Legislatura: 18Seduta di annuncio: 515 del 25/05/2021
Primo firmatario: FREGOLENT SILVIA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 25/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MORETTO SARA ITALIA VIVA 25/05/2021 BENDINELLI DAVIDE ITALIA VIVA 25/05/2021 MOR MATTIA ITALIA VIVA 25/05/2021 UNGARO MASSIMO ITALIA VIVA 25/05/2021 DI MAIO MARCO ITALIA VIVA 25/05/2021 VITIELLO CATELLO ITALIA VIVA 25/05/2021 OCCHIONERO GIUSEPPINA ITALIA VIVA 25/05/2021
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 25/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 26/05/2021 Resoconto BENDINELLI DAVIDE ITALIA VIVA RISPOSTA GOVERNO 26/05/2021 Resoconto FRANCO DANIELE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE) REPLICA 26/05/2021 Resoconto MORETTO SARA ITALIA VIVA
DISCUSSIONE IL 26/05/2021
SVOLTO IL 26/05/2021
CONCLUSO IL 26/05/2021
FREGOLENT, MORETTO, BENDINELLI, MOR, UNGARO, MARCO DI MAIO, VITIELLO e OCCHIONERO. –
Al Ministro dell'economia e delle finanze
. – Per sapere – premesso che:
il «decreto sostegni», appena approvato dal Parlamento, reca misure urgenti volte a supportare gli operatori economici che siano risultati particolarmente danneggiati dalla crisi ingenerata dalla pandemia, riconoscendo un contributo a fondo perduto in favore di professionisti e imprenditori;
la platea dei beneficiari di tali contributi, tuttavia, all'articolo 1, comma 3, viene fortemente circoscritta dalla previsione che esclude tutti quei soggetti che abbiano dichiarato più di 10 milioni di euro di ricavi o compensi nel periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2019;
per effetto di tale preclusione, le medie e grandi imprese italiane vengono fortemente penalizzate, nonostante la necessità di un loro sviluppo e il rafforzamento del loro elevato livello di produttività sia stata segnalata dalle principali istituzioni internazionali e, in particolare, dall'Ocse;
in Italia si contano circa 62.000 medie imprese, le quali generano oltre il 40 per cento del prodotto interno lordo del settore privato, impiegando circa il 30 per cento della forza lavoro del nostro Paese;
ci sono complessivamente più di 3.600 grandi imprese italiane che, da sole, impiegano circa il 21 per cento della forza lavoro, generando valore aggiunto per un totale pari a circa il 32 per cento del prodotto interno lordo nazionale;
le catene della grande distribuzione non alimentare e i centri commerciali, fino ad ora fortemente penalizzati dalle misure di contenimento, la cui riapertura nel fine settimana è stata recentemente stabilita, generano un valore complessivo pari a più di 140 miliardi di euro l'anno, per un totale di circa 800.000 posti di lavoro;
escludere queste realtà dalle misure di sostegno appare tanto ingiusto quanto controproducente, in quanto non tiene in considerazione il reale impatto negativo che può avere sull'economia italiana una flessione significativa del loro operare;
in questo senso il Governo ha accolto l'ordine del giorno, a prima firma Boschi, n. 9/3099/71, riformulato, nel quale veniva sottoposta la problematica in oggetto;
la delicata fase emergenziale che sta vivendo il Paese e la necessità di scrivere una fase postpandemica in grado di ridare speranze a cittadini, lavoratori e imprese impone il superamento di posizionamenti ideologici che hanno l'effetto di compromettere la ripartenza dell'Italia –:
se non ritenga di dover adottare iniziative volte a modificare, già con il primo provvedimento utile, la platea dei beneficiari della disposizione di cui in premessa, al fine di superare il limite di 10 milioni di euro di fatturato 2019 e valorizzare così il fondamentale apporto delle medie e grandi imprese italiane allo sviluppo del tessuto economico e produttivo del Paese. (3-02298)