ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02287

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 511 del 19/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: BENEDETTI SILVIA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 19/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VALLASCAS ANDREA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 19/05/2021
VIZZINI GLORIA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 19/05/2021
SARLI DORIANA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 19/05/2021
TRANO RAFFAELE MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 19/05/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 19/05/2021
Stato iter:
06/07/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/07/2021
Resoconto FONTANA ILARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
 
REPLICA 06/07/2021
Resoconto BENEDETTI SILVIA MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/07/2021

SVOLTO IL 06/07/2021

CONCLUSO IL 06/07/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02287
presentato da
BENEDETTI Silvia
testo presentato
Mercoledì 19 maggio 2021
modificato
Martedì 6 luglio 2021, seduta n. 535

   BENEDETTI, VALLASCAS, VIZZINI, SARLI e TRANO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:
   il metano è uno dei gas serra più potenti: su un orizzonte temporale di vent'anni, secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), riscalderà il clima del pianeta fino a 84 volte più dell'anidride carbonica;
   nel 2020, secondo l'Agenzia internazionale dell'energia, le operazioni effettuate in tutto il mondo negli impianti di estrazione di gas e petrolio hanno emesso più di 70 milioni di tonnellate di metano nell'atmosfera, equivalenti al 5 per cento delle emissioni globali di gas serra per usi energetici;
   tali emissioni includono le perdite di metano accidentali da gasdotti e centri di stoccaggio, chiamate «fuggitive», e le emissioni intenzionali effettuate tramite gas flaring e gas venting. Grazie ai satelliti ad alta risoluzione usati per il programma ambientale Copernicus dell'Unione europea, è possibile individuare le fughe di metano, soprattutto quelle più importanti, dagli impianti di tutto il mondo;
   poiché le emissioni fuggitive di metano possono essere ridotte o eliminate senza costi aggiuntivi, questa è una delle misure più facilmente e velocemente attuabili per contrastare il cambiamento climatico;
   nel quadro del Green deal europeo, l'Unione europea prevede di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55 per cento entro il 2030 e di arrivare alla neutralità climatica in Europa entro il 2050. Per quanto riguarda le emissioni fuggitive di metano, la strategia dell'Unione europea prevedrà l'obbligo di rilevamento e riparazione delle perdite nelle infrastrutture del gas e il divieto di gas flaring e gas venting;
   riguardo all'Italia, una relazione Ispra presentata durante una webinar riporta «Nel 2018 le emissioni fuggitive nazionali rappresentano il 2 per cento delle emissioni di gas serra del settore energetico e si sono dimezzate dal 1990. Le emissioni di metano dalla filiera del gas naturale rappresentano il 61 per cento delle emissioni fuggitive totali e sono quasi totalmente a carico dei settori della trasmissione e distribuzione. La riduzione di queste emissioni rappresenta un vantaggio in termini ambientali ed economici. È fondamentale per il sistema nazionale disporre di stime affidabili sulle perdite di gas naturale che consentano al Paese di migliorare gli standard di efficienza e di assolvere gli impegni istituzionali di riduzione delle emissioni di gas serra e di comunicazione delle emissioni di gas serra agli organi internazionali»;
   tuttavia, la stima delle emissioni fuggitive di metano in Italia potrebbe essere inesatta, poiché non vi è alcun sistema di monitoraggio standardizzato e cadenzato, inoltre la filiera del gas stenta a dare i dati. L'Italia potrebbe pianificare la propria transizione energetica sottovalutando l'apporto delle emissioni fuggitive alle proprie emissioni totali di gas serra;
   il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (Pniec) stabilisce gli obiettivi nazionali al 2030 sull'efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di CO2. Nel Pniec è prevista, tra il 2018 e il 2025, la più grande espansione dell'impiego di gas fossile nel settore elettrico all'interno dell'Unione europea principalmente guidata dal passaggio da carbone a gas;
   il Pniec risulta in revisione dal 30 marzo 2021 come da comunicato del Ministero della Transizione ecologica: potrebbe essere l'occasione, per rivedere l'ampio spazio dato alla transizione tramite gas fossile, che rischia, anche in rapporto alle consistenti emissioni fuggitive mondiali, di essere una scelta già fallimentare e fuori tempo massimo, laddove bisognerebbe invece dare un sostegno corposo alle energie rinnovabili –:
   se non intenda adottare iniziative per mettere a sistema una raccolta di dati standardizzata per le emissioni «fuggitive» di metano ed approntare contemporaneamente un piano di gestione delle stesse;
   se non si intenda rivedere il Pniec in modo da ridurre l'importanza e lo spazio dato al gas naturale come fonte energetica.
(3-02287)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento da idrocarburi

gas naturale

inquinamento stratosferico