ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03822

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 325 del 09/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: GEMMATO MARCELLO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 09/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA 09/04/2020
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 09/04/2020
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 09/04/2020
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 09/04/2020
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 09/04/2020
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 09/04/2020
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 09/04/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 09/04/2020
Stato iter:
15/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/07/2020
Resoconto ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 15/07/2020
Resoconto GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/04/2020

DISCUSSIONE IL 15/07/2020

SVOLTO IL 15/07/2020

CONCLUSO IL 15/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03822
presentato da
GEMMATO Marcello
testo di
Giovedì 9 aprile 2020, seduta n. 325

   GEMMATO, MELONI, ROTELLI, DEIDDA, CIABURRO, MOLLICONE, GALANTINO e TRANCASSINI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto si evince dagli organi di stampa, sembrerebbe che medici e operatori del reparto di rianimazione dell'azienda ospedaliero universitaria «Ospedali riuniti di Foggia» abbiano evidenziato alcune gravi problematiche che potrebbero determinare un pericoloso e rilevante aumento dei contagi da virus Sars-Cov-2 all'interno della struttura ospedaliera;

   in particolare, i sanitari avrebbero evidenziato la mancanza di adeguate misure di prevenzione della diffusione del virus;

   con riferimento ai test per la rilevazione di eventuali contagi, alcuni medici e operatori della struttura avrebbero dichiarato alla stampa di non essere sottoposti periodicamente a queste procedure di sicurezza, aumentando di fatto la probabilità di incrementare il numero degli affetti dalla malattia Covid-19;

   con riferimento al controllo della temperatura corporea, invece, i sanitari dell'ospedale avrebbero lamentato la mancanza di questa procedura all'ingresso della struttura sanitaria. Al contempo, e al riguardo, avrebbero altresì evidenziato la mancanza dell'attivazione di procedure di sicurezza e di controllo a seguito del caso di una infermiera posta in malattia per sintomi febbrili. I medici hanno specificato, infatti, che, a seguito della febbre contratta dall'infermiera, nessun altro sanitario è mai stato sottoposto a test per la rilevazione di eventuali contagi da Sars-Cov-2;

   al riguardo, si evidenzia che la circolare del Ministero della salute 0007865-25/03/2020-DGPROGS-MDS-P, con riferimento alle linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali in corso di emergenza Covid-19, raccomanda quanto segue: «È fondamentale perseguire l'obiettivo volto alla massima tutela possibile del personale, dotandolo di dispositivi di protezione individuale (DPI), di efficienza modulata rispetto al rischio professionale a cui viene esposto. Allo stesso modo, è corretto che il personale sanitario esposto venga sottoposto a indagini (tampone rino-faringeo) mirate a valutare l'eventuale positività per SARS-CoV-2. Questa misura, oltre a costituire una tutela per il personale sanitario, è rilevante anche per i soggetti che vengono a contatto con il personale medesimo e, in questa prospettiva, lo stesso tipo di approccio va rivolto agli operatori tutti, sanitari e non, che operano nelle RSA, ove si concentra un alto numero di soggetti che, soprattutto per età, ma anche per presenza di comorbilità, sono particolarmente fragili ed esposti al rischio di forme severe o addirittura fatali di COVID-19»;

   ancora, al riguardo, si evidenzia che la circolare del Ministero della salute 0011715-03/04/2020-DGPRE-DGPRE-P, avrebbe raccomandato quanto segue: «In caso di necessità, ad esempio per accumularsi di campioni da analizzare con ritardi nella risposta, carenza di reagenti, impossibilità di stoccaggio dei campioni in modo sicuro, sovraccarico lavorativo del personale di laboratorio, si raccomanda di applicare, nell'effettuazione dei test diagnostici, i criteri di priorità di seguito riportati, raccomandati dall'OMS e dalla EUCOMM e adattati alla situazione italiana: pazienti ospedalizzati con infezione acuta respiratoria grave (SARI) (...); tutti i casi di infezione respiratoria acuta ospedalizzati o ricoverati nelle residenze sanitarie assistenziali e nelle altre strutture di lunga degenza (...); operatori sanitari esposti a maggior rischio (...); persone a rischio di sviluppare una forma severa della malattia (...); primi individui sintomatici all'interno di comunità chiuse (...)» –:

   se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero e, in caso affermativo, quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare, in raccordo con la regione, al fine di garantire a tutti gli operatori sanitari dell'azienda ospedaliero-universitaria «Ospedali Riuniti di Foggia» condizioni di lavoro con elevati livelli di sicurezza e periodiche, costanti e adeguate misure di prevenzione della diffusione del virus Sars-Cov-2 all'interno della struttura sanitaria, così come indicato dalle circolari del Ministero della salute.
(5-03822)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 luglio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-03822

    La Regione Puglia – Dipartimento per la Promozione della Salute, del Benessere Sociale e dello Sport, ha precisato che, in relazione alle misure di protezione dall'infezione da COVID-19 ed alla esecuzione di test diagnostici molecolari in favore degli operatori sanitari, ha provveduto, in coerenza con le Circolari ministeriali, a diramare una serie di note a tutte le Aziende Sanitarie, agli Enti e agli Istituti del Servizio Sanitario Regionale, curandone il relativo aggiornamento.
  Per quanto riguarda, in particolare, l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia, il Direttore Generale ha precisato che l'Azienda si è attenuta alle linee guida ministeriali recepite dalle disposizioni regionali, ed ha sempre provveduto in maniera tempestiva a ricostruire la catena dei contatti, disponendo ove necessario i test per i soggetti esposti.
  Con una Direttiva aziendale è stato predisposto un protocollo interno, allo scopo di garantire l’iter di somministrazione del test tampone, e l'Azienda ha provveduto a disporre i test a vantaggio di tutto il personale, ivi inclusi i dipendenti delle ditte che operano all'interno delle strutture ospedaliere.
  Con Direttiva aziendale si è provveduto a fornire al personale i necessari dispositivi per la protezione individuale, tenendo conto dei rischi professionali a cui essi sono esposti.
  Quanto alle procedure di rilevamento della temperatura corporea, l'AOU Ospedali Riuniti di Foggia ha provveduto a ridurre il numero degli accessi e ad installare presso i varchi pedonali e degli autoveicoli dei termoscanner.
  Ulteriori rilevamenti della temperatura sono stati disposti presso alcuni Reparti ospedalieri.
  Con specifico riguardo alle indicazioni del Ministero della salute circa la priorità nell'esecuzione delle analisi dei tamponi in caso di accumulo, l'AOU segnala di aver processato i test con lamponi nel rispetto delle disposizioni ministeriali, garantendo sempre la loro tempestiva «lavorazione».
  Il Direttore Generale aziendale assicura che viene costantemente riservata una particolare attenzione alla sicurezza e salute dei dipendenti dell'AOU Ospedali Riuniti di Foggia, garantendo in tal modo la tutela di tutti i pazienti e degli utenti, soprattutto in momenti critici come quelli causati dal COVID-19.
  Nell'ambito della strategia di prevenzione attuata dal Ministero della salute segnalo in particolare che:
   a) Il Ministero della salute ha fornito indicazioni sull'uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI) che il personale sanitario deve indossare sin dal 22 gennaio 2020 con la Circolare n. 1997 su «Polmonite da nuovo coronavirus (2019- nCoV) in Cina».
  Tali indicazioni sono state aggiornate con la Circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 «COVID-19 Nuove indicazioni e chiarimenti», in cui vengono, fra le altre precisazioni, indicate la corretta procedura di vestizione/svestizione e la necessità di assicurare la formazione del personale sanitario sull'uso dei DPI. Infatti, oltre all'uso corretto dei DPI, è importante che vengano rispettate scrupolosamente le misure igienico-sanitarie per la prevenzione e il controllo delle infezioni.
   b) Con la Circolare n. 11715 del 3 aprile 2020 «Pandemia di COVID-19 – Aggiornamento delle indicazioni sui test diagnostici e sui criteri da adottare nella determinazione delle priorità. Aggiornamento delle indicazioni relative alla diagnosi di laboratorio», il Ministero ha aggiornato le indicazioni sui test diagnostici e sui criteri da adottare nella determinazione delle priorità. In particolare è stato ribadito che l'esecuzione dei test diagnostici va riservata prioritariamente ai casi clinici sintomatici/paucisintomatici e ai contatti sintomatici, e deve essere assicurata agli operatori sanitari ed ai soggetti assimilati a maggior rischio, sulla base di una definizione operata dalle Aziende sanitarie, tenute ad effettuarla quali datori di lavoro.
  Fra i criteri di priorità da applicare, in caso di necessità, v’è quello del maggior rischio di esposizione, per tutelare gli operatori sanitari (compreso il personale dei servizi di soccorso ed emergenza, il personale ausiliario e i tecnici verificatori) e ridurre il rischio di trasmissione nosocomiale.
   c) Con la Circolare n. 14915 del 29 aprile 2020 «Indicazioni operative relative all'attività del medico competente nel contesto delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro e nella collettività», è stato evidenziato che il ruolo di primo piano rivestito dal medico competente nella tutela della salute e sicurezza sul lavoro nell'ordinarietà dello svolgimento delle attività lavorative, risulta amplificato nell'attuale momento di emergenza pandemica, in cui egli assume il ruolo di «consulente globale» del datore di lavoro.
  Per quanto riguarda l'effettuazione di test sui lavoratori, nella stessa Circolare si specifica, fra l'altro, che i test sierologici, secondo le indicazioni dell'OMS, non possono sostituire il test diagnostico molecolare sul tampone, e non emergono indicazioni al loro utilizzo per finalità sia diagnostiche che prognostiche nei contesti occupazionali, né, tantomeno, per determinare l'idoneità del singolo lavoratore.
  Ricordo che è fruibile « on line» il sistema «Analisi Distribuzione Aiuti» (ADA), aggiornato in tempo reale e dedicato ai dispositivi di protezione individuale e alle apparecchiature per il contrasto al coronavirus, distribuiti ogni giorno dalla Protezione Civile alle Regioni e alle Province Autonome per fronteggiare l'emergenza.
  Attraverso la mappa del sistema, è possibile conoscere l'articolazione, sia quantitativa sia qualitativa, dei materiali distribuiti nelle singole Regioni e Province Autonome, mediante una consultazione del dato capillare, che consente di conoscere il dettaglio giornaliero. Ricordo che mascherine, respiratori, tamponi e numerose altre tipologie di dispositivi di protezione individuale e di apparecchiature richieste dalle Regioni e Province Autonome sono state distribuite nel territorio nazionale.
  Alla data del 29 aprile 2020, risultano distribuiti in Italia 185.724.731 pezzi di materiali vari, di cui 8.184.758 in Puglia. I Nuclei Antisofisticazione e Sanità del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, sotto la dipendenza funzionale dal Ministero della salute, effettuano controlli in tutti i settori che riguardano la tutela della salute pubblica.
   d) Da ultimo, è stata diramata la Circolare del Ministero della salute 1o giugno 2020, n. 11408 recante «Linee di indirizzo per la progressiva riattivazione delle attività programmate considerate differibili in corso di emergenza da COVID-19», al fine di fornire indicazioni operative sull'evoluzione della situazione epidemiologica. Ivi si precisa che la riattivazione delle attività di ricovero è subordinata all'adozione di misure di prevenzione:, con particolare attenzione alla tutela dei lavoratori (fornitura dei dispositivi per la protezione individuale, protocolli di comportamento), alla vigilanza sul rispetto della prevenzione contro la diffusione dell'infezione da SARS-CoV-2 da parte dei pazienti e degli operatori, all'applicazione di efficaci protocolli di igienizzazione e sanificazione degli ambienti, alla formazione del personale e all'informazione a beneficio dell'utenza.