Legislatura: 18Seduta di annuncio: 496 del 28/04/2021
Primo firmatario: TERZONI PATRIZIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 27/04/2021 CATTOI MAURIZIO MOVIMENTO 5 STELLE 27/04/2021 GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 27/04/2021 PARISSE MARTINA MOVIMENTO 5 STELLE 27/04/2021
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO PER IL SUD E LA COESIONE TERRITORIALE
- MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/04/2021 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER IL SUD E LA COESIONE TERRITORIALE delegato in data 04/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 09/11/2021 Resoconto NESCI DALILA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI) REPLICA 09/11/2021 Resoconto TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE
DISCUSSIONE IL 09/11/2021
SVOLTO IL 09/11/2021
CONCLUSO IL 09/11/2021
TERZONI, CIPRINI, MAURIZIO CATTOI, GALLINELLA e PARISSE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per il sud e la coesione territoriale, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
la prossima programmazione dei contributi economici europei 2021-2027 è di fondamentale importanza per il rilancio dell'economia del Paese e, in particolare, delle regioni che stanno soffrendo maggiormente non solo gli effetti della pandemia, ma pregresse condizioni di vulnerabilità del sistema economico, connesse all'età della popolazione, al tipo di industria e servizi che lo connotava, all'impatto di gravi emergenze naturali e altro;
il tessuto sociale ed economico delle regioni Marche e Umbria non solo ha subito le ripercussioni del sisma, ma si è dimostrato particolarmente fragile sia per ragioni demografiche e geografiche, sia per la composizione delle imprese, molte delle quali di piccole e medie dimensioni; queste ultime sono state particolarmente toccate dalle crisi finanziarie tra il 2008 e il 2011 e dalle politiche di cosiddetto dumping sociale, con dismissioni per delocalizzare in altri Stati, ma anche in altre regioni italiane;
non a caso gli indicatori delle due regioni sono in peggioramento, tanto che il prodotto interno lordo pro capite è molto inferiore alla media delle regioni europee;
la nuova programmazione pluriennale dei fondi strutturali ha stabilito i nuovi criteri per la suddivisione delle regioni europee nelle tre categorie: in buono stato economico, in transizione e in stato economico negativo. Dalle notizie apprese e in attesa delle decisioni finali dell'Europa, le regioni Marche e Umbria, a causa degli indicatori in peggioramento, secondo i nuovi criteri, ricadono nella categoria «in transizione». A questa categoria corrisponde tutta una serie di facilitazioni per l'accesso ai fondi comunitari, che però, senza una simmetrica e sinergica azione del Governo, con politiche adeguate che possono essere decise a scala nazionale, rischiano di non riuscire a rilanciare le economie delle due regioni;
lo Stato italiano ha sviluppato una politica di coesione volta a garantire il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale, con l'obiettivo di ridurre le disparità di sviluppo fra le regioni ed uguagliare le opportunità socio-economiche dei cittadini. In Italia, la politica di coesione è finanziata da risorse aggiuntive, comunitarie e nazionali, provenienti rispettivamente dal bilancio europeo (fondi strutturali e di investimento europeo – Sie – con obbligo di addizionalità) e nazionale (cofinanziamento nazionale ai fondi comunitari, fondo per lo sviluppo e la coesione e risorse del piano d'azione per la coesione);
tra le regioni che usufruiscono di particolari benefici economici e finanziari, nonché sociali e lavorativi, e che rientrano nella politica di coesione, sono inserite le regioni del Sud del Paese, corrispondenti alle regioni italiane «in transizione» (Abruzzo, Molise, Sardegna) e regioni «meno sviluppate» (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) –:
quali iniziative, anche normative, il Governo intenda porre in campo dal punto di vista fiscale, economico, sociale e in termini di investimenti diretti, per i cittadini, le aziende ed il territorio, per assicurare alle regioni che stanno entrando nella categoria europea di «transizione», come descritto in premessa, politiche nazionali coerenti con quanto deciso a scala europea, sulla base di indicatori oggettivi e per rispettare il principio della politica di coesione volta a ridurre le disparità di sviluppo fra le regioni ed eguagliare le opportunità socio-economiche;
se intendano, in considerazione del trend degli indicatori in costante peggioramento, adottare iniziative per estendere i benefici fiscali ed economici destinati alle regioni del Sud del Paese alle nuove regioni «in transizione» elencate in premessa, vista la presenza di altre regioni «in transizione» che già ne beneficiano, così da rendere omogenee le misure economiche e fiscali tra le regioni italiane senza discriminazione.
(3-02231)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):coesione economica e sociale
politica comunitaria dell'ambiente
economia regionale