ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02456

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 555 del 05/08/2021
Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/08/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRIPPA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 02/08/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 02/08/2021
Stato iter:
12/10/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/10/2021
Resoconto PICHETTO FRATIN GILBERTO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 12/10/2021
Resoconto ASCARI STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/10/2021

SVOLTO IL 12/10/2021

CONCLUSO IL 12/10/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02456
presentato da
ASCARI Stefania
testo presentato
Giovedì 5 agosto 2021
modificato
Martedì 12 ottobre 2021, seduta n. 575

   ASCARI e GRIPPA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   dalla lettura di un articolo di giornale su www.ilfattoquotidiano.it gli interroganti hanno appreso del caso di alcuni lavoratori della cooperativa Prestigio (che si occupa di logistica per la Ferrari) che, secondo il sindacato Si Cobas percepirebbero, «stipendi ridotti, violazione dei protocolli anti-COVID e pagamenti “grigi” in busta paga». Questi lavoratori sono soci della cooperativa Prestigio che ha preso l'attività in subappalto dalla multinazionale della logistica Dsv, fornitore della Ferrari. In Emilia-Romagna, molte aziende si servono di cooperative, rinunciando ad assumere direttamente gran parte dei lavoratori, con evidenti conseguenze negative sul piano dei diritti dei lavoratori;

   il sindacato di base Si Cobas, a cui si sono rivolti alcuni dei lavoratori, denuncia alcuni fatti molto gravi, in particolare: i lavoratori percepirebbero stipendi ridotti per il mancato riconoscimento dei livelli contrattuali corretti; vi sarebbero asserite malattie non pagate, presunta evasione fiscale e contributiva visto che ogni mese ci sarebbero pagamenti «grigi» in busta paga fino a 600-700 euro (da quanto si legge i pagamenti «grigi» sono da intendere nel senso che, in diversi cedolini degli ultimi anni, una parte del compenso è giustificata come «rimborso chilometrico esente», voce su cui la cooperativa non verserebbe imposte e contributi pensionistici) e presunta violazione dei protocolli anti-COVID;

   a tutto ciò si aggiunge il fatto per cui questi soci lavoratori avrebbero ricevuto una lettera che li esorta a non partecipare all'assemblea sindacale del Si Cobas (che non verrebbe riconosciuta come organizzazione legittimata a rappresentare i lavoratori), pena «sanzioni disciplinari». Nello specifico, in un comunicato si legge che: «L'adesione a un incontro che dovesse svolgersi fuori dal contesto legale di un'assemblea sindacale regolarmente costituita comporterà la conseguenza che chiunque si assenti dalla postazione lavorativa, per partecipare al predetto incontro, sarà riconsiderato assente ingiustificato e, pertanto, passibile di sanzioni disciplinari». E, inoltre, si invitano tutti i soci «a denunciare condotte di proselitismo irregolare, tentativi di indebito condizionamento, pressioni psicologiche o violenze fisiche che dovessero subire, rivolgendosi al preposto nonché al presidente, che prenderanno provvedimenti esemplari nei confronti dei responsabili». E infine si legge che: «Chi proseguirà nel promuovere e appoggiare condotte illegittime subirà i più duri provvedimenti disciplinari che la normativa di settore prevede»;

   per il sindacato di base Si Cobas, tutto ciò costituirebbe «esplicite minacce di licenziamento per chi intende anche solo partecipare a un'assemblea sindacale»;

   dalla lettura di un comunicato del Si. Cobas si apprende che questa pratica dei licenziamenti antisindacali sarebbe largamente diffusa presso molte altre aziende operanti in provincia di Modena, tra cui la C&P s.r.l., che avrebbe licenziato quattro lavoratori nel mese di luglio 2021, tra cui due delegati sindacali, con l'esplicita motivazione di aver preso parte ad uno sciopero. A ciò si aggiunge l'ulteriore grave fatto per cui alcuni lavoratori in sciopero sarebbero stati illecitamente sostituiti con altri dipendenti. Tutto ciò in violazione delle disposizioni sancite dall'articolo 28 della legge n. 300 del 1970, che disciplina la procedura volta alla repressione di «comportamenti diretti ad impedire o limitare l'esercizio della libertà e dell'attività sindacale nonché del diritto di sciopero». Ad esempio, la giurisprudenza (si veda tribunale di Milano, 13 marzo 2012) ha giudicato come antisindacale «il comportamento del datore di lavoro che sostituisca i dipendenti in sciopero (...)»;

   ai sensi di quanto disposto dall'articolo 15 e dall'articolo 28 dello Statuto dei lavoratori, il licenziamento discriminatorio determinato da motivi sindacali configura tanto un comportamento antisindacale idoneo a pregiudicare l'interesse collettivo del sindacato, quanto un atto illecito da sanzionare su impulso del singolo lavoratore;

   la libertà dell'organizzazione sindacale e il diritto di sciopero, tra i principi fondanti dell'ordinamento costituzionale, al fine del loro pieno ed effettivo esercizio, necessitano di tutele non solo in sede giudiziale, ma anche sul piano della prevenzione in chiave antidiscriminatoria;

   pertanto, sarebbe necessario addivenire alla creazione di figure di garanzia o di tavoli permanenti presso le istituzioni locali che possano intervenire al fine di prevenire e reprimere tali condotte antisindacali da parte delle aziende e i diversi casi di conflitti sindacali, a tutela dei diritti dei lavoratori nonché dell'ordine pubblico –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali iniziative ritengano opportuno adottare, per quanto di competenza, al fine di contrastare le presunte pratiche antisindacali che sarebbero diffuse presso alcune aziende della provincia di Modena, anche disponendo un'eventuale attività ispettiva presso le stesse ad opera dell'ispettorato del lavoro, nonché promuovendo iniziative normative volte a una riforma del sistema cooperativo, oggi affetto da scarsità di tutele sul piano dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
(3-02456)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto del lavoro

licenziamento

sindacato