ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03597

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 304 del 14/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: DARA ANDREA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 14/02/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LORENZONI EVA LEGA - SALVINI PREMIER 17/06/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 14/02/2020
Stato iter:
17/06/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/06/2020
Resoconto DI PIAZZA STANISLAO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 17/06/2020
Resoconto LORENZONI EVA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/02/2020

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 17/06/2020

DISCUSSIONE IL 17/06/2020

SVOLTO IL 17/06/2020

CONCLUSO IL 17/06/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03597
presentato da
DARA Andrea
testo presentato
Venerdì 14 febbraio 2020
modificato
Mercoledì 17 giugno 2020, seduta n. 358

   DARA, EVA LORENZONI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   la sofferenza occupazionale che la provincia di Mantova continua a registrare è oltremodo allarmante;

   nei primi mesi di autunno, tra settembre e ottobre 2019, il ricorso alla cassa integrazione (specialmente quella ordinaria) è aumentato del 146 per cento e, tra novembre e dicembre, del +713 per cento;

   trattasi di un incremento vertiginoso, un vero e proprio boom esplosivo che preoccupa e allarma non poco, in quanto evidenzia non soltanto lo stato di crisi in cui vertono molte aziende del territorio, ma anche l'assoluta mancanza di politiche di sviluppo e competitività;

   a seguire Mantova, in questo triste primato di aumento delle richieste di Cassa integrazione guadagni, è Livorno con un incremento del +646 per cento, ma la criticità riguarda in tutto ben cinquanta province;

   nell'area nord della Toscana, addirittura, dalle 900 ore di Cassa integrazione guadagni ordinaria di settembre 2019, si è passati nel mese successivo (ottobre) alle quasi 5.000;

   il problema, inoltre, riguarda anche gli importi dei trattamenti; in valori assoluti le buste paga delle lavoratrici e dei lavoratori in cassa integrazione a zero ore si sono «alleggerite» di oltre 301 milioni di euro, corrispondente a 2.365 euro medi netti annui pro-capite (pari al 14,4 per cento della retribuzione totale) e a una perdita complessiva media, per operai e operaie, di 217,7 milioni di euro in un anno –:

   se e quali tempestive e rapide iniziative di competenza, anche di carattere normativo, il Governo intenda adottare con riguardo a quanto esposto in premessa, sia in termini di politiche di sviluppo che possano comportare una forte frenata delle richieste di Cassa integrazione guadagni sia in termini di salvaguardia del potere d'acquisto dei lavoratori destinatari del trattamento di integrazione salariale.
(5-03597)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 17 giugno 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-03597

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sulle iniziative per la promozione dello sviluppo e la salvaguardia del potere d'acquisto dei lavoratori destinatari di trattamenti di integrazione salariale con particolare riferimento alla realtà della provincia di Mantova.
  Al riguardo, la Regione Lombardia, espressamente interpellata, ha reso noto che la provincia di Mantova, al netto di oscillazioni anche estemporanee nell'utilizzo della cassa integrazione da parte delle industrie del territorio, è costantemente all'attenzione della Regione in ordine alle problematiche occupazionali.
  Il «mantovano» rappresenta, infatti, per la Lombardia un importante cluster del tessile (di particolare rilevanza il «distretto della calza»), settore che dopo la crisi generalizzata del 2008, negli anni successivi è sempre rimasto sotto pressione, sia per la concorrenza asiatica che per altri fenomeni di dumping salariale rispetto alle altissime professionalità espresse dai lavoratori delle aziende e marchi storici del territorio il cui costo del lavoro è più elevato.
  Questi sono i fenomeni che hanno presumibilmente prodotto una maggiore richiesta di cassa integrazione nella seconda metà del 2019 rispetto ad altre realtà territoriali, anche in virtù di singole situazioni molto rilevanti numericamente.
  Preliminarmente, mi corre l'obbligo di ricordare il contesto in cui il Governo ha dovuto operare negli ultimi tre mesi, al fine di garantire, in tempi quanto più rapidi possibili, la tutela delle aziende e dei lavoratori. Come noto a tutti, abbiamo dovuto utilizzare gli strumenti messi a disposizione dal nostro ordinamento, riadattandoli ad eccezionali esigenze di protezione, scaturite dalla pandemia in atto. Ciò si è verificato in particolar modo con riferimento agli ammortizzatori sociali.
  Le aziende e i lavoratori sono stati accompagnati con misure racchiuse in più provvedimenti legislativi che hanno creato un reticolato normativo idoneo a sostenere datori di lavoro e lavoratori. L'ultimo in ordine di tempo risale al 15 giugno scorso che permetterà alle aziende che hanno esaurito le 14 settimane di cassa integrazione previste dai decreti finora approvati dal Governo di anticipare le ulteriori 4 settimane previste. Questo consentirà al contempo di garantire ai lavoratori la continuità del sostegno al reddito.
  Voglio, inoltre, sottolineare che con il decreto Rilancio è stato istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali l'Osservatorio nazionale per il mercato del lavoro al fine di monitorare gli effetti dell'emergenza epidemiologica e delle misure di contenimento adottate sul mercato del lavoro, così da programmare adeguate strategie occupazionali (incluse politiche attive per il lavoro e per la formazione).
  L'Osservatorio promuove la costituzione di Osservatori regionali con analoghe finalità, se non già costituiti, assicurando indirizzi comuni e funzioni di coordinamento volte a formare una Rete nazionale degli Osservatori del mercato del lavoro. Per farlo occorre confrontarci, pianificare, mettere idee sul tavolo. Ed è essenziale che imprese, istituzioni e organizzazioni sindacali, anche territoriali, viaggino nella stessa direzione. Solo così potremo disegnare un nuovo futuro dell'Italia fondato sul lavoro.
  Fondamentale sarà, poi, l'introduzione di misure per tutelare il potere d'acquisto e il reddito dei lavoratori, attraverso la proposta del salario minimo orario.
  In conclusione, il Ministero che rappresento, consapevole delle criticità segnalate dall'Onorevole interrogante, è impegnato ad affrontare le singole situazioni più rilevanti di crisi, intervenendo qualora necessario per tutelare livelli occupazionali e – con l'ausilio del Ministero dello sviluppo economico – anche il tessuto industriale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cassa integrazione

politica di sviluppo

potere d'acquisto