ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01144

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 103 del 19/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/12/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 19/12/2018
Stato iter:
26/06/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/06/2019
Resoconto COLETTO LUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 26/06/2019
Resoconto ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/12/2018

DISCUSSIONE IL 26/06/2019

SVOLTO IL 26/06/2019

CONCLUSO IL 26/06/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01144
presentato da
ZOLEZZI Alberto
testo di
Mercoledì 19 dicembre 2018, seduta n. 103

   ZOLEZZI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:

   con gli atti di sindacato ispettivo n. 4-13952 e n. 4-14371 presentati dal sottoscritto e dagli altri deputati nella XVII legislatura era stato interrogato il Ministro della salute in merito alle vicende relative alla struttura complessa oncologia dell'ospedale «C. Poma» di Mantova. Il Ministro pro tempore Lorenzin, rispondendo in Aula alla Camera l'8 febbraio 2017 in merito alla somministrazione di farmaci oncologici per via locoregionale, disse che l'Istituto superiore di sanità, Aifa e la Società scientifica nazionale degli oncologi, Aiom, avevano comunicato che le vigenti linee guide nazionali dell'Associazione italiana di oncologia medica e quelle internazionali non considerano una terapia locoregionale uno standard terapeutico in alcuna fase della malattia e che al momento attuale non sussistono evidenze scientifiche che giustifichino l'avvio di studi clinici sui trattamenti chemioterapici per via locoregionale;

   nella citata struttura risultano centinaia di somministrazioni di chemioterapici per via locoregionale (senza finalità di chemioembolizzazione), a quanto consta all'interrogante, senza specificare nel consenso informato che detta metodica non è contemplata nelle linee guida nazionali ed internazionali, né è all'interno di studi clinici consentiti dal Comitato etico. Inoltre, la risposta del Ministro pro tempore Lorenzin di fatto smentisce quanto affermato da un audit aziendale;

   dopo un audit aziendale e un'analisi regionale, il Ministero della salute avviò una ispezione in tale struttura nel settembre 2017. La procura di Mantova (città in cui lavora il dottor Cantore, attuale primario della struttura di Mantova) ha ricevuto esposti sul tema e l'indagine vede la richiesta di rinvio a giudizio per il primario Cantore e 4 medici della struttura per una serie di reati non strettamente connessi alla terapia locoregionale, omicidio colposo, violazione della privacy, falso in atto pubblico, ma che possono rivelare un costume clinico non aderente a quanto riportato nella letteratura scientifica accreditata;

   da notizia di stampa risulta siano 3 i casi sotto indagine per omicidio colposo; non è esplicitato se per aver ricevuto terapie locoregionali fuori dalle linee guida; risulta la pubblicazione su social network di immagini relative ai pazienti peraltro senza consenso, risulta che l'indagine verta anche su «falso in atto pubblico»; il 18 dicembre 2018 si terrà la prima udienza presso il giudice dell'udienza preliminare di Mantova;

   l'assessore regionale al welfare Giulio Gallera è stato riconfermato dopo le elezioni regionali del marzo 2018 e, a quanto consta all'interrogante, non ha preso alcun provvedimento nei confronti del primario Cantore così come nulla si è mosso presso l'Asst di Mantova né in merito alla definizione degli aspetti sanitari né per quanto concerne il rispetto della privacy nei casi documentati in una realtà segnata dal punto di vista ambientale per la presenza di un sito di interesse nazionale che ha determinato l'incremento dell'incidenza della patologia oncologica –:

   se il Ministro interrogato abbia aggiornamenti in merito alla eventuale persistenza dell'utilizzo del trattamento oncologico locoregionale in questione a Mantova, a Massa Carrara e a livello nazionale;

   se ritenga opportuno promuovere, per quanto di competenza, una nuova ispezione presso la citata struttura complessa per verificare la situazione anche in merito al rispetto della privacy dei pazienti.
(5-01144)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 26 giugno 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-01144

  Preliminarmente occorre precisare che sulle questioni segnalate dall'onorevole interrogante pende tuttora un procedimento penale presso la Procura della Repubblica di Mantova, i cui esiti risulteranno certamente utili per l'adozione delle misure di competenza del Ministero della salute.
  Nelle more del suddetto procedimento, si ritiene comunque utile riferire in questa sede circa gli ulteriori approfondimenti che il Ministero ha ritenuto di porre in essere, nell'ambito delle sue competenze, proprio per effetto di questo atto ispettivo.
  Innanzitutto, va detto che, su richiesta del Ministero, AIFA ha riferito, con nota del 7 marzo 2019, che ad oggi non risultano « trial clinici», autorizzati dall'Agenzia, riconducibili alla tipologia di trattamento oggetto di interesse (chemioterapie a somministrazione locoregionale).
  Con riferimento, inoltre, ai profili connessi al consenso informato, AIFA ha rammentato che le modalità di acquisizione e di rispetto delle corrette informazioni al paziente sono di pertinenza della struttura sanitaria (se trattasi di pratica clinica o di singolo utilizzo off label) o eventualmente del Comitato Etico cui il centro clinico afferisce (se trattasi di sperimentazione clinica o di uso cosiddetto compassionevole).
  Il Ministero della salute ha, inoltre, acquisito aggiornati elementi da parte dell'A.S.S.T. di Mantova, per il tramite della locale Prefettura, con i quali – in estrema sintesi – l'Azienda ha inteso fornire elementi informativi a supporto della correttezza del proprio operato.
  A tal riguardo, in considerazione della complessità degli elementi forniti – la cui valutazione nel merito esorbita, in ogni caso, dalle competenze del Ministero – si ritiene di poter assicurare un migliore contributo informativo a beneficio dell'interrogante anche mettendo a disposizione la documentazione pervenuta agli uffici ministeriali.
  Preme in questa sede solo evidenziare che si è ritenuto opportuno trasmettere tale documentazione al Comando Carabinieri per la Tutela della salute, che – impregiudicate le valutazioni più strettamente afferenti il procedimento penale in corso – ha successivamente inteso precisare che all'esito delle indagini delegate ai NAS di Brescia, l'autorità giudiziaria ha affidato diversi casi clinici a CTU al fine di valutarne l'appropriatezza della scelta terapeutica, ipotizzando a carico del direttore i reati di omicidio colposo, truffa in danno del SSN e falso ideologico.
  Il Comando ha altresì informato che il procedimento penale è tuttora pendente poiché, per quanto fosse stata presentata richiesta di archiviazione, il GUP ha disposto comunque indagini suppletive.
  Si conclude, pertanto dando piena assicurazione che, per quanto i fatti evidenziati dall'onorevole interrogante – per un verso – siano sottoposti al vaglio dell'autorità giudiziaria e – per altro verso – afferiscano alla diretta responsabilità gestionale ed organizzativa dell'A.S.S.T. di Mantova (che, a quanto si apprende da notizie di stampa, avrebbe di recente confermato Fincarico di primario al dottor Cantore), il Ministero della salute seguirà con estrema attenzione l'evolversi della vicenda attuando tutte le iniziative di propria competenza, laddove se ne ravvisi l'opportunità, a garanzia della salute dei pazienti della Azienda in questione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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