ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04092

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 353 del 09/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: FREGOLENT SILVIA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 09/06/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 09/06/2020
Stato iter:
17/06/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/06/2020
Resoconto DI PIAZZA STANISLAO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 17/06/2020
Resoconto FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/06/2020

DISCUSSIONE IL 17/06/2020

SVOLTO IL 17/06/2020

CONCLUSO IL 17/06/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04092
presentato da
FREGOLENT Silvia
testo di
Martedì 9 giugno 2020, seduta n. 353

   FREGOLENT. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   la G. Canale & C. s.p.a. è stata una storica società piemontese operante nel settore tipografico, tra le più importanti d'Italia nel comparto editoriale, nella stampa commerciale e nei periodici;

   a partire dal 2016 le unità produttive della società Canale sono state interessate da un grave rallentamento delle vendite, anche in conseguenza della crisi generale del settore grafico, in Italia e a livello internazionale;

   tale crisi ha portato alla cessazione in proprio dell'attività, con l'intento di ricercare un possibile acquirente in grado di preservare il valore dei beni materiali ed immateriali ed i livelli occupazionali;

   in questa direzione è stato quindi avanzato un piano di risanamento ex articolo 67, comma 3, lettera d), del regio decreto n. 267 del 1942 (legge fallimentare);

   successivamente, il 28 dicembre 2018 il ramo d'azienda della G. Canale & C. s.p.a. è stato acquisito da Elcograf s.p.a. (società nata dalla fusione di Mondadori Printing e gruppo Pozzoni), azienda leader assoluta della stampa in Italia con stabilimenti a Verona, Milano, Bergamo e Trento;

   il piano di risanamento, sottoscritto il 16 gennaio 2019 tra azienda ed associazioni sindacali prevedeva alcuni interventi prioritari che riguardavano l'area produttiva, l'area commerciale, l'efficienza operativa, l'ottimizzazione delle risorse, la formazione e la riqualificazione professionale dei dipendenti;

   al fine di consentire l'attivazione del piano, l'azienda avrebbe richiesto per 24 mesi (dal 28 gennaio 2019 al 27 gennaio 2021) l'intervento della cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) per crisi con prepensionamento ai sensi delle leggi n. 416 del 1981 e n. 67 del 1987 e successive integrazioni e modificazioni, limitatamente alle temporanee necessità dell'impresa;

   nel mese di gennaio 2019, secondo quanto però denunciato dalle associazioni sindacali, l'azienda, contrariamente agli accordi siglati (che prevedevano il mantenimento dei livelli occupazionali, delle lavorazioni e dei macchinari) avrebbe dismesso i reparti di stampa piana, di legatoria, di «pre-press» e degli uffici amministrativi. Le commesse sarebbero state inoltre disperse negli altri stabilimenti del gruppo Elcograf, i macchinari venduti e 129 lavoratori messi in Cigs per crisi a zero ore fino al 28 gennaio 2021; sempre secondo i sindacati il superstite reparto rotative lavorerebbe, inoltre, al cinquanta per cento della sua capacità produttiva occupando meno di 50 lavoratori, anch'essi in cassa integrazione a rotazione. Anche riguardo all'utilizzo di altri ammortizzatori sociali, come il prepensionamento con 38 anni di contributi previsto dall'articolo 37 della legge n. 416 del 1981, l'azienda non avrebbe provveduto, come si era invece impegnata negli stessi accordi sopraccitati, a garantire i requisiti, affinché una quarantina di lavoratori aventi diritto, ne potessero effettivamente beneficiare;

   nonostante la legge di bilancio 2020 avesse poi recentemente stanziato oltre 60 milioni di euro per prepensionamenti con 35 anni di contributi, in deroga alla normativa vigente, l'azienda avrebbe informato le segreterie nazionali dei sindacati di categoria di aver richiesto prepensionamenti soltanto per 7 su 9 stabilimenti del gruppo, ed escludendo il sito produttivo di Borgaro, pur essendo quest'ultimo il secondo per numero di addetti –:

   se i ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa, se gli accordi tra sindacati ed azienda siano stati rispettati e quali iniziative intendano conseguentemente assumere al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e la continuità produttiva dello stabilimento Elcograf di Borgaro Torinese.
(5-04092)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 17 giugno 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-04092

  Passo ad illustrare l'atto parlamentare concernente la salvaguardia dei livelli occupazionali e la continuità produttiva dello stabilimento Elcograf che – come affermato dall'interrogante – ha acquisito il ramo di azienda della G. Canale & C. spa.
  Al riguardo, la Regione Piemonte, espressamente interpellata, ha precisato di seguire da tempo la vicenda della ELCOGRAF S.p.a. La Regione ha dichiarato che dopo l'acquisizione, venne concordato con le Organizzazioni Sindacali un piano di risanamento, sottoscritto in data 16 gennaio 2019, accompagnato da una CIGS per crisi con prepensionamento della durata di 24 mesi sino al 27 gennaio 2021, che avrebbe dovuto consentire di rilanciare l'impresa.
  Dagli incontri svoltosi presso la Regione Piemonte – volti alla verifica del percorso inerente il piano di risanamento per valutare ogni eventuale azione per favorire una soluzione positiva – è emerso che l'azienda, riteneva di aver attivato gli strumenti alternativi per il personale in esubero, previsti dall'accordo del 16 gennaio 2019, ma che alcune di essi non avevano avuto alcun riscontro (mobilità presso altre unità dell'azienda fuori regione) o erano suscettibili di verifiche alla luce delle vigente normativa (ad esempio in materia di prepensionamenti). Proprio su quest'ultima fattispecie vi era discordanza tra le stime aziendali (che ritenevano interessata una platea variabile tra le 17 e le 23 unità) e quelle sindacali (che ritenevano interessata una platea di circa 40 unità).
  La Regione Piemonte ha comunicato che l'ultimo incontro svoltosi tra l'azienda e le organizzazioni sindacali, in data 13 maggio scorso, ha visto l'azienda affermare che lo stabilimento di Borgaro rimarrà attivo ma con un organico ridotto a circa 60 unità e che le possibilità di accedere ai prepensionamenti non sono state incrementate dalle normativa. Le organizzazioni sindacali si sono rivolte alla Regione Piemonte per la convocazione di un tavolo di confronto in sede regionale che era già fissato per il 12 giugno 2020, ma l'azienda ha tuttavia chiesto un rinvio ed è in corso la definizione della data.
  Per quanto riguarda gli aspetti di competenza del Ministero del lavoro, evidenzio che con il decreto direttoriale della Direzione Generale competente del 28 marzo 2019 è stata accertata, per il periodo dal 30 gennaio 2019 al 29 gennaio 2021, la condizione di crisi aziendale finalizzata al beneficio del trattamento straordinario di integrazione salariale ed è stata autorizzata, per il medesimo periodo, la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore di 174 lavoratori poligrafici impiegati presso l'unità di Borgaro Torinese.
  Inoltre, evidenzio che il 6 e il 12 marzo 2020, presso la competente Direzione Generale del Ministero del lavoro, alla presenza dei rappresentanti ministeriali, si sono tenuti – in modalità call conference – due incontri tra i vertici aziendali della Società e le rappresentanze sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori per l'espletamento dell'esame congiunto della situazione aziendale, ai sensi dell'articolo 24 del decreto legislativo n. 148 del 2015. All'esito degli incontri, le Parti hanno sottoscritto due distinti verbali di accordo aventi ad oggetto il ricorso, da parte della Società, al trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS) per riorganizzazione aziendale, ai sensi dell'articolo 25-bis, comma 3, lettera a), del decreto legislativo n. 148 del 2015 e secondo le linee applicative ministeriali anche successivamente varate. Nello specifico:
   l'accordo del 6 marzo 2020 ha previsto il ricorso da parte della Società – per il periodo dal 9 marzo 2020 al 31 agosto 2020 – al trattamento di CIGS per riorganizzazione aziendale nei confronti di un numero massimo di 350 lavoratori impiegati presso il sito di Verona. Nell'ambito del medesimo accordo, inoltre, la Società si è impegnata ad avanzare istanza per il riconoscimento dell'accesso al prepensionamento nei confronti di 110 lavoratori poligrafici, nel limite delle posizioni rese disponibili in virtù delle risorse stanziate dall'articolo 1, comma 500, della legge n. 160 del 2019;
   l'accordo del 12 marzo 2020 ha previsto il ricorso, da parte della Società, al trattamento di CIGS per riorganizzazione aziendale nei confronti di un numero massimo di 501 lavoratori occupati presso le sedi di Melzo, Treviglio, Cinisello B.mo, Bergamo e Madone. Nell'ambito del medesimo accordo, inoltre, la Società si è impegnata ad avanzare anche istanza per il riconoscimento dell'accesso al prepensionamento nei confronti di 197 lavoratori occupati presso le predette sedi, nel limite delle posizioni rese disponibili in virtù delle risorse stanziate dall'articolo 1, comma 500, della legge n. 160 del 2019. Più precisamente:
   per lo stabilimento di Melzo, il trattamento di CIGS interesserà (per il periodo dal 12 marzo 2020 al 9 maggio 2021) un numero massimo di 110 lavoratori (di cui 45 prepensionabili);
   per lo stabilimento di Treviglio, il trattamento interesserà (per il periodo dal 12 marzo 2020 al 9 febbraio 2021) un numero massimo di 120 lavoratori (di cui 55 prepensionabili);
   per lo stabilimento di Cinisello B.mo, il trattamento interesserà (per il periodo dal 12 marzo 9 dicembre 2020) 31 lavoratori (di cui 22 prepensionabili);
   per lo stabilimento di Bergamo, il trattamento interesserà (per il periodo dal 12 marzo 2020 al 9 febbraio 2021) n. 200 lavoratori (di cui 55 prepensionabili);
   per lo stabilimento di Madone, il trattamento interesserà (per il periodo dal 12 marzo 2020 al 9 febbraio 2021) n. 40 lavoratori (di cui 20 prepensionabili).

  Pertanto, nel sottolineare l'attenzione rivolta dal Governo e dal Ministero che rappresento alla questione sollevata, posso assicurare che il Ministero del lavoro continuerà a seguire gli sviluppi della vicenda, tenuto anche conto degli istituti di tutela dei lavoratori finora attivati.