020 – marzo 2021, rispetto ad un tasso di mortalità da Covid-19 che in Italia risulta di 189 decessi ogni 100.000 abitanti, con una letalità del 2,4 per cento, nella regione Puglia il tasso di mortalità registrato è stato di 129 ogni 100.000 abitanti, con una letalità del 2,5 per cento, mentre nella sola provincia di Taranto il tasso di mortalità è stato di 126 decessi ogni 100.000 abitanti, con una letalità dunque del 2,2 per cento.
  I dati ufficiali non evidenziano pertanto un andamento anomalo dei decessi rispetto al trend nazionale e regionale.
  Quanto ai casi di contagio da virus Klebsiella e stafilococco in sede ospedaliera, il Direttore Generale aziendale ha evidenziato che dal 1992 opera nella ASL di Taranto il Comitato Infezioni Ospedaliere-CIO, per il contrasto alle infezioni correlate all'assistenza.
  In particolare, in data 1° ottobre 2020, presso il Reparto di Terapia Intensiva del «Moscati» è stata avviata un'indagine di incidenza delle infezioni da germi multi-resistenti.
  Detta indagine si è conclusa nel mese di aprile 2021: sulla base delle rilevazioni effettuate dal Gruppo Operativo-CIO dell'ASL di Taranto, nel periodo ottobre – dicembre 2020, presso il «Moscati» sono stati individuati 4 casi di infezioni da Klebsiella su 71 pazienti arruolati, mentre nel periodo gennaio-marzo 2021 risulta una segnalazione per Klebsiella.
  Da ultimo, quanto agli esposti concernenti «presunti maltrattamenti di pazienti, furti e mancata restituzione di oggetti personali ai danni di pazienti deceduti», la relazione aziendale sottolinea la piena disponibilità dimostrata «al confronto con tutti i soggetti interessati alle segnalazioni» evidenziando che ogni collaborazione è stata assicurata agli inquirenti al fine di chiarire ogni aspetto circa i fatti denunciati.
  Inoltre in data 7 dicembre 2021, l'ASL di Taranto ha istituito una Commissione d'indagine interna, presieduta da un soggetto «terzo» in rappresentanza delle Associazioni di Volontariato che operano nel settore socio-sanitario.
  All'esito delle verifiche condotte la Commissione non ha rinvenuto alcun profilo di responsabilità sia per quanto riguarda i presunti maltrattamenti da parte del personale sanitario nei confronti dei pazienti, sia per quanto attiene agli smarrimenti di oggetti ed effetti personali.
  In ogni caso, in relazione a tutti i casi segnalati di smarrimenti, la Direzione Generale aziendale si è scusata con gli utenti.
  Peraltro, il Direttore Generale ha rammentato, a conforto della correttezza dell'operato di tutto il personale sanitario impegnato, le tantissime attestazioni di gratitudine e gli articoli elogiativi apparsi sulla stampa locale riguardanti il Presidio Ospedaliero «Moscati».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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